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Savino e Zampini allo Juventus Club di Rutigliano

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di Michele Pesce

Il calcio, si sa, a volte è capace di esaltarci, altre volte di farci piangere, spesso ci appassiona e ci trascina, oppure ci fa incavolare quando la nostra squadra pareggia, o peggio ancora perde. A volte poi, capita che in una domenica anonima, senza la partita della nostra squadra del cuore, il calcio inaspettatamente ci regali un pomeriggio speciale, in cui grandi e piccoli di tutte le età, hanno la possibilità di chiacchierare da vicino con due grandissimi conoscitori di calcio e, in particolare, di Juventus.

Massimo Zampini e Roberto Savino, entrambi avvocati, domenica pomeriggio hanno fatto tappa a Rutigliano nella spettacolare cornice dello Juventus Club “Giampiero Boniperti” per presentare i loro ultimi lavori editoriali.
L’evento, organizzato dalla Libreria Barcadoro e dallo stesso Juventus Club di via Marche, in collaborazione con l' Aps Forland, e moderato dal giornalista rutiglianese Gianni Capotorto, ha visto la partecipazione sentita di molti tifosi bianconeri, non solo di Rutigliano, che hanno colto l’occasione per interloquire e rivolgere domande ai due autori, in un clima disteso e gioviale in cui gli stessi protagonisti si sono da subito sentiti a proprio agio ed hanno saputo destreggiarsi magistralmente, regalando ai presenti anche momenti di ilarità, tra sarcasmo e ironia. 

"Strepitosa Juve" di Roberto Savino, edito da Castelvecchi, racconta la fantastica cavalcata bianconera del terzo scudetto consecutivo dell’era Conte, in una stagione dominata in lungo e in largo dalla Vecchia Signora e impreziosita dal raggiungimento del record assoluto di 102 punti in classifica.

"Er go' de Osvaldo" di Massimo Zampini, edito da Fandango, invece, è la cronaca del duello con la Roma, con le solite mille polemiche degli avversari (dai cori dei piccoli tifosi bianconeri al tweet sulla Fiorentina, dai presunti aiutini arbitrali alle avversarie che “si scansano”), e che ha come epilogo la penultima giornata del campionato scorso, quando la Juventus, già aritmeticamente campione d’Italia per la 32esima volta, sbanca l’Olimpico di Roma superando di misura l’11 di Garcia con un gol al 94’ dell’odiato ex Pablo Daniel Osvaldo, capace, con il suo destro all’incrocio dei pali, di mandare in visibilio le centinaia di tifosi bianconeri presenti nello spicchio di curva Nord riservato agli ospiti e di gettare nello sconforto l’intero popolo giallorosso.

«Molti mi chiedono come si possa tifare Juve essendo nato e cresciuto a Roma. La verità è che non c’è molta scelta lì». Esordisce con una battuta Massimo Zampini, tra l’altro opinionista televisivo di "Tiki Taka" in onda ogni lunedì su Italia 1, che spiega come più che da quello che succede in campo lui sia sempre stato affascinato da ciò che accade fuori dal terreno di gioco, dove ha sempre avuto la possibilità di cogliere umori e sentimenti dei tifosi da tradurre poi in parole e versi, proprio come nel caso de "Er go' de Osvaldo": «Il tifoso romanista nel corso degli ultimi anni ha elaborato diverse teorie (il libro ne propone un elenco dettagliato) per giustificare non solo le proprie cadute ma anche i successi bianconeri».

Tra classifiche virtuali, giornalisti Rai spesso poco imparziali (emblematico il caso di Giorgio Martino, per anni alla guida di programmi sportivi del servizio pubblico e divenuto successivamente direttore di Roma Channel) e improbabili polemiche a suon di violino, va via via prendendo sempre di più corpo l’idea che a Roma il vero problema più che tecnico sia di mentalità, ingrediente indispensabile per il successo in una competizione sportiva lunga e a tratti logorante come il campionato italiano.

Ne è convinto anche Roberto Savino, amante delle statistiche e, tra le altre cose, editorialista per “Forza Juve Blog” e membro dell’associazione “Grandi Amici della Juve”: «Più che le aspettative generate dalle dichiarazioni di Garcia all’indomani della sconfitta di Torino all’andata («Questa partita mi ha fatto capire che quest’anno vinceremo lo scudetto») credo che nella stagione della Roma e in particolare nella crisi di risultati dell’ultimo periodo abbia pesato molto il 7-1 patito ad ottobre dai giallorossi in casa contro il Bayern Monaco, una débâcle che ha ferito nell’orgoglio ed ha minato le poche certezze di una squadra comunque già di suo non costruita benissimo».

Molte le domande rivolte dai presenti, anche sull’addio di Antonio Conte e sull’attuale momento dei bianconeri, che Savino inquadra così: «Conte probabilmente ha deciso di andare via quando ha capito che alcuni giocatori erano spremuti e che la società non lo avrebbe seguito con il mercato. Con Allegri la squadra è meno entusiasmante ma più riflessiva. La differenza, oltre alla vena realizzativa di Tevez, la fa il centrocampo, anche se temo che davanti ad un’offerta irrinunciabile l’estate prossima Pogba verrà ceduto. D’altro canto, non credo che Pereyra possa essere il futuro trequartista della Juve. Si tratta di soluzioni temporanee, se si vuole continuare a giocare con il rombo nel prossimo mercato bisognerà investire.»

A margine dell’evento, gli autori hanno assicurato la loro totale disponibilità al vice presidente Gianfranco Sanitate per contribuire ad organizzare a Rutigliano una giornata contro la violenza e in memoria delle vittime dello stadio Heysel il 29 maggio prossimo, evento che dovrebbe coinvolgere scuole, istituzioni ed associazioni.
Se tutto ciò sarà possibile, il merito sarà solo di un gruppo di tifosi straordinari, che da 31 anni ormai continua a portare avanti progetti, idee e impegni, spinto dalla comune passione per una squadra che, come ha ricordato Savino, «anche quando perde, sei sicuro che presto tornerà a vincere».





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