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LICEO SCIENTIFICO. LA DUE GIORNI SU ILARIA ALPI

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Due giornate di celebrazioni e festeggiamenti per l’intitolazione del Liceo Scientifico di Rutigliano a Ilaria Alpi.
Venerdì 27 maggio, in piazza Colamussi, il momento celebrativo, con l’intervento di Autorità comunali e provinciali ed ex alunni che hanno ripercorso, attraverso testimonianze, ricordi e un video-collage di foto e filmati, la lunga storia di questo Liceo.

Nato il primo ottobre 1973 con una unica classe, come sede distaccata dello “Scacchi” di Bari, l’Istituto, nel corso degli anni, si è trasferito, più volte in sedi diverse fino al 1977, anno di inaugurazione della nuova e ancora attuale sede intitolata, all’epoca, a Ettore Majorana.

Grazie a tanti suoi fautori, dall’allora vice presidente della Provincia di Bari Vitandrea Sorino a Valenzano, Gagliardi, Tagarelli, Divella, Vitto ed altri, il Liceo, oggi guidato dal preside Mario Lacalandra, è diventato un importante polo culturale ed istituzionale, la cui storia è stata tracciata dal prof. Felice Parisi. Tra i suoi ex alunni figurano numerosi esponenti dell’attuale classe dirigente, tra i quali hanno preso la parola il vice presidente della Provincia Nuccio Altieri e l’ing. Vito Sorino.

Il giorno successivo, l’incontro nella sede scolastica, per riflettere sulla figura di Ilaria Alpi. Relatori Pasquale D’Alessio, presidente Associazione “I.Alpi” e Robero Scardova, vicecaporedattore Tg3 Rai, collega di Ilaria ed esperto del caso Alpi, che hanno sottolineato come la coraggiosa giornalista continui ad essere, ancora oggi, un esempio per i giovani del coraggio e della tenacia, necessari alla ricerca della verità, anche quando questa porta alle estreme conseguenze. Un personaggio, quello di Alpi, sulle cui ultime vicende, non è stata fatta ancora piena luce.

Questo ha rimarcato Scardova, che ha narrato la sua storia, soffermandosi sull’ottavo ed ultimo viaggio della giornalista in Somalia. Per quel viaggio, Ilaria, inviata dal Tg3 Rai per seguire la guerra civile somala e per indagare su un presunto traffico di armi e di rifiuti tossici illegali, si era preparata minuziosamente studiando perfino l’arabo. Voleva poter contattare direttamente i soggetti coinvolti nella vicenda, dalle donne, ai mercenari al sultano.

Ma alla sua morte, avvenuta nel 1994, in un terribile agguato a Mogadiscio, dove perse la vita anche il suo cine operatore Miran Hrovatin, la Commissione parlamentare, presieduta dall’on. Cesare Previti, seppe solo concludere che “molto probabilmente se l’erano proprio cercata”.

Delle due ore di intervista, che comunque Ilaria era riuscita a fare al Sultano di Bosaso, rimangono solo 15 minuti di registrazione; molti testimoni non sono stati minimamente sentiti e numerosi sono stati i tentativi di insabbiare l’inchiesta. Ma grazie al coraggio dei genitori e al lavoro dell’Associazione che porta il suo nome, Ilaria continua ad essere un simbolo.

«E per gli studenti del Liceo -dichiara la referente Giovanna Petrosino- sarà di aiuto per crescere e comprendere meglio le complessità del mondo che ci circonda». Soddisfatto il preside Mario Lacalandra, al suo primo anno di insediamento, pronto ad affrontare nuove sfide per una sempre più ricca formazione dei suoi studenti.

Un doveroso ringraziamento va a Michele Del Core, studente del Liceo “Alpi”, che ci ha inviato alcune foto dei momenti più significativi della Manifestazione.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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