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Cantiere edile con casa abbattuta senza nessuna sicurezza

Un rudere che circa tre mesi fa era una casa, vecchia, ma intatta. Ci dicono che qualche mese fa, appunto, sia stato visto un signore che indicava a un mezzo meccanico cosa demolire di quell’immobile e da quale lato. Quella che ne è venuta fuori è una demolizione quasi totale della casa preesistente, non si capisce per quale motivo abbiano lasciato un rudere completamente inservibile; una folata di vento un po’ più forte potrebbe far crollare quel poco di struttura che è rimasta in piedi.

Sul permesso di costruire si legge che si tratta di “Interventi di consolidamento statico e parziale demolizione dei volumi edilizi esistenti a piano terra con integrazione della volumetria demolita; realizzazione di autorimessa al piano interrato; realizzazione di portico sul fianco est; ripristino e nuove realizzazioni di muri a secco con varco di ingresso su via Turi. Legge Regionale n.14/2009 e s. m. ed i.”.

Si tratta dunque, di un intervento che si avvale del “Piano casa” approvato dal governo Berlusconi, recepito dalla legge regionale citata nel frontespizio del documento abilitativo, che dà la possibilità di ristrutturare un immobile con un aumento del 35% di cubatura.

Al di là del fatto che la demolizione praticata sembra non aver lasciato nessun volume preesistente utilizzabile, al di là del fatto che siamo in un’area che rientra nella fascia di rispetto del vicino complesso delle Villa Chiaia (110 A, 111 B, 113 D del PUTT), per cui dovrebbe esserci un parere paesaggistico della regione, la cosa più importante che segnaliamo di quel cantiere è l'assenza delle più elementari misure di sicurezza. E’ completamente scoperto, senza protezione,  recinzione. Chiunque può entrare in quel lotto, avvicinarsi al rudere, lo potrebbe fare anche un ragazzo o un bambino del quartiere vicino per gioco. Avvicinarsi a quel rudere è un rischio, si metta quel cantiere in sicurezza.