OSPEDALE. PROPOSTA FLI "NULLA DI NUOVO"
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- Pubblicato Domenica, 05 Giugno 2011 10:58
- Scritto da Antonio Fortunato
Trovo che la situazione e lo “svilupparsi “ di questa vicenda, per certi versi drammatica, stia sfociando nel ridicolo.
In questa fase non mi interessa additare le responsabilità a questo o a quello schieramento politico (a mio parere equamente divise!), semmai mi piacerebbe fare un ulteriore passo avanti e conoscere la “politica” seguita e portata avanti nel corso degli anni dai Responsabili di Riabilitazione e Lungodegenza.
Sapere se essi hanno “mantenuto operative” le strutture, se sono riusciti a far diventare la struttura di Rutigliano un polo attrattivo per le persone del paese e dei comuni vicini e se con “le buone pratiche mediche ed infermieristiche ” hanno provveduto ad accogliere ed incentivare “l’ospedalizzazione” di persone che necessitavano di ricovero o se, invece, hanno suggerito o consigliato il ricovero in altre strutture della provincia.
Mi piacerebbe conoscere, infine, il livello/percentuale di “copertura” dei posti letto!
Non vorrei mai, che dopo un palleggiamento di responsabilità tra schieramenti politici, si scoprisse che la fine dell’ospedale di Rutigliano fosse stata decretata, nel corso di questi anni, proprio da coloro che avrebbero dovuto mantenere in vita e “vitalizzare” la struttura.
Ciò premesso, e senza dare giudizi di valore, vorrei riportare un passo del Piano Sanitario Regionale 2002/2004 sulla riabilitazione e lungadegenza post acuzie: “Allo stato attuale la regione Puglia è ASSOLUTAMENTE CARENTE di posti letto destinati a riabilitazione e lungodegenza post-acuzie.
Considerato lo standard previsto di 1 posto letto per mille abitanti è conseguenziale la realizzazione, mediante riconversione o nuova istituzione, di un congruo numero di posti letto da attivare nel triennio di validità del Piano e da portare a realizzazione entro il periodo previsto per il Piano di Salute.
Nel quadro della continuità e della gradualità delle cure nei Presidi ospedalieri, sono previste specifiche unità di riabilitazione intensiva destinate a pazienti che, superata la fase acuta di patologie ad alto rischio di esiti menomanti e/o disabilitanti, hanno ancora bisogno di assistenza continua.
La continuità e la gradualità delle cure potrà avvenire anche attraverso l’integrazione funzionale di strutture pubbliche e private.
Nei Presidi ospedalieri sono previste altresì specifiche unità di lungodegenza post-acuzie a carattere polivalente destinate a pazienti che, superata la fase acuta, presentano ancora aspetti clinici richiedenti assistenza non erogabile in sede extra-ospedaliera”.
E riportare un passo della dichiarazione del Presidente della Commissione Sanità Dino Marino che ai primi dell’anno ha depositato una proposta di legge (divenuta poi legge regionale 5/2011) per l’apertura di posti letti di RSA, di Riabilitazione e di Hospice, in quelle strutture ospedaliere che il piano di riordino con il regolamento n.18 del 16/12/2010 dismette per intero o parzialmente:
“Si tratta – ha ribadito Marino – di assicurare in una politica di deospedalizzazione, la contemporaneità di aperture di strutture territoriali che assicurano in particolare nei piccoli comuni quel percorso geriatrico fondamentale per l’aumento dell’età media delle persone”.
Alla luce di questi presupposti, forse c’era il tempo per avviare iniziative atte a “difendere” la permanenza di Riabilitazione e Lungodegenza tentando di sottoporre, con dati di fatto, alla Regione anche una riqualificazione in “casa protetta" (con una eventuale attività gestionale mista pubblico-privato) di una parte della struttura dell’Ospedale di Rutigliano.
Se non ché tale ipotesi non pare più percorribile essendo intervenuta la “scure” del Ministro Fitto il quale ha proposto al Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale della Puglia n. 5 del 2011 (in quanto la legge pugliese conterrebbe norme che stabilirebbero il superamento del limite complessivo di posti letto fissato dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario) recante "Norme in materia di Residenze sanitaria e socio-sanitarie assistenziali (Rssa), riabilitazione ed hospice e disposizioni urgenti in materia sanitaria".
La legge regionale stabilisce le regole per la riconversione di posti letto di ricovero in posti letto di rsa o rssa (residenze sanitario e socio-sanitarie assistenziali), hospice o presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali, prevedendo in sostanza forme mitigative ai tagli all'offerta ospedaliera imposti dal Piano di rientro sanitario.
Concludendo, se ci si fosse mossi per tempo, evitando, anche, per la particolare rilevanza sulla cittadinanza, sterili ed inutili contrapposizioni politiche, forse, si sarebbe potuto “salvare” le specificità dell’Ospedale di Rutigliano.
In ogni caso, a me pare che la proposta di FLI, non sia una proposta, ma una semplice petizione all’assessore alla Sanità che non contiene elementi di novità, non presenta analisi e dati di fatto su cui sia possibile aprire una meditata discussione, non ha alcuna progettualità, ma quel che più sorprende è il “valore aggiunto” offerto dai medici ospedalieri e di base alla predisposizione di tale petizione.