“ PASTICCINO! TU MI HAI PROVOCATO ED IO TE’ MAGNO!”
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- Pubblicato Lunedì, 21 Febbraio 2011 16:28
- Scritto da Aurelia Leone
Chi almeno una volta non ha mai annusato nella propria vita, passeggiando per Corso Mazzini, l’odore di vaniglia, zucchero e crema pasticcera?
Un’ amalgama di cioccolato fuso, aromi di frutta candita, mandorle e panna; dolci che dal 1937 osservano settanta anni di storia del nostro paese.
Antonio Verna da garzone, quasi per uno scherzo del destino, ha iniziato ad impastare alchemicamente ingredienti che l’avrebbero portato ad essere fondatore del primo bar di Rutigliano e comico gastronomico facendo “ridere di folle contentezza” i nostri stomaci.
La filosofia culinaria della pasticceria Verna ha corso sulle strade di un paese in cui un luogo come il bar faceva da scenografia all’ingresso di una donna elegante, che per domare l’afa estiva di un paese del sud ordinava granita di caffè con panna; un paese che attendeva la festa patronale per sedersi al tavolino più in vista e godere dello struscio sotto le luminarie.
Instancabile compagna di lavoro e di vita, perno della famiglia è stata la signora Giustina che ha dedicato tutta la sua vita audacemente e caparbiamente al bar: donna, casalinga, cassiera e mamma di tre figli Vito, Angelo e Pietro che tutt’ora mantengono viva la tradizione.
Ricco e prezioso patrimonio della famiglia Verna sono le ricette e gli appunti del padre Antonio, scritti a penna o con la carbonella. I quaderni rivelano un resoconto di tempi passati svelando segreti per il futuro. Un futuro dove i Verna intendono progettare e realizzare un museo dedicato all’arte pasticcera, con l’auspicio che diventi un importante patrimonio della tradizione artigianale rutiglianese come i più folkloristici fischietti.