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NON SI PUO’ RIMANERE A GUARDARE LA DISTRUZIONE DELLE MURA. Video

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Pubblichiamo la seconda parte del reportage sulla muraglia di Azetium. Nella prima abbiamo fatto vedere la bellezza delle mura, la loro larghezza (in alcuni punti anche 5 m) e lunghezza (circa 3,5 km). Abbiamo visto che a ridosso della muraglia e in tutta l’area archeologica di Torre Castiello è un ritrovamento continuo in superficie di frammenti, anche importanti, di vasi e tegole antichi. Sembra di essere in un museo a cielo aperto dove si cammina su un tappeto di reperti archeologici rotti, fatti in mille pezzi, distrutti.

Questa seconda parte si concentra sulle condizioni critiche in cui versano tratti importanti delle mura di Azezio. Crolli spontanei, indotti, vegetazione infestante, abbandono di rifiuti. Il muro ultra millenario eroso e usato come rimessa agricola, colate di cemento che addirittura lo toccano. I tendoni impiantati e che si continua ad impiantare a pochi metri dal muro nonostante il vincolo archeologico, che contribuiscono all’erosione con gli scassi e le arature.

Di fronte a tutto questo ci sono due atteggiamenti: stare a guardare, come si è fatto fino ad oggi, che la pressione dell’agricoltura intensiva distrugga definitivamente quello che ancora resta del grande monumento archeologico (IV secolo a. C.), oppure intervenire, muoversi, tutti, a cominciare dai cittadini, dalle associazioni di volontariato e no.

E’ chiaro che amministrazione comunale e Soprintendenza archeologica giocano un ruolo fondamentale nell’opera di recupero e valorizzazione della muraglia. Rutiglianoonline ha lanciato una proposta che va in qusto senso.

Pulirla, restaurarla, consolidarla, sorvegliarla. Realizzare un percorso pedonale che permetta a cittadini e turisti di poterla visitare, di poter passeggiarci intorno e goderne la visione. Sarebbe il modo migliore per conservare e tutelare le mura difensive di quella che è stata una fiorente, antica città della Peucetia. Una città che ha dato i natali al paese dell’uva da tavola e dei fischietti in terracotta.

Buona visione

 

 

 

 

 

 

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