P. Francesco Paolo Divittorio martire in Armenia, Rutigliano non dimentica
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- Pubblicato Domenica, 21 Gennaio 2024 13:43
- Scritto da Sac. Pasquale Pirulli
23 GENNAIO 2024 RUTIGLIANO NON DIMENTICA
P. FRANCESCO DI VITTORIO O.F.M. MARTIRE IN ARMENIA!
Sac. Pasquale Pirulli
Sono trascorsi 104 anni dal giorno in cui nel lontano villaggio di Mugiuk Deresi del distretto di Marasc in Armenia i ciatà turchi, che si rifacevano alla politica del leader Kemal Ataturk, fecero strage dei religiosi francescani della missione della Custodia di Terra Santa, di cui il guardiano era P. Francesco Paolo Divittorio. La chiesa del paese natio Rutigliano ne fa doverosa e cristiana memoria il 23 gennaio ricordando i tratti essenziali della sua vicenda, ricavata da una immaginetta stampata il 30 giugno 1956 dalla Franciscan Printing Press di Gerusalemme con l’approvazione di Mons. Vincenzo Gelat, vescovo ausiliare e vicario generale.
«P. Francesco Paolo Nicola Maria Divittorio nacque a Rutigliano (Bari), da pii ed onesti genitori (Luca Divittorio, figlio di Franfcesco Paolo e di Cosma Palumbo, e di Antonia Rosa Marzovilla, figlia del fu Giovanni Battista e di Grazia Valenzano) il 29 ottobre 1882.
La sua infanzia trascorreva tranquilla e buona quando sbocciò nel suo cuore la vocazione francescana, che i genitori favorirono di buon grado, permettendogli di farsi frate nel Paese di Gesù.
Durante l’anno di noviziato, trascorso a Nazareth all’ombra del santuario dell’Annunziazione, lavorò per l’acquisto delle virtù serafiche. Quindi offertosi a Dio in olocausto olezzante con la professione religiosa, proseguì il suo ideale missionario preparandosi al sacerdozio con lo studio e con l’esercizio delle virtù. Offrì la vittima divina la prima volta il 22 settembre 1906.
Da questa data i suoi ideali, pieni d’incanto, dovevano urtare contro le difficoltà della vita missionaria. Sua prima destinazione fu Marasc (Turchia) ove si recò per apprendere la lingua, i costumi e gli usi di quel popolo al quale avrebbe un giorno rivelato il Cristo. Dopo quattro anni fu nominato coadiutore parrocchiale e penitenziere nella stessa città. Nel 1914 fu eletto presidente della missione di Kars-Pazar ove continuò il suo generoso apostolato.
Un anno dopo fu costretto a lasciare il paese e rimase in Egitto fino alla fine della guerra mondiale. Passata la bufera, il Discretorio di Terra Santa lo destinava, nel 1919, alla Missione di Muigiuk Deresi (Turchia) , in qualità di superiore e parroco con due fratelli: fra Alfredo Dollenz e fra Salvatore Sabatini che saranno i suoi compagni di martirio.
P. Francesco si accinse subito al lavoro: radunò i cristiani dispersi, eresse un orfanotrofio e ridiede vita alla missione. Però l’ora di Dio era suonata: il Signore lo chiamava alla testimonianza del sangue. I Turchi erano insorti contro gli armeni e contro i cristiani. Massacri, incendi e distruzioni tormentavano il nostro Padre era angustiato e in apprensione per la vita dei suoi confratelli e degli orfanelli. Un turco, affettando compassione, offrì loro protezione e ospitalità nella sua casa; ma dopo alcuni giorni ad un segnale convenuto, l’ospite divenne carnefice ed estraendo la rivoltella freddò i tre religiosi mentre le orde turche compievano strage degli orfanelli. Ciò accadeva il 23 gennaio del 1920».
Purtroppo i turchi distrussero subito ogni traccia dell’eccidio, così come avevano fatto nello stesso villaggio di Mugiuk Deresi il 22 novembre 1895 nei confronti del Beato Salvatore Lilli (Cappadocia di L’Aquila 19 giugno 1953-Mugiuk Deresi 22 novembre 1895) e di altri dieci cristiani armeni.
In questa ricorrenza è doveroso non soltanto il ricordo ma anche la preghiera e l’augurio a che la Chiesa possa riconoscere ufficialmente il martirio di P. Francesco Paolo Divittorio e dei suoi confratelli e scrivere il loro nome nel catalogo dei beati.
Il 23 gennaio 2024 alle ore 18.00 nella chiesa delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia sarà celebrata una S. Messa in sua memoria.