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LE DECISIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE ALL’ANNUNZIATA

Un consiglio comunale atipico quello svoltosi ieri all’Annunziata, in uno dei tratti più belli della lama San Giorgio. Non sappiamo se ce ne sono stati altri di consigli comunali all’aperto, di certo è la prima volta nella storia amministrativa del comune di Rutigliano che l’assise consiliare si sia riunita all’Annunziata. Questo dà la cifra dell’importanza del problema che è stato discusso, non a caso, proprio lì.

Lama San Giorgio, a partire dal suo vallone Guidotti, rischia seriamente di essere invasa da un maleodorante e inquinante fiume: le acque reflue del depuratore di Casamassima. Il cantiere della regione Puglia e dell’Acquedotto pugliese e arrivato con scavi e i tubi a qualche centinaia di metri dal vallone Guidotti. Manca poco al completamento della linea.

Cittadini, consiglio comunale e amministrazione sono tutti mobilitati, ognuno nell’ambito del proprio ruolo, ad evitare questa sciagura per la lama e l’intero suo territorio, circostante e a valle. Prevedibili sono gli effetti negativi per l’ambiente, la salute, l’agricoltura e l’economia.

E’ stata la gravità della situazione, l’emergenza ambientale, a portare il consiglio comunale nella lama San Giorgio. I rappresentanti istituzionale della città hanno discusso un ordine del giorno che alla fine è stato approvato all’unanimità. Il documento, che qui sotto pubblichiamo nella versione originale, si conclude con tre punti: la richiesta, indirizzata al commissario delegato Nichi Vendola, di un tavolo di concertazione che individui soluzioni alternative per garantire le esigenze di tutti i soggetti interessati a quell’opera; la richiesta, sempre al commissario, di sospendere immediatamente i lavori del cantiere perché questi arrecherebbero gravi danni all’ambiente e alla città di Rutigliano; la richiesta, all’amministrazione comunale, di adottare tutti gli atti e le misure che vanno nel senso della tutela del sito naturale lama San Giorgio, compreso il valutare la percorribilità di azioni giudiziarie.

Nel consiglio di ieri non hanno parlato e discusso solo consiglieri e amministratori, il pubblico ha fatto la sua parte. Numerosi sono stati gli interventi che hanno espresso l’indignazione per quello che sta succedendo. I cittadini hanno chiesto alle istituzioni locali (consiglio e amministrazione comunale) di mettere temporaneamente da parte le diatribe sulle responsabilità del ritardo con cui le stesse si stanno mobilitando e soprattutto sulle resposabilità del grande ritardo (aprile 2011) con cui è stata fatta recapitare alla regione, e a tutta una serie di destinatari, la delibera di consiglio comunale del 25 febbraio del 2010 che esprimeva contrarietà alla condotta e suggeriva una soluzione alternativa allo sbocco delle acque nella lama, una delibera anch'essa approvata all'unanimità.

La politica ha tutta la legittimità di indagare e confrontarsi su queste responsabilità, ma ora è il momento di agire tutti uniti perché c’è una emergenza, grave, da affrontare e sulla quale devono essere indirizzate e spese le energie, le intelligenze, la disponibilità di tutti.

E’ un appello, questo, che da giorni fanno alla politica, i cittadini, gli agricoltori, le associazioni, gran parte dei quali rappresentati nel comitato di giovane costituzione “Salviamo lama San Giorgio-vallone Guidotti”.



Il documanto approvato all'unanimità