Nuovo caso Covid a Rutigliano, è un operatore di una residenza sanitaria di Bari
- Dettagli
- Pubblicato Giovedì, 07 Maggio 2020 17:49
- Scritto da Michele Rubino
- Visite: 4604
Gli attualmente positivi sono 10. Il primo
cittadino sull’inizio della Fase 2: “Non ci siamo!”
di Michele Rubino
“Quelle che vedete in queste foto sono alcune delle segnalazioni che mi sono giunte in questi giorni. Direi che non c’è modo peggiore per iniziare la Fase 2”. Comincia con queste parole il monito del sindaco di Rutigliano Giuseppe Valenzano pubblicato, un’ora fa circa, sul proprio canale social. In allegato al messaggio alcune istantanee che ritraggono forme di assembramento tra ragazzi – privi di dispositivi di protezione individuale – in diverse zone del paese. “Mi rivolgo ai genitori (...) Siate responsabili ed autorevoli, i vostri figli devono restare a casa! Anche se è dura, dovete imporvi”, ha scritto il primo cittadino, che al contempo ha rivolto ai ragazzi un invito a dimostrare una dose maggiore di maturità.
"Il virus non è sconfitto” ha chiosato Valenzano. Non è un caso, a tal riguardo, che la serie di avvertimenti sia accompagnata dall’ufficialità di una nuova positività riscontrata per un cittadino rutiglianese. Si tratta, per la precisione, di un operatore sanitario che ha contratto il Coronavirus in una residenza per anziani in quel di Bari. Nuovo caso che se da un lato fa salire il conto degli attualmente positivi a 10 unità, dall’altro conferma una tendenza ricorrente nel quadro dei contagi registrati nella nostra cittadina: sui 13 complessivi, infatti, ben 9 sono riconducibili a strutture sanitarie (ospedali, cliniche o residenze per anziani). Se dirottiamo tale analisi sul piano dei casi attuali, i numeri vedono ammorbidire ulteriormente la loro severità.
Solo 2 casi – i familiari asintomatici di una contagiata annunciati il 29 aprile scorso – dei 10 sono localizzati a Rutigliano, dal momento che entrambi stanno svolgendo il periodo di isolamento nelle loro abitazioni. L’operatore sanitario dichiarato positivo quest’oggi si somma, invece, all’operatore che, dati alla mano, rappresenta il caso pregresso rispetto agli altri (10 aprile) e alle due OSS di una RSSA tornate positive. I casi appena menzionati, precisiamo, sono collocati nelle rispettive strutture lavorative.
Quattro sono, infine, i soggetti ricoverati: i due coniugi ricoverati al “Miulli”, la paziente oncologica che ha contratto il virus in altra struttura ospedaliera ma ugualmente ricoverata presso il nosocomio di Acquaviva e il settimo caso complessivo risalente al 15 aprile – la cui dinamica di contagio è pressoché identica a quella poc’anzi menzionata – attualmente ricoverato in terapia intensiva.