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LUTE, UNA BELLA E ATTIVA REALTA'. Intervista

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(Nella foto-slide -da sinistra- la direttrice della LUTE prof.ssa Alessandra Desalvia e la poetessa ins. Lia Raimondi)

 

Ultimamente ho frequentato per vari motivi la L.U.T.E. (Libera Universita' della Terza Età) di Rutigliano dove ho conosciuto la   Presidente Prof.ssa Alessandra Desalvia. Mi ha subito colpito la semplicità con la quale svolge la sua missione di dirigente della LUTE. Le sue parole non sono mai urlate, quasi sussurrate, parole semplici e lineari, capaci però di lanciare messaggi precisi e coinvolgenti.

Ho prestato una particolare attenzione alle attività svolte dalla LUTE e ritengo sia giusto parlare di coloro che svolgono un lavoro  con entusiasmo ma anche con tanta discrezione, senza clamori, senza ostentazione. Per questi motivi ho voluto intervistare la Prof.ssa Desalvia.

Nel 2006 la LUTE di Rutigliano aveva festeggiato dieci anni di attività, ora siamo nel 2011 e si concludono 15 anni di intensi lavori. Un bel traguardo.
«Si, nel 2006 abbiamo festeggiato il nostro primo decennale e ci sembrava , allora, di aver raggiunto un bel traguardo cosa che si è rivelata, invece, solo una tappa di un percorso che è diventato negli anni successivi sempre più intenso e ricco di soddisfazioni».

Dopo la triste dipartita della Prof.ssa Aurelia Damato, lei dirige la LUTE di Rutigliano, una bella eredità.
«Nel 2008 abbiamo avuto la grave perdita della cara Lia Damato, fondatrice e Presidente della nostra LUTE. L'esperienza della perdita, Le dirò molto francamente, è stata dura da affrontare e superare, ma il Direttivo dell'Associazione, sempre molto unito, si è impegnato moltissimo affinché l'andamento delle attività non fosse minimamente destabilizzato, facendo tesoro degli insegnamenti della sua Presidente e soprattutto lavorando nella convinzione che ciò che Lia
Damato aveva costruito doveva assolutamente continuare ad esistere. L'aver ereditato la LUTE mi rende davvero orgogliosa».

La LUTE di Rutigliano è diventata testimonianza di cultura e del sapere riservata agli adulti; ma no n ritiene che sarebbe utile pure ai giovani?
«Effettivamente il significato più comune di LUTE è quello di  “scuola per adulti”. Oggi sentiamo questa definizione un po' stretta in virtù del fatto che nel corso degli anni la soglia di età minima dei nostri corsisti si è abbassata ed è compresa tra i 38 e 40 anni».

Ci spiega come mai tanto interesse da parte degli adulti a frequentare la LUTE di Rutigliano.
«Il confronto generazionale è la ricchezza della nostra scuola. Ho in mente un bellissimo ricordo risalente al mio primo anno di insegnamento alla LUTE, premetto che prima di allora non avevo mai insegnato a gente più grande di me e la cosa mi emozionava alquanto! Durante il mio corso di geografia si disquisiva sulla storia politica della nostra Italia e involontariamente  si indugiò  sul periodo mussoliniano e fu a quel punto che una mia corsista intervenne e disse: “Ah si, ricordo, infatti, quando mio padre raccolse tutte le cose in ferro che aveva nella rimessa per darle allo Stato”. Rimasi a bocca aperta. Loro avevano vissuto ciò io avevo appreso dai libri».

Quali sono le discipline svolte nel 2011.
«Frequentare la LUTE, sia per i media aetas che per i più grandi risponde a varie esigenze, dalla semplice voglia di approfondire conoscenze, perché finalmente ci si può dedicare alla cultura dopo anni dedicati al lavoro, alla più complessa esigenza di relazione e integrazione ancora attiva nel tessuto sociale. Vede, la gente adulta è molto motivata, viene a scuola, frequenta e partecipa attivamente ai corsi che più rispondono al proprio desiderio di approfondimento, ma la ricchezza più consistente di questo contesto è data dai rapporti interpersonali che vengono a crearsi. Sono rapporti sinceri, puliti, disinteressati, infirmati, come Lia Damato diceva “... al ben vivere!”
Sono Presidente dal 2008 e ogni anno L'Università ha incrementato i propri corsi. Oggi sono in tutto 32 e spaziano dalle materie umanistiche (letteratura, laboratorio di scrittura creativa, laboratorio di lettura, teologia...) alle materie scientifiche (neuropsichiatria, laboratori di teatro, pittura, ricamo, filet, tombolo...), alle attività motorie come educazione fisica, fisioterapia e yoga e, per non farci mancare niente, balli di coppia e di gruppo».

Attualmente, quanti sono gli iscritti?
«Oggi la LUTE Lia Damato vanta 170 corsisti ed è una splendida realtà della Città di Rutigliano».

Per ottenere ottimi risultati, è necessario che ci siano grandi spinte creative da parte dei docenti e degli esperti nelle varie discipline?
«Siamo una Associazione di promozione culturale costituita esclusivamente da volontari, validi ed esperti docenti  affermati e riconosciuti professionalmente, professori, maestri, medici, avvocati ed esperti in ambiti specifici che mettono a disposizione dei corsisti le loro competenze».

La LUTE di Rutigliano per essere arrivata a questo  ottimo traguardo, ha un debito di riconoscenza verso qualcuno? Se si, verso chi?
«Ripeto la LUTE di Rutigliano è una splendida realtà, testimone palpitante di quanto si senta fortemente la spinta alla difesa e tutela della propria storia e cultura aprendo le braccia al progresso e al futuro. Rappresentare e vivere in questo contesto si rende persone migliori e tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso Colei che qualche anno fa ebbe l'incredibile intuito e ferrea volontà di donare a Rutigliano e ai Rutiglianesi questa splendida realtà. Grazie LIA!»

Ai lettori più giovani e ai lettori meno giovani, che hanno voglia di diventare protagonisti, un invito a iscriversi alla LUTE.
Alla LUTE di Rutigliano un sincero augurio di buon lavoro.
Ad majora!

Franco Valenzano

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