Virtus Rutigliano, parla Lamorgese: «Per ripartire servono certezze»
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- Pubblicato Mercoledì, 03 Giugno 2020 16:30
- Scritto da Michele Rubino
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Il presidente virtussino ripercorre l’annata
dei record con uno sguardo al futuro prossimo
di Michele Rubino
La Virtus Rutigliano dei record – vale a dire quella che, soli tre mesi fa, battagliava al vertice del campionato di Serie A2 per il salto nella massima serie – resterà la più bella di sempre ma, al contempo, incompiuta. Lo scorso 25 maggio, infatti, il Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a Cinque ha ratificato la chiusura definitiva della stagione 2019/2020, in ossequio a quanto disposto dalla FIGC. «La federazione ha fatto la scelta giusta» ha commentato, ai nostri microfoni, il presidente virtussino Mimmo Lamorgese che, al contempo, non ha nascosto il suo dispiacere per l’epilogo dell’annata sportiva. «Squadra coesa, ambiente fantastico, siamo riusciti a creare qualcosa di meraviglioso che meritava un punto d’arrivo ben preciso».
Quale? Il timoniere della Virtus non ha alcun dubbio: «Avremmo centrato la promozione in Serie A, ne sono convinto». La squadra vista a cavallo tra febbraio e marzo, in effetti, sembrava avere una marcia in più rispetto alle altre concorrenti e i quattro punti di ritardo rispetto al duo di testa (Assoporto Melilli e Real Rogit) erano uno scoglio tutt’altro che insormontabile. «Con lo scontro diretto tra le due capolista da giocare ed un calendario per noi alla portata, avremmo sicuramente recuperato il gap dalla vetta» ha affermato, schietto, Lamorgese. Accanto a queste possibilità, rese obbligatoriamente col condizionale, di questa stagione rimarranno, dunque, le fotografie del tensostatico vestito a festa – immagini da consegnare alla storia sportiva cittadina - e il ricordo delle gesta di un organico di assoluto valore guidato da un direttore d’orchestra preparato e competente.
«Ad inizio anno non avevo preso piena coscienza della forza che potesse esprimere questo gruppo e, come tale, sono rimasto davvero stupito». Merito dell’impatto devastante, in maglia granata, di Cristobal Gracia e David Velasco – 59 reti in due con 35 centri per il primo – e di tanti altri fattori: dall’esperienza di Leggiero e Micoli al prezioso contributo di capitan Ferdinelli e Primavera passando per la piacevole sorpresa Console e, soprattutto, per la sapiente guida di Mister Francesco Chiaffarato. «Altre società sono sulle loro tracce ma li vorrei, anche l’anno prossimo, qui alla Virtus» ha rivelato Lamorgese che, di contro, ha smentito i rumors secondo cui alcuni dei pezzi pregiati in rosa sono già lontani dalla Città dell’Uva. «Nulla di vero, gli stessi calcettisti stranieri, ad esempio hanno altri anni di contratto con noi». «Li sento quasi ogni giorno – ha proseguito – e hanno tanta voglia di tornare qui».
Il futuro prossimo della Virtus Rutigliano, tuttavia, non coincide esclusivamente con una componente meramente sportiva ma comprende, anche e soprattutto, risvolti perlopiù organizzativi. «Auspico scelte coraggiose da parte della Divisione Calcio a Cinque, chiamata a tutelare le esigenze delle società che, inevitabilmente, accuseranno parecchie difficoltà sul piano economico», ha precisato Lamorgese. Ammorbidire i costi d’iscrizione, quindi, e rivedere gli obblighi di partecipazione ai campionati giovanili nell’ottica di un loro snellimento. «Ben venga, poi, uno slittamento dell’inizio della stagione prossima se questo possa consentire lo svolgimento delle partite in presenza di pubblico», anche perché quest’ultimo «è la nostra forza, nonché componente imprescindibile di un progetto».
Progetto che volge lo sguardo, come d’abitudine, anche al risvolto relativo alle strutture. La realizzazione degli spogliatoi adiacenti alla tensostruttura comunale procede regolarmente dopo la pausa forzata dei mesi scorsi. E’ certo che questi ultimi siano fruibili per la stagione prossima ventura. Quanto preoccupa Lamorgese, tuttavia, è lo stesso utilizzo del tensostatico di via Adelfia che, essendo ambito da plurime compagini sportive, è sempre oggetto di polemiche. «Nei prossimi giorni chiederò all’Amministrazione comunale chiarimenti in merito all’utilizzo della struttura, specie per quel che concerne le ore settimanali», in modo tale da «avere, a priori, la certezza che le 12 ore richieste ci vengano assegnate in maniera inderogabile».
Solamente dopo le comunicazioni degli organi federali e le rassicurazioni dal Comune, dunque, la società granata potrà mettersi in moto. E ripartire. «C’è tanta voglia di costruire un organico attrezzato ed ambire a traguardi prestigiosi» ha chiosato il numero uno virtussino, che attende notizie incoraggianti anche sul fronte palazzetto dello sport. «Immaginare che, nel giro di due anni, potrebbe esserci una sede di gioco consona ad una Serie A ci sprona a sognare in grande».
Oggi, però, la Virtus Rutigliano non è pronta. «La Divisione stilerà le graduatorie di ripescaggio e certamente saremo tra le primissime posizioni – ha dichiarato Lamorgese – ma, attualmente, non siamo nella condizione di fare questo passo». L’auspicio che ci sentiamo di rivolgere, chiaramente, è che tale passo – quello nell’Olimpo della disciplina - sia solo rimandato di qualche tempo, in piena linea tra l’altro con quanto lo stesso presidente virtussino sogna da sempre. Dal primo giorno. Da dieci anni a questa parte.