Nuccio nella Lega, Gianvito fuori dalla giunta
- Dettagli
- Pubblicato Giovedì, 09 Novembre 2017 11:03
- Scritto da Gianni Nicastro
- Visite: 6834
clicca sull'immagine per vedere il video della conferenza stampa
di Gianni Nicastro
Salvini ha presentato «con orgoglio la squadra che sta crescendo in Puglia», cioè l’addentellato della Lega Nord nella regione di Raffaele Fitto e di Michele Emiliano. Ci chiediamo se la città di Rutigliano, o anche solo i suoi elettori di centrodestra, possano dirsi altrettanto orgogliosi dello sbarco del loro concittadino onorevole nella Lega di Bossi, Salvini, Borghezio…
Dalle reazioni che si leggono, copiose, sul web e dal comunicato dei quattro consiglieri comunali di Direzione Italia, partito nelle cui fila militava fino a ieri l’on. Nuccio Altieri, di tutto si può parlare fuorché di “orgoglio”. I sentimenti sono di “schifo” politico, di tradimento, di trasformismo e opportunismo elettorale, doti non proprio apprezzate, generalmente, nelle persone che hanno un ruolo politico-istituzionale perché riconducono all’immagine -politica- degli Scilipoti, dei Razzi, dei Verdini, degli Alfano e di tanti altri parlamentari che hanno cambiato partito e, addirittura, schieramento nella legislatura che volge al termine.
Certo, la differenza, forse l’unica, tra i trasformisti della politica italiana e Nuccio Altieri è che, lui, perlomeno, è rimasto nello schieramento di centrodestra. Diciamo che si è posizionato nel migliore dei modi possibili, o almeno lui così crede, per poter avere una chance di elezione nel futuro parlamento. Direzione Italia, questa chance, non è per niente sicuro che la garantisca ai suoi futuri candidati, da qui la scelta di Nuccio Altieri.
Ha solo alzato il naso per fiutare da dove spira il vento del “cambiamento” e le emissioni odorigene della politica italiana gli hanno suggerito l’approdo nella Lega di Salvini che, ripeto, è il partito del Nord dei Bossi, dei Borghezio e dei tanti sindaci e militanti leghisti che vorrebbero affondare le carrette natanti piene di umanità fuggente dalla guerra, dalla fame, dalla disperazione.
Una lega che vuole che il gettito fiscale della Lombardia e del Veneto rimanga in Lombardia e nel Veneto contro le sanguisughe di “Roma ladrona” e l’“assistenzialismo” meridionale. Cosa ci faccia un “figlio del Sud” nel gruppo leghista alla Camera, quindi, nella Lega, non è un mistero. Non credo che Nuccio Altieri si sia convertito all’ideologia leghista, vecchia e "nuova", piuttosto ha pensato quello che pensano tutti in Puglia e altrove: con il “rosatellum” la soglia di ingresso in parlamento per un partito è il 3% su base nazionale, soglia non alla portata di Direzione Italia o di qualsiasi altro movimento politico Fitto possa inventarsi. La soglia per le coalizioni è del 10%, ma la ripartizione dei seggi scatta solo se all’interno della coalizione ci sia almeno una lista che abbia superato il 3%.
Nuccio Altieri, candidato nella Lega, in Puglia potrà competere, forse, in un collegio uninominale, probabilmente quello relativo alla provincia di Bari, dove difficilmente sarà eletto. Contemporaneamente potrà posizionarsi nel listino bloccato del proporzionale in almeno cinque dei piccoli collegi plurinominali. E’ chiaro che una legge elettorale del genere premia i candidati che si piazzano nei collegi uninominali e in quelli proporzionali con partiti capaci di intercettare quanti più voti possibili.
Questi son i calcoli che l’onorevole Altieri si sta probabilmente facendo, ma -nel caso- sarebbero i classici calcoli che si fanno senza il proverbiale “oste”. E’ molto probabile che, alla fine, Altieri si ritrovi ad essere stato più funzionale alle complessive sorti elettorali della lega che a quelle sue, personali. Insomma, la vedo difficile per il nostro Nuccio. Il “salto di qualità”, cioè la Lega, gli fornisce solo una mera opportunità in più rispetto a un partito, quello di Fitto, piccolo a livello regionale, inesistente su base nazionale.
Ora, il primo risvolto locale del Nuccio versione leghista, non è dei migliori. Gianvito Altieri, assessore di Direzione Italia, su facebook ha strombazzato con entusiasmo l’accasamento padano del fratello, suscitando la reazione del gruppo consiliare fittiano, una reazione non certo favorevole all’approdo leghista, anzi. “Rutigliano era e resta una delle Città più fittiane d’Italia e noi, come migliaia di cittadini rutiglianesi, ribadiamo di condividere e riconoscerci pienamente nel progetto politico di Raffaele Fitto al quale confermiamo lealtà e fiducia”, hanno comunicato ieri Michele Maggiorano, Donatella Lamparelli, Rosa Romito e Nico Saffi.
Una presa di distanza netta che segna una irrimediabile rottura politica con Nuccio Altieri ma anche con Gianvito, l’assessore alla cultura, allo sport e alle attività produttive della giunta Romagno. Non credo si apra una crisi amministrativa, questa sarà evitata dalle quasi certe dimissioni di Gianvito Altieri da assessore. E’ la normale conseguenza, a livello locale, della trasformazione leghista del fratello.
I quattro fittiani ora sono senza assessore, a Gianvito gli sarà chiesto di fare, lui e la bandiera leghista, un cortese passo in dietro. Avremo, quindi, il nuovo assessore allo sport e alla cultura. Se Roberto Romagno non dovesse prendere atto di questo nuovo scenario, nella primavera prossima, insieme alle politiche, potremmo votare anche le amministrative. La permanenza in giunta del fratello dell’onorevole leghista significherebbe che la Lega sia sbarcata a Rutigliano e non solo in maggioranza, ma addirittura in giunta.
Sarebbe la débâcle politica di “migliaia di cittadini rutiglianesi” che si riconoscono “pienamente nel progetto politico di Raffaele Fitto”, non solo dei quattro consiglieri fittiani, o colamussiani che dir si voglia.