IL “DON CHISCIOTTE” DI O. WELLES ALLA MOSTRA DI MOCCIA
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Ottobre 2011 09:44
- Scritto da Rosalba Lasorella
Ha ispirato musicisti, scrittori e registi. Ha generato leggende e luoghi comuni. Ha commosso, divertito, stimolato, amareggiato. E’ capace di tutto questo Don Chisciotte, il celebre cavaliere errante immaginato da Miguel de Cervantes, che ancora oggi, a distanza di secoli, affascina per la sua forza, la sua convinzione, la sua saggezza ed insieme la sua follia.
A lui è dedicata la mostra di Vito Moccia, artista locale abitualmente conosciuto per i suoi fischietti in terracotta, il quale, per l’occasione, ha raccolto acquerelli, sculture, olii e disegni, disponendoli sapientemente tra le bellissime mura di Palazzo San Domenico a Rutigliano.
“Don Chisciotte – Dalla parte del torto” si è aperta lo scorso 16 ottobre con i saluti del Presidente del Consiglio Regionale dott. Onofrio Introna e dell’Assessore alla Cultura e al Turismo Gianvito Defilippis, dinanzi ad un pubblico particolarmente attento a seguire, parola per parola, la relazione con cui la prof.ssa Antonia Chiara Scardicchio ha illustrato il “viaggio” compiuto da Vito Moccia tra le vicende del cavaliere seicentesco.
L’inaugurazione ha riservato ai presenti l’emozione di un momento culturalmente rilevante (apprezzato non solo da cittadini rutiglianesi), in un concentrato di arte a cui raramente siamo abituati: tra giochi d’ombra e di luce, Don Chisciotte ha preso vita nelle letture a cui i giovani di “Menti a Piede Libero” hanno prestato la propria voce, collaborando con l’artista e con le Officine U.F.O. perché il senso dell’iniziativa non venisse tradito.
Prima della sua chiusura – che avverrà con un’altrettanto curiosa cerimonia il prossimo 23 ottobre- la mostra non rinuncerà ad un “tocco cinematografico”: domani sarà possibile assistere alla proiezione del film “Don Chisciotte” di Orson Welles, pellicola del 1964 le cui riprese sono durate più di vent’anni e volutamente lasciate incompiute dal grande regista.
Un’imperdibile occasione per conoscere (o riscoprire) il personaggio che Vito Moccia si è divertito ad immaginare, disegnare e modellare, in un gioco serioso che impone il rispetto e al contempo la contestazione di regole e poteri costituiti, senza per questo sacrificare i sentimenti: «Così come Don Chisciotte dedicava tutte le sue avventure alla sua amata Dulcinea, io dedico questa avventura a mia moglie».
L’appuntamento è, dunque, per domani pomeriggio alle ore 18.30 presso Palazzo San Domenico; intanto, a breve, scopriremo insieme le caratteristiche ed il senso delle opere esposte attraverso una video- intervista itinerante che l’artista ha concesso ai lettori di Rutiglianoonline.