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consiglio comunale e assessore cercasi

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di Gianni Nicastro

Non se ne fa uno dal 28 novembre 2017, da quando è stata portata in consiglio l’ultima variazione di bilancio. Nel frattempo ci sono state le festività natalizie, la befana, il carnevale, la fiera dei fischietti, le elezioni politiche… Insomma, quattro mesi di vacanza consiliare e non proferisce parola né l’opposizione né, tanto meno, la maggioranza.

Niente consiglio comunale, ma neanche niente assessore alla cultura! La giunta è monca di un assessore dal 14 novembre 2017 e, certo, non è una novità per l’amministrazione Romagno2, esattamente un anno prima la giunta era monca non di uno, ma di quasi tutti gli assessori. Insomma, andato via Gianvito Altieri a causa non tanto del suo approdo nella Lega, quanto del “tradimento” a Fitto del fratello Nuccio, lo scranno della cultura in giunta è ancora vacante, non c’è ancora nessun deretano che vi si sia posato sopra. Forse quella poltrona scotta? Possibile che i fitto-colamussiani non riescano a trovare una persona capace di essere delegata alla cultura, allo sport e alle attività produttive? Beh, se mettono un annuncio su Rutiglianoonline tipo “nuovo assessore alla cultura cercasi” siamo convinti che a centinaia risponderebbero. E anche qui la politica tace; come tace in aula consiliare.

Oltre al consiglio comunale dei ragazzi, che si è tenuto il 7 marzo scorso, l’ultimo atto politico, nella nostra “piccola città di provincia”, è stato il comunicato con cui la Lega Salvini-premier Rutigliano ha fatto vedere che esiste dopo la batosta del Nuccio per cui vengono “Prima gli italiani!”, che a Rutigliano dovrebbe stare per “prima i rutiglianesi”. Un comunicato che ha lanciato una sfida a parte del consiglio comunale là dove si legge che i leghisti locali lavoreranno “per rigenerare a Rutigliano un centrodestra che vada oltre il perimetro dei consiglieri comunali”. Come dire, ci sono i nove consiglieri di maggioranza, certo, ma a Nuccio, Gianvito, Nicola… interessa più l’elettorato di centrodestra che i suoi rappresentanti in consiglio.
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E poi “in questa campagna elettorale -si legge ancora nel comunicato leghista- abbiamo lavorato molto bene con Forza Italia che ha ottenuto un ottimo risultato”. Insomma, il partito di Berlusconi, nelle mani, qui a Rutigliano, del commissario Giovanni Redavid, è stato l’unico ad essere citato (riconosciuto?) dai meridionali leghisti locali. Non hanno citato la fittiana “Noi con l’Italia” che pure 887 voti a Nuccio glieli ha portati.

“Ora abbiamo un anno per individuare un nuovo sindaco e organizzare una coalizione di governo cittadino per vincere le amministrative del 2019” ha esultato la segreteria leghista nel suo comunicato lanciando una minaccia: “La Lega c’è e ci sarà questa è una certezza”. Chissà cosa ne pensano i fitto-colamussiani di questa tracotanza politica, loro il comunicato non lo hanno fatto, nessun’altro partito di centrodestra, a Rutigliano, si è fatto sentire, neanche FI ha ringraziato gli elettori per un risultato su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Gli unici ad aver dettato la linea politica post-elettorale sono loro, i leghisti nostrani.

Ma, ritornando alle questioni squisitamente politico-amministrative, i ragazzi almeno un consiglio comunale lo hanno fatto, gli adulti sembra si siano assopiti, uno stato di quiete che sta per essere agitato. Tra qualche settimana, infatti, approderanno in consiglio atti importanti propedeutici al bilancio di previsione 2018 e anche lo stesso bilancio. Con molta probabilità sarà l’ultimo dell’era Romagno che, di bilanci di previsione, alla scadenza del suo secondo mandato, ne avrà fatti dieci. Immaginiamo che il silenzio politico e amministrativo sia dovuto al fatto che tutti, amministrazione, maggioranza e opposizione, stiano indefessamente lavorando alla stesura del bilancio. Se così fosse -forse- avremo un bilancio di previsione che non paga solo gli stipendi, le rate, la luce e il gas. Staremo a vedere.

Però, non è che c'è solo il bilancio. Sono, oggi, aperte tante questioni a Rutigliano: il palacultura completato e ancora chiuso, Piazza Manzoni liberata e ancora ferma nella sua riqualificazione, la ZTL che ancora non parte e di cui non si vede il regolamento, c’è il palazzetto dello sport di cui non si sa più nulla dopo lo strombazzamento iniziale. E' tutta in piedi senza soluzione la questione del centro storico, sulla quale si sono fatti consigli comunali anche monotematici e con la partecipazione dei cittadini, consigli che hanno deliberato degli interventi, l’impegno a lavorare in una specifica coconsiglio-com-cercasi-3mmissione consigliare. Commissione che vede un rappresentante del comitato Centro Storico ReAttivo e che si è riunita una sola volta, il 18 gennaio scorso, per aggiornarsi ad un’altra volta, punto. Anche sui circa due milioni di euro per la riqualificazione della biblioteca non ci sono notizie, l’ultimo atto amministrativo è il saldo della parcella pagata all’architetta progettista di quella riqualificazione il 5 febbraio scorso.

Va bene, si stanno aggiustando anche i marciapiedi sotto gli olmi di via Mola, cosa importante e utile per il paese, ma questa è manutenzione ordinaria della città, è come pagare le bollette, le rate, gli stipendi… E’ ordinaria amministrazione.

Allora, la politica? Sappiamo solo una cosa. A dicembre scorso, dopo l’ultimo consiglio comunale, nell’ultima conferenza dei capigruppo, maggioranza e opposizione, hanno deciso che il consiglio comunale chiesto dalla minoranza su Piazza Manzoni fosse rimandato a dopo le festività natalizie. Giustamente, non è che a Santo Stefano, presidente del consiglio, sindaco, maggioranza e opposizione potevano star lì a discutere di questioni amministrative. Ok.
Però le festività natalizia sono passate, è passato il carnevale, la fiera del fischietto; sono passate anche le elezioni politiche, la Lega-Rutigliano ha pure dettato la linea, ma qui... pare si sia ancora a Santo Stefano.

 

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