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Scarico reflui, il comune ricorre al TAR contro l’AQP

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La decisione è stata presa ieri in giunta. Il comune di Rutigliano ricorre al TAR Puglia contro “l’occupazione d’urgenza in previsione dell’esproprio definitivo” della particella a ridosso del vallone Guidotti sulla quale l’Acquedotto Pugliese vuole far passare il tubo di scarico dei reflui del depuratore di Casamassima.

Ricordiamo che la presa in possesso formale della particella, di proprietà dello stesso comune di Rutigliano, è avvenuta la mattina dell’11 settembre scorso ad opera di un team di tecnici dell’AQP con testimone al seguito. L’operazione si è svolta nella ferma contrarietà del comune verbalizzata seduta stante davanti a un centinaio di cittadini che hanno presidiato l’area manifestando la loro contrarietà allo sversamento dei reflui nella lama San Giorgio.ricorso-tar-comune-1

La giunta ribadisce “l’illegittimità degli atti” regionali e del Consorzio di Bonifica “Terre D’Apulia” che sono all’origine dell’esproprio in questione, atti “dai quali dipendono gli effetti gravissimi dell’inevitabile e perenne inquinamento della Lama San Giorgio, struttura fondamentale per la nostra popolazione, oasi di verde utilizzato dalle nostre scolaresche, ricca di vestigia archeologiche e di luoghi di culto cari a ciascuno di noi, come a tutti coloro che condividono questi valori”.

Continua, dunque, la battaglia contro lo scarico della fogna depurata nella lama, una battaglia condotta su due fronti sin dall’inizio: da un lato il comitato intercomunale, con la mobilitazione dei cittadini sul campo, dall’altro il comune con gli strumenti che le norme mettono a disposizione, ricorsi amministrativi e anche penali.

Il ricorso è stato messo nelle mani dell’avv. Vincenzo Caputi Iambrenghi che segue la vicenda, per conto del comune, sin dal primo ricorso amministrativo del 2011 -ancora in itinere- contro l’autorizzazione allo scarico dei reflui nella lama a Sammichele rilasciata, allora, del commissario delegato all’emergenza ambientale in Puglia Nichi Vendola.

L’incarico all’amministrativista è stato già conferito per una spesa stabilita in 8.000 euro.


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