Valentini su sentenza del TAR e bilancio 2015 partecipato
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- Pubblicato Mercoledì, 01 Aprile 2015 09:36
- Scritto da La Redazione
di Gianni Nicastro
Sabato scorso abbiamo incontrato Oronzo Valentini, consigliere comunale del NCD e uno dei tanti firmatari del ricorso elettorale contro la proclamazione del sindaco Roberto Romagno e dell’intero consiglio comunale rinnovato dalla elezioni amministrative del 25 maggio 2014.
Al consigliere abbiamo chiesto le sue impressioni sulla sentenza con cui il TAR Puglia ha respinto il ricorso elettorale e qualcosa anche sulla proposta di dialogo fatta al sindaco con una lettera a lui inviata dai consiglieri di “Vuoi vedere che Rutigliano” sul bilancio di previsione 2015 che gli stessi vorrebbero partecipato dalla cittadinanza.
Sulla sentenza
«La prima impressione -ci ha detto Valentini- è che questa vicenda giudiziaria con sé porta due verità, la prima è che c’è stato un verdetto del giudice del TAR, e io ho sempre detto in passato, quando ci è capitato di vincere qualche contenzioso di fronte a qualche giudice, che le sentenze vanno rispettate. Quindi, anche in questo caso, che è a nostro sfavore, la sentenza va rispettata. Questa sentenza, però, dice una cosa: che il giudice ha deciso di non vedere molte schede che sono state scrutinate dalla Prefettura e che lui conosce perché la Prefettura gliele ha trasferite. E da questa mole di schede scrutinate nuovamente viene fuori la seconda verità: Romagno non avrebbe mai vinto al primo turno, ma si sarebbe dovuto celebrare il ballottaggio. Questo per amore di verità, e questa verità, che è appalesata dai dati che ti ho fornito, dalle schede che oggi noi pubblichiamo, dice che noi abbiamo fatto assolutamente bene, a nostre spese, ad affrontare questo ricorso».
Sul bilancio partecipato
Non so se lei ha letto l’intervista la sindaco, io l’ho sollecitato su questa vostra disponibilità che viene fuori dalla lettera con cui avete chiesto per il 2015 un bilancio di previsione partecipato. Insomma, mi sembra di capire che vuoi abbiate lanciato un ramoscello d’ulivo al sindaco là dove dite di mettere da parte lo scontro, di puntare al confronto nell’interesse della città. Come mai questa apertura in questo momento e che cosa pensa della risposta che vi ha dato il sindaco.
«Vorrei correggere un attimo il tiro. Non è un’apertura di oggi (perché il sindaco fa sempre la vittima e dice che sono sempre gli altri che lo costringono, lo attaccano...), noi dal primo giorno abbiamo riconosciuto il suo ruolo di sindaco e ci siamo messi a fare l’opposizione. L’opposizione cosa può fare, proporre, verificare, criticare lì dove non si è d’accordo. Noi abbiamo prodotto da sempre, da luglio tutta una serie di atti, non chiacchiere, perché gli atti restano le chiacchiere se le porta il vento. Abbiamo fatto mozioni e interrogazioni, è noto, alle quali il sindaco sfugge, per lo più. Su una ventina presentata ha risposto a quattro dopo che si è risolto il problema che avevamo sollevato, io ritengo grazie anche al nostro incipit per esempio sulla questione della palestra di via F. Giampaolo, dopo la nostra interrogazione è arrivata l’agibilità, o i buoni libro (o citato due casi). Però per il resto lui sfugge. Allora, lui che si dichiara, in questi intervista, pronto a collaborare dicendo che non si è mai tirato indietro, perché continua ad ignorare l’opposizione che fa il suo mestiere? Non è che l’opposizione attacca o va alla Procura della Repubblica... Non stiamo facendo nulla, stiamo facendo il nostro mestiere. E continuiamo a fare il nostro mestiere non portando un ramoscello di ulivo, ma, con quella lettera, abbiamo detto al sindaco (visto che quando abbiamo proposto ci ha ignorato, visto che il bilancio è il provvedimento più importante per il comune) sediamoci, fissiamo dei paletti. Noi abbiamo un’idea di come strutturare il prossimo bilancio, che deve essere concentrato su tre meno: meno sprechi, meno debiti e meno tasse. Questi tre meno sono i nostri paletti fissi, sediamoci, insieme, e condividiamoli. Ci aspettiamo non che risponda “ma io l’ho fatto partecipato”, poi non si capisce come si possa fare un bilancio partecipato con la cittadinanza in dieci giorni (e si sa l’ultimo bilancio come l’ha fatto). Però, adesso ha il tempo per farlo, ci aspettiamo non che dica che “qualcuno vuole imporre”. Noi non vogliamo imporre nulla, lui è il sindaco e si assume le sue responsabilità. Vorremmo aiutarlo per il bene del paese, e se ancora una volta lui sfuggirà da questa responsabilità, sarà un problema suo non nostro».