GARA D’APPALTO P.P. VIA CELLAMARE, PRESENTATE LE OFFERTE
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- Pubblicato Mercoledì, 02 Marzo 2011 15:35
- Scritto da Gianni Nicastro
Un grande, nuovo, quartiere sorgerà tra via Cellamare e quasi via Calabria, l’ultima traversa del paese prima del ponte sulla ferrovia di via Noicattaro. Un quartiere a ridosso del letto alluvionale per il quale l’Autorità di bacino ha imposto la messa in sicurezza a causa dell’alto rischio idrogeologico di quel tratto di città.
Quel quartiere lo realizzerà il Piano Particolareggiato che insiste da diversi anni su quell’area e che vede un centinaio di compartisti, proprietari dei suoli, pronti a realizzare gli alloggi sulla base delle cubatature loro assegnate.
A che punto è la gara d’appalto per la realizzazione delle opere di difesa idraulica e quella del Piano particolareggiato, lo abbiamo chiesto all’ing. Erminio D’Aries, responsabile del relativo procedimento tecnico-amministrativo per l’ufficio tecnico del comune di Rutigliano, al quale abbiamo subito chiesto se sia vero che la gara d’appalto sia stata sospesa tempo fa per un errore nella definizione del codice appalto.
«Allora, la gara è stata sospesa perché nel primo bando pubblicato è stata inserita, come categoria per l’affidamento dei lavori pubblici, la “OG 6”, che riguarda la realizzazione di acquedotti e fognature», precisa l’ingegnere. «Pervenne poi una nota -prosegue- dell’ANCE (associazione nazionale costruttori edili) con cui questa associazione rilevava che quella in questione era un’opere di difesa idraulica e come tale rientrava nelle opere di bonifica, per cui riteneva corretto il codice “OG 8”».
A seguito di questa segnalazione il tecnico comunale ha ritenuto doveroso approfondire la questione e, in effetti, «risultava più congruo e idoneo bandire la gara sulla base della “OG 8”». Questi sono codici importanti, perché identificano le imprese che possono svolgere i lavori a cui si riferisce una gara d’appalto di opere pubbliche. La gara, dunque, è stata la prima volta sospesa per cambiare il codice, in modo da tutelarla da eventuali ricorsi al TAR che avrebbero bloccato per molto tempo l’esecuzione del Piano, tiene a precisare l’ing. D’Aries.
Ingegnere, ci dica a che punto è adesso la situazione. E’ stata bandita una nuova gara con il codice giusto?
«Si, la gara è stata pubblicata e si è conclusa nella sua prima fase, cioè sono state presentate le offerte, adesso si espleterà».
Quando sarà aggiudicata questa gara, considerando i tempi tecnici.
«Ritengo nell’arco di non più di venti giorni…»
Da oggi.
«Da oggi massimo un mese. Perché tenga conto che adesso, come prescrive la norma, trattandosi di una gara con l’offerta più economicamente vantaggiosa, sarà necessario istituire la commissione di gara che per legge viene nominata dopo che pervengono le offerte. Entro la prossima settimana farò l’atto di nomina della commissione, poi questa si riunirà e daremo avviso della prima seduta a tutte le imprese che hanno partecipato. Inizieremo, quindi, questa attività che penso si concluderà entro non più di venti giorni, un mese».
Si dovrà aspettare la conclusione del rifacimento del letto alluvionale perché il Piano Particolareggiato parta? O il Piano può partire già al momento in cui viene aggiudicata la gara?.
«Da un colloquio avuto con il prof. Di Sandro dell’Autorità di Bacino, abbiamo saputo che dopo l’avvio dei lavori, cioè a consegna dei lavori all’impresa, essendo un’area ad alta pericolosità idraulica, l’Autorità avrebbe valutato l’opportunità di rilasciare comunque parere favorevole ad iniziare i lavori con la condizione che il rilascio dell’agibilità fosse subordinato al collaudo del canale».
L’agibilità riferita agli alloggi costruiti?.
«Si. In sostanza l’Autorità di bacino dice che, per non penalizzare l’attività edilizia, nel momento in cui io sono sicuro che i lavori del canale sono partiti, contestualmente dò il parere favorevole perché le costruzioni comincino a realizzarsi sotto la condizione, ovvia, che vengano abitate se non dopo aver ultimato i lavori del canale, averlo messo in sicurezza».
Questo per quanto riguarda la difesa idraulica e l’Autorità di Bacino. Per quel che riguarda, invece, il Piano particolareggiato di via Cellamare: oggi è nelle condizioni amministrative di poter partire? Si sono, cioè, convenzionati tutti i compartisti?
«Non si sono convenzionati tutti, mancano ancora sette-otto "ditte catastali", alcuni delle quali irreperibili. Per altre si procederà agli espropri che sono già stati avviati. Questo chiaramente non preclude la possibilità da parte di chi si è già convenzionato di partire. Per partire, però, devono fare l’atto di rifusione immobiliare».
Ci spieghi cos’è questo atto di rifusione.
«Praticamente adesso chi è proprietario di una particella si è convenzionato, quindi ha aderito al Piano particolareggiato ed ha avuto in assegnazione una cubatura. Questa cubatura, però, l’ha avuta in assegnazione su un suolo che prima era di qualcun altro. Adesso bisogna fare una operazione, che si chiama di rifusione immobiliare appunto, bisogna cioè attribuire alle volumetrie il sedime catastale, l’area sulla quale edificare. Il tutto si fa in modo formale, con un atto notarile. Al momento tutti risultano ancora proprietari della loro particella catastale».
In sostanza devono diventare proprietari della nuova particella su cui è stata assegnata la cubatura.
«Si, per fare questo atto devono tutti dare la loro adesione, pena la perdita di tutti i diritti previsti nel Piano».
Si è, allora, costretti a fare questo atto di rifusione.
«Si è costretti, perché è previsto dall’atto notarile quando ci si è convenzionati».
Il Piano particolareggiato di via Cellamare sembra, dunque, essere in dirittura d’arrivo per quel che riguarda il suo avvio. Questo tra qualche anno immetterà sul mercato immobiliare centinaia di alloggi, una offerta che potrebbe incidere sull’abbassamento dei prezzi delle case a Rutigliano.