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Il sindaco convoca la maggioranza, si presentano solo in cinque

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Voleva spiegare i motivi del “licenziamento” da assessore dell’ing. Nicola Berardi, il sindaco, a tutta la maggioranza, tranne a Franco Delliturri, non invitato, ma si sono presentati solo cinque consiglieri su nove, quanti ne conta oggi la sua maggioranza.

L’incontro si è tenuto mercoledì scorso in sala giunta alle 20:30, presenti i fedelissimi Michele Maggiorano, Stephi Simone, Dominga Lepore, Antonio Troiani e Vincenzo Damato. Assenti: Donatella Lamparelli, Nico Saffi, Rosa Romito e Vanni Pavone. Come già detto, Delliturri assente perché non invitato, evidentemente Roberto Romagno lo considera ormai fuori dalla maggioranza.

Avrà avuto un momento di smarrimento il sindaco di fronte alla defezione dei consiglieri di FI, partito che è la spina dorsale politico-elettorale della coalizione che lo ha eletto sindaco. Cosa è successo?

E’ probabile che i tre (i quattro?) non abbiano gradito la rimozione di Nicola Berardi, forse anche l’aver messo fuori il MAR. Una mossa politicamente perdente in prospettiva. Senza il MAR il prossimo candidato sindaco dell’area politica che governa oggi il paese non ha nessuna speranza e questo è chiaro a chi, in quell’area, conserva ancora una lucidità politica.

Non sappiamo bene se si tratta di un dissenso sul metodo o c’entra anche la sostanza della rimozione dell’ingegnere dalla giunta. Certo è che, con la componente FI in stato di agitazione, Romagno si vede complicare il quadro in un momento già complicato di suo, perché gli assessori mancanti ora sono due.

Anna Ancona ha già da diversi giorni rassegnato le dimissioni da assessore per via del suo matrimonio con l’ass. Gianvito Altieri, dimissioni protocollate venerdì scorso. Quand’anche non fossero precisamente dovute, le dimissioni della Ancona sono apprezzabili, sarebbe stata poco opportuna la presenza di due coniugi nella stessa giunta.

Il matrimonio è passato e passeranno anche le grandi, imminenti, feste cittadine prima che Romagno metta mano alla soluzione del puzzle amministrativo. C’è da chiedersi se siamo davvero di fronte a una crisi ammnistrativa, come c’è da chiedersi chi, all’opposizione, tifa per la crisi e chi la teme.

Attualmente 10 voti su 17 rappresentano ancora una situazione tranquilla per Romagno; con la Lepore e il Troiani nel suo cerchio (non sappiamo quanto magico), Delliturri può fare asse solo col resto dell’opposizione, il che non basta. Diverso sarebbe se l’insofferenza dei tre di FI si facesse acuto e insopportabile mal di pancia.




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