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MORO. “PERSONA BUONA, AFFETTUOSA, UMILE…”

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Martedì 31 maggio, alle 12.00 circa, nell’auditorium  dell’ ITCS “E. Montale”, Agnese Moro, la figlia dello statista democristiano Aldo Moro, ha incontrato gli studenti di Rutigliano. A promuovere l’evento intitolato “Storie d’Italia”, volto a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, l’ITCS ”Montale”, il 1° Circolo Didattico “Settanni” e la Scuola Secondaria di 1° grado “Manzoni”. Relatori, Giovanni Battista, Giudice del Tribunale di Bari, Roberto Romagno, Sindaco di Rutigliano e Maria Melpignano, dirigente del I° C.D. “Settanni”.

A fare gli onori di casa, salutare e introdurre  l’incontro Caterina Silvestre, dirigente dell’ITCS, che ha sottolineato come  queste iniziative servano a rinnovare la memoria di personaggi come Aldo Moro, che hanno segnato la storia del nostro Paese.

«Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente due volte, una al Ginnasio di Bari e l’altra  grazie a mio padre, che me lo presentò», così ha iniziato il suo intervento il giudice Battista, che, poi, si è soffermato sull’importanza della sua figura. «Aldo Moro è importante perché ha dedicato la sua vita alla pacificazione e all’unione degli italiani e anche perchè ha dato un notevole contribuito alla Costituzione». «Il suo insegnamento” -ha continuato il magistrato- va al di là delle divisioni e si fonda sul rispetto verso gli altri e sul fatto che l’uomo è tale, a prescindere dalle idee e dagli obiettivi che si prefigge di raggiungere».

Semplici le parole di Agnese Moro, che rivolgendosi agli studenti, ha affermato con fermezza che «non ci può essere democrazia senza che si ponga al centro dell’attenzione l’uomo, con le sue esigenze, speranze, desideri ed aspirazioni». Ha, poi,ricordato  la  sua figura, l’amore per il suo lavoro di docente universitario e per i suoi studenti, l’impegno politico per il benessere dei cittadini e il suo contributo, appena trentenne, come componente della Commissione dell’Assemblea Costituente, che si occupò di redigere il Testo Costituzionale. Ma anche l’intimità della vita familiare e la sua adorata “Puglia” che non dimenticava mai.

«Mi piacerebbe -ha concluso Agnese Moro- che di mio padre, di questa persona buona, simpatica, affettuosa e umile rimanga in voi qualche cosina».
Gli studenti hanno partecipato attivamente all'incontro con alcune domande a cui la figlia di Aldo Moro ha risposto con chiarezza e  fermezza lasciando negli alunni  una grande ricchezza  e contribuendo, ancor più, alla loro crescita interiore.

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