LA MURAGLIA. DIMENSIONI, ORIGINI E CARATTERISTICHE
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- Pubblicato Giovedì, 27 Gennaio 2011 16:20
- Scritto da Maria Antonietta Catamo
La città archeologica di Azetium, cuore commerciale della Peucezia ha avuto una continuità di frequentazione umana dal Bronzo Finale fino all'alto Medioevo. L’antico centro sorge su un breve poggio a 2.5 km a nord est di Rutigliano, ed è costeggiata dalla "lama di Mosca", che prosegue a nord e sfocia nella cala di Torre a Mare. La documentazione più antica riguardante l’insediamento di Azetium è costituita da ceramica d'impasto, risalente all'ultima fase dell'età del Bronzo. L’ età del Ferro, l’età arcaica e l’età classica sono testimoniate da grandi quantità di ceramica, e da frammenti di decorazioni architettoniche.
Nella seconda metà del IV secolo a.C. l’abitato viene munito di un imponente circuito murario, lungo complessivamente 3450 metri. Le mura sono costruite in una rozza tecnica poligonale, con blocchi disposti a doppia cortina ed emplecton centrale, sono larghe fino a 5 metri, ed in alcuni punti raggiungono un'altezza variabile tra i 4 ed i 6 metri. Il sistema difensivo era inoltre rinforzato da avancorpi quadrangolari e da torri di vedetta sul lato nord, verso il mare Adriatico, con lo sviluppo di un procedimento composito dell’opera muraria, impiegato in Grecia sin dall’epoca arcaica e noto col nome di emplecton (èmplekton), che sta ad individuare una tipologia speciale di “struttura a riempimento”. In genere questi muri sono costituiti da un doppio paramento, che lascia al centro un vuoto riempito poi con terra. Il sistema costruttivo dell’emplecton è stato oggetto di interesse da parte di Vitruvio e di Plinio nelle loro opere teoriche.
Fra due pareti formate da blocchi regolari di pietra che fungono da rivestimento a forte spessore, si predispone un riempimento di materiali meno pregiati (elementi lapidei di scarto, terra, argilla, ma anche pietrisco e malta, soprattutto nel tardo ellenismo); tale mistura di materiali eterogenei individua il vero emplecton che, per estensione terminologica, designerà attraverso la trattatistica ellenistica il tipo specifico di muratura mista. In alcuni tratti, lungo il percorso delle mura sono evidenti blocchi rettangolari tufacei di grandi dimensioni, probabilmente relativi ad una fase più antica della cinta. Il periodo medio e tardo ellenistico vide una notevole crescita dell'abitato di Azetium, testimoniata dalla presenza di pozzi, cisterne, strutture di abitazioni e necropoli. Il terreno mostra visibilmente resti di vasellame.
L’ espansione e la continuità insediativa di Azetium è da ricercarsi in una serie di ragioni: la posizione strategicamente favorevole, la sicurezza derivante dalla cinta muraria, l’ubicazione presso la Lama Mosca, antico paleoalvo che ha ospitato nei secoli numerosi insediamenti sul territorio.
Azetium era inoltre localizzata lungo un importante asse viario, alternativo all'Appia, che univa alcuni tra i principali centri della regione (Canosa, Ruvo, Bitonto, Ceglie, Egnazia).
Azetium batteva moneta propria, ed è citata da Plinio e in numerosi itinerari romani, tra i quali la Tavola Peutingeriana. Di questa grande città, abitata probabilmente fino al basso Impero romano e definitivamente distrutta dai Saraceni verso l'829, ci rimangono numerose testimonianze, oltre 3 Km di cinta muraria, una torre d'avvistamento che ha subito l’attacco del tempo ed è parzialmente crollata, ma che conserva ancora il suo fascino, notizie di alcuni tholoi, tipo di tomba diffusa nella Grecia dell'età micenea, a pseudo-cupola ogivale, che il Tagarelli riporta nella pubblicazione “Azezio” del 1960, e non pochi pozzi a campana. Esiste inoltre una vasta documentazione sulla storia dei ritrovamenti ad Azetium, sia antichi che moderni, che attestano il ritrovamento di numerosi corredi tombali, databili fra il VII ed il IV sec. A. C e il ritrovamento di numerose strutture abitative.