Una gita all’insegna dell’amicizia e della solidarietà
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- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2024 09:43
- Scritto da Tino Sorino
di Tino Sorino
E’ quella che è stata organizzata da Angela e Teresa, due dinamiche volontarie dell’associazione “Il Prato Fiorito” di Rutigliano, che fin dal 1992 si occupa di volontariato con persone disabili. A guidare il sodalizio, l’insegnante Fonte Sorino, da pochi mesi ritornata al timone dell’associazione con l’aiuto di preziosi e attivi collaboratori.
Ragazzi con tanta voglia di vivere e di divertirsi, insieme con i loro genitori e con i tanti simpatizzanti (in tutto 45 rutiglianesi e non solo), sono partiti in pullman, domenica 16 giugno, alle prime luci dell’alba, da largo Domenico Divella, in pineta, alla volta di Teggiano e Padula, due località in provincia di Salerno, ricche di storia e di monumenti.
Dopo circa quattro ore di viaggio in bus, guidato da Matteo Debellis, in un clima di gioia, allietato da canti e da sottofondi musicali, siamo arrivati a Teggiano, antico centro arroccato alla sommità di una collina che emerge sulla piana del Vallo di Diano. L’intera città fa parte del patrimonio dell’Umanità UNESCO perché nel suo centro storico sono conservate tracce dell’epoca romana ma soprattutto resti dell’epoca medievale che hanno reso Teggiano uno scrigno d’arte e di architettura, tanto da essere definita l’Urbino dell’Italia meridionale. Ad accoglierci, una volta arrivati nella piazza principale “San Cono”, una guida esperta del territorio che ci ha portati, mano nella mano, alla scoperta delle meraviglie di Teggiano, dalla cattedrale, al museo diocesano, al lapidario e alla chiesa di Sant’Antonio, quest’ultima, tra le più antiche, piena di affreschi, il cui impianto cittadino risale a prima dell’anno mille.
Da Teggiano a Padula il passo è stato breve: qui ci siamo fermati per una meritata sosta al ristorante “Il certosino”, a pochi metri dalla famosa Certosa, così chiamata perché in quest’antica struttura dedicata a San Lorenzo (da cui prende il nome), vivevano i monaci certosini che la lasciarono nel 1807. Dal 1982 è la Soprintendenza ai Beni Culturali Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Salerno e di Avellino che se ne prende cura.
Intanto, munito di audioguida, il gruppo è rimasto letteralmente incantato, grazie ai puntuali e minuziosi racconti di una guida espertissima, dalla magnificenza del chiostro, della casa bassa (integre le cucine e il refettorio), della residenza del priore con il giardino privato, della decorazione barocca della chiesa e delle numerose cappelle. Una Certosa, quella di Padula, bene Unesco da anni, che è uno dei più antichi monasteri certosini d’Italia, nonché il secondo più grande in Europa. In definitiva, una iniziativa ben riuscita che rafforza ancor più lo spirito, l’armonia e la coesione che da anni lega l’inossidabile gruppo de “Il Prato Fiorito”, aperto sempre più che mai a nuove sfide future.