LAMA-REGIONE. NIENTE CONFERENZA DI SERVIZI DOMANI
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- Pubblicato Giovedì, 02 Giugno 2011 16:53
- Scritto da Portavoce Comitato Cittadino
Il sindaco Roberto Romagno e il vicepresidente della Provincia di Bari Nuccio Altieri non hanno avuto nessuna convocazione dalla regione Puglia per la conferenza di servizi sullo scarico dei depuratori nella lama San Giorgio.
Questa conferenza si sarebbe dovuta tenere domani 3 giugno, così come si è stabilito il 2 maggio scorso al tavolo della prima riunione di quella conferenza.
Ieri al tavolo tecnico della provincia, quello che sta elaborando le proposte alternative allo scarico in lama, nessuno aveva avuto comunicazione dalla regione e, pare, che a nessuno sia venuto di chiamare l’assessore regionale Fabiano Amati per sentire se l’appuntamento del 3 giugno era confermato o no.
Se non è un brutto segnale, di certo non è un buon segnale. La regione non comunica, nessuno chiede spiegazioni. Domani, dunque, il presidio che il comitato cittadino “Salviamo Lama San Giorgio-vallone Guidotti” ha organizzato non si fa.
Le notizie che vengono dal tavolo tecnico della Provincia non sono proprio delle migliori. I test sulla permeabilità del suolo dietro al depuratore dell’AQP a Casamassima hanno dato dei risultati non molto soddisfacenti. La permeabilità c’è, ma non è sufficiente per 10.000 metri quadri, ce ne vogliono alti 30.000. Sono necessari 4 ettari di terra per smaltire i 40 l/s dello scarico del depuratore con il sistema delle trincee drenanti.
L’ufficio tecnico del comune di Rutigliano ieri ha chiamato l’omologo ufficio di Casamassima per capire che aria tiri -sulla questione- da quelle parti e se c’è la possibilità che quel comune acquisisca al suo patrimonio altri 3 ettari adiacenti all’area del depuratore. La risposta è stata che la possibilità c’è, non solo. Sembrerebbe che i proprietari dei suoli intorno al depuratore non vedano l’ora di farsi espropriare i loro fondi. Un atteggiamento comprensibile alla luce del fatto che quei suoli si trovano vicino a un impianto di depurazione di reflui di fogna, elemento che certo non valorizza quegli stessi suoli e le relative coltivazioni.
La proposta delle trincee drenanti, dunque, si complica. E’ risaputo anche l’atteggiamento poco collaborativo dell’AQP rispetto a questa soluzione e, forse, ad altre che non sia quella già definita e in abbondante stato di avanzamento.
Quand’anche, alla fine, gli altri 3 ettari si trovano, non sappiamo come la regione reagirà alla proposta del collettore intercomunale e a quella delle trincee drenanti a Casamassima.
Più che la parte politica (assessorato) preoccupano i cosiddetti tecnici della giunta regionale, il direttore di area Lavori pubblici Antonello Antonicelli e il dirigente del servizio tutela delle acque Iannarelli Maria Antonia. Sono questi, soprattutto la seconda, gli “autori” dello scarico della fogna depurata nel vallone Guidotti.
Accettare di buon grado un soluzione alternativa significherebbe che per anni questi burocrati hanno lavorato invano. Saranno così intelligenti da mettere da parte l’orgoglio da tecnocrate e accettare di discutere su altre scelte? E’ difficile, solo i grandi uomini e le grandi donne sono capaci di mettersi in discussione quando è necessario. Questo non significa che quei due tecnici, insieme all’assessore e al presidente/commissario Nichi Vendola, non siano all’altezza della sfida.
La preoccupazione ora è che aver puntato tutto sulle trincee drenanti potrebbe non essere sufficiente.
Una cosa, però, è certa. Al di là di alcuni, squalificanti, personaggi che ruotano intorno a questa vicenda con l'evidente intenzione di parassitarla, il movimento che si è creato a Rutigliano un mese e mazzo fa non deve smobilitare per nessuna ragione. Qualche politico regionale -di ambedue gli schieramenti- e alcuni rappresentanti istituzionali locali, presi dalla foga di appiccicarsela sulla giacchetta, hanno troppo presto gridato alla “vittoria”, in vari comunicati e dichiarazioni.
C’è stato finanche un giornale locale che la parola “Vittoria” l'ha pedissequamente scritta a caratteri cubitali in prima pagina il giorno dopo la prima conferenza di servizi alla regione.
Il comitato cittadino non ha partecipato a quella sciocca manifestazione di euforia da “vittoria”, ha sempre tenuto alta l’attenzione chiamando più volte i cittadini ad incontrarsi e a non smobilitare anche dopo il 2 maggio scorso.
Ora più di prima serve l’azione del comitato e dei cittadini tutti, insieme devono tenere alta la tensione e monitorare costantemente lo sviluppo della situazione a livello locale, provinciale e regionale. Da un momento all'altro i cittadini possono essere chiamati a mettere in atto azioni pacifiche, certo, ma forti e decise.
Gianni Nicastro
Portavoce Comitato cittadino
Salviamo Lama San Giorgio-vallone Guidotti