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Rutiglianese “double-face”, il big match col Mottola finisce 5-5

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Tanti gli errori difensivi nel primo tempo, nella ripresa la rimonta. Decisivo, allo scadere, Pascalicchio

di Michele Rubino

Una gara avvincente, ricca di colpi di scena, che ha consegnato, al nutrito pubblico del Comunale di Via Gorizia, un tennistico 5-5. Rutiglianese e United Mottola, dopo una battaglia durata novanta minuti ed oltre, si sono divise equamente la posta in palio consentendo, difatti, al Norba Conversano – distante, ora, tre lunghezze dai tarantini e quattro dai granata – di allungare in vetta. Pareggio certamente accolto in maniera diversa tra le due contendenti: se, da un lato, non pochi sono i rammarichi del Mottola – in vantaggio, praticamente, sino all’ultimo secondo dell’incontro -, dall’altro tanta è stata la caparbietà sfoggiata dalla Rutiglianese nel tentativo di riacciuffare, con le unghie e con i denti, una gara messasi decisamente in salita. Scandire, in plurimi momenti da analizzare, il match è quanto occorre per comprenderne, al meglio, il relativo andamento.

LA RUTIGLIANESE PARTE IN QUARTA – Bastano soli centoventi secondi ai padroni di casa per gonfiare la rete. Merito di Gernone che, su angolo dalla destra di Pascalicchio, svetta più in alto di tutti e batte Ritella. Vero è che la rete subita “a freddo”, come si suol dire, non causa un contraccolpo emotivo per il Mottola, lesto, con il suo ordinato 4-4-2, a colpire, dapprima, un palo (Greco al 4’) e, al minuto numero venti, ad approfittare del primo errore del sig. Pietro Rubino: nonostante una scarsa visibilità dovuta alla distanza dall’azione, il fischietto di Foggia, dopo un attimo di titubanza, assegna un goal-fantasma a Greco rendendo difatti vano il salvataggio, in corrispondenza della linea, di Lofano. La reazione della Rutiglianese al pari, però, è più che positiva. Al 22’ Dipierro pareggia il conto dei legni mentre, alla mezz’ora, Damiani riporta avanti i suoi (2-1) trasformando un penalty assegnato per atterramento in area di Bux.

OTTO, FATALI, MINUTI DI BLACKOUT – Per otto minuti, dal 39’ al 47’ (secondo minuto di recupero, ndr), la propositiva Rutiglianese, apparsa in grado di contrastare a dovere l’onda d’urto tarantina, scompare dalla partita. I fantasmi della débâcle interna col Norba Conversano sembrano ricomparire d’improvviso e gli undici di Corti vanno in tilt. La retroguardia fa acqua da tutte le parti e il Mottola mostra il giusto cinismo per ripagare, ogni singolo errore avversario, a carissimo prezzo. Gernone, al 39’, va a vuoto su un filtrante alto di Tanzarella, Greco ne approfitta e scavalca Fortunato con un lob per il 2-2. Lo stesso esterno tarantino, due minuti più tardi, scippa palla a D’Addiego – fermato, forse, con un fallo durante il tentativo di rinvio -, arriva sul fondo consegnando a Lentini un rigore in movimento. Quest’ultimo non sbaglia e completa la rimonta (2-3). I grifoni desidererebbero solo il duplice fischio del direttore di gara ma l’incubo prosegue. Nel secondo minuto di recupero, come detto, D’Addiego stende in area lo scatenato Greco – la velocità del reparto offensivo mottolese è un rebus dalla difficile soluzione- e Formisano, dal conseguente penalty, sigla il 2-4.

UNA RIMONTA ALL’INSEGNA DELLA TENACIA – Riprendersi da un blackout simile, nel giro di soli quindici minuti (quelli dell’intervallo, ndr), non è affatto impresa semplice. Se, col senno di poi, la Rutiglianese si è dimostrata capace di farlo, va anzitutto riconosciuto un merito all’aggregazione del gruppo e alla sua attitudine al superare i momenti difficili di una partita. Mister Corti, al 55’, si gioca il jolly Pinto dalla panchina e quest’ultimo ricambia con una rete dall’importanza vitale, quella che definiremmo “della speranza”. Speranza che il Mottola, approfittando dell’ennesimo svarione difensivo rutiglianese, prova a scalfire (Masella sigla il 3-5), onde fare i conti, nella seconda parte della ripresa, con la voglia di rivalsa di Gentile e compagni che, pur rimanendo in 10 ( espulso D’Addiego), divengono assoluti padroni del campo. Semeraro, al 67’, segna di testa il momentaneo 4-5 dando il là, difatti, ad un forcing offensivo della Rutiglianese, non premiato con il pari – almeno nell’immediato – in virtù degli ottimi interventi di Ritella e di un clamoroso rigore negato dal sig. Rubino di Foggia che al 73’ non ravvisa, se pur da posizione a lui favorevole, un evidente fallo di mano di Formisano. Si giunge, così, al 95’, ovvero quando Pascalicchio, direttamente da calcio piazzato, disegna una traiettoria meravigliosa che vale il 5-5.

RUTIGLIANESE “DOUBLE FACE” – Il pareggio pirotecnico col Mottola ha lasciato in eredità alla Rutiglianese una doppia identità. Ad una versione “pasticciona”, infatti, fa da contrappeso quello che, senza mezzi termini, possiamo dire essere stato, per tutto l’arco del campionato, il tratto distintivo della squadra: la non arrendevolezza. La Rutiglianese, ad oggi, non risulta essersi snaturata, quindi, ma occorre dire che, soprattutto nelle ultime due sfide casalinghe (Norba Conversano e Mottola, appunto) ha dovuto fare i conti, ergo ha dovuto convivere, con una fragilità difensiva che, sinora, non era mai emersa. Gli 11 goal subiti nelle ultime tre gare (giunti, tra l’altro, tutti dinnanzi al pubblico amico), soprattutto se raffrontati ai 18 incassati nelle 23 partite precedenti, rappresentano un campanello d’allarme da non sottovalutare. Da tenere in considerazione soprattutto per la quasi certa partecipazione ai PlayOff che, strutturati sulla formula della gara unica, premieranno, certamente, la squadra che commetterà meno errori.

 

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