Rifiuti speciali e pericolosi scaricati abusivamente nella lama Giotta
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- Pubblicato Martedì, 06 Febbraio 2018 15:55
- Scritto da La redazione
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Ieri mattina ci hanno segnalato una serie di discariche abusive nella lama Giotta che, insieme a lama San Giorgio, a breve diventerà parco naturale regionale. Lama Giotta nasce a Putignano, per una ventina di chilometri attraversa i territori di Turi, Rutigliano e Noicattaro prima di sfociare sulla costa di Torre a Mare. Questa lama sul territorio di Rutigliano è quasi del tutto scomparsa, a causa anche dell’antropizzazione selvaggia. C’è un solo tratto che ancora conserva l’antico solco geologico caratteristico delle lame, è quello che incrocia la provinciale per Conversano che lo sovrappassa all’altezza degli ultimi capannoni. Ed è proprio questa parte di lama Giotta ad essere presa d’assalto dai rifiuti abusivamente scaricati.
Sempre ieri mattina siamo stati lì, nella lama Giotta, nei pressi del C.R.A., il centro di ricerca agricola, precisamente in contrada Guardiola. Qui abbiamo fotografato (fotogallery sotto pubblicata) tre micro discariche abusive e tanti rifiuti sparsi ovunque a ridosso della strada. Non si tratta di semplice immondizia, qui siamo di fronte a rifiuti speciali e pericolosi.
In mezzo alla strada, su un ponte di un tratturo che sovrappassa la lama, sono stati scaricati grandi pomodori per un quintale e forse più; è evidente che non si tratta di privati, ma di chi commercializza ortofrutta. Sempre in quel tratto, giù nella lama, da un lato e dall’altro, sono state scaricate delle grandi gabbie di legno piene di rifiuti: carta, plastica, bottiglie, lattine grandi, bustoni, bicchieri di plastica da caffè, tanti, di colore marrone tipo quelli che generalmente utilizzano i distributori automatici presenti anche nelle aziende.
La grande quantità di quei rifiuti suggerisce, infatti, che si possa trattare di una azienda ortofrutticola.
Un agricoltore, che ha dei fondi lì vicino, da lui frequentati quotidianamente, ci ha riferito che quei rifiuti sono stati scaricati agli inizi della settimana scorsa, forse martedì. Dopo un paio di giorni qualcuno li ha bruciati, probabilmente per fa sparire tracce che potessero far risalire a chi li ha prodotti, quindi abbandonati. Ma nel pomeriggio di ieri, una pattuglia della Polizia Locale, intervenuta, qualcosa ha trovato: una carta semibruciata, simile al foglio di un registro, con sopra stampati i nomi di conferitori di materiali. E’ quasi certa, dunque, la natura aziendale di quei rifiuti.
Più vicino al C.R.A., invece, i rifiuti scaricati nella lama, a ridosso di un altro attraversamento stradale, sono del tipo “pericolosi”: contenitori vuoti di fitofarmaci, sacchi di plastica vuoti di fertilizzante in quantità “industriale”. Anche qui le quantità suggeriscono che ad abbandonare quei rifiuti sia stata una impresa agricola, un’impresa senza scrupoli nei confronti dell’ambiente.
Smaltire in quel modo i rifiuti che derivano dalla propria attività produttiva è sicuramente redditizio, fa risparmiare un sacco di soldi di corretto smaltimento. Allo stesso tempo è un comportamento criminale che mette a rischio non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini perché, nel caso di incendio, i fumi di quei rifiuti pericolosi -carichi di sostanze nocive- possono arrivare nella vicina città di Rutigliano.
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