Per una politica seria non servono esibizioni di "fede"
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- Pubblicato Lunedì, 26 Febbraio 2018 08:32
- Scritto da sac. Pasquale Pirulli
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sac. Pasquale Pirulli
Siamo all’ultima settimana prima delle elezioni politiche che si preannunciano una partita a tre e dalla quale uscirà, speriamo un solo vincitore che avrà il compito di guidare l’Italia verso strade migliori di giustizia sociale e di progresso. I leaders dei diversi schieramenti politici come anche i candidati a livello regionale, provinciale e comunale sferrano gli ultimi attacchi con una violenza verbale che provoca serie preoccupazioni nelle autorità preposte all’ordine pubblico.
La campagna elettorale più che un confronto di idee, di una concretezza di programmi, di serietà di impegni corre il rischio di diventare un teatrino di pagliacci che indossano maschere oppure una sfilata di corvi che rivestono le penne di pavoni (per ricordare una famosa favola di Fedro). Mi pare che molti sono i piazzisti che girano la fiera pubblica cercando di vendere la propria mercanzia di dubbia autenticità applicando sfavillanti etichette.
Più che la concretezza dei problemi della vita civile (questa è la politica seria!) si assiste all’offerta di palloncini colorati che volano nel vento e sono pieni di aria. Povero elettore chiamato a fare una scelta che sia prima di tutto responsabilità, sia espressione di libertà ed anche di serietà. Non pare che queste note siano presenti in chi ai propri clienti vende balle di fumo, promesse che non saranno mantenute, oppure provoca scontri e non confronti con chi non la pensa come lui.
Ancor più becero mi pare sia il comportamento di chi dimentica l’avvertimento evangelico di esprimere la propria religiosità in modo autentico senza ricorrere ad ostentazioni plateali: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini… Tu invece quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto…" (Mt 6, 5-6). A chi in pubblica piazza durante un comizio elettorale alza il libro del Vangelo e la corona del rosario esprimo netta la mia disapprovazione e vorrei ricordare l’antico proverbio, sempre denso di saggezza: “Scherza con i fanti e… lascia stare i santi!”.
Una politica seria evita i toni esagitati e violenti e si confronta con intelligenza sui problemi reali del paese in un dialogo che non sia mai scontro. Quando nel pugilato si sparano colpi bassi allora si corre il rischio di essere sanzionati con la squalifica e l’espulsione dal ring. La politica è una cosa seria e non un palco dove si esibiscono i pagliacci e le maschere, perché la stagione di Carnevale è finita!