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Mutui rinegoziati, interessi e strade. Parla l’assessora Diciolla

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di Gianni Nicastro


Sulla questione della rinegoziazione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), uno dei punti più importanti del consiglio comunale del 25 novembre scorso, l’opposizione ha dato battaglia non condividendo la dilazione fino al 2044.  Un tempo di ammortamento, circa 30 anni, che farà aumentare, sui mutui rinegoziati, gli interessi di 1,9 milioni di euro.

Sono 94 i mutui attualmente attivi e in ammortamento al comune di Rutigliano, per un importo complessivo di 8,62 milioni di euro, di questi solo 21 (3,9 milioni di euro) sono quelli interessati alla rinegoziazione. Su questi 21 mutui il comune pagherà, dunque, oltre agli interessi contrattuali originari, che ammontano a 1,7 milioni di euro, anche gli interessi che matureranno in più (1,9 milioni) a causa della rinegoziazione. Insomma un costo complessivo in interessi rinegoziati di 3,6 milioni di euro. Tutti i mutui si sarebbero estinti, prima o poi, entro il 2034, solo su quei 21 la rinegoziazione ha, dunque, portato la scadenza al 2044.
minoranza
Su questo provvedimento abbiamo intervistato l’assessora al Bilancio Agata Diciolla. «Premetto che abbiamo iniziato a valutare le varie ipotesi di rinegoziazione dei mutui da subito e, precisamente, da quando siamo stati al convegno ANCI», è stato l'attacco dell'assessora. «Quindi senza aspettare -ha aggiunto- che qualcuno vantasse l’idea politica e programmatica, nel senso che preferiamo operare piuttosto che vantarci di quello che quotidianamente progettiamo e realizziamo per la collettività». Qui il riferimento polemico è, chiaramente, rivolto ai cinque consiglieri di “Vuoi vedere che Rutigliano”, i quali per primi hanno sollevato la questione facendo notare che i mutui potevano essere rinegoziati.

«Premesso questo doveroso chiarimento -ha continuato l’assessora al Bilancio- condivido l’idea della minoranza di rinegoziare i mutui in essere, però abbiamo preferito cercare di ottenere il massimo risultato in termini di liquidità e andare a realizzare un intervento deciso a favore della cittadinanza».

Da questa operazione si libereranno risorse che saranno immediatamente nelle disponibilità dell’amministrazione, risorse che l’opposizione avrebbe voluto si utilizzassero per l’estinzione anticipata dei mutui in modo da risparmiare sulle spese correnti e alleggerire, così, la pressione fiscale sui cittadini contribuenti. Questo utilizzo delle nuove disponibilità l’opposizione lo aveva codificato in un emendamento alla proposta di rinegoziazione portata dall’amministrazione nell’ultimo consiglio, emendamento bocciato dalla maggioranza.
maggioranza
«Bocciare l’emendamento dell’opposizione ha significato per le casse comunali avere a disposizione ben 105.000 euro al 31 dicembre 2014 come quota capitale che si è pensato di destinare ad interventi urgenti per la manutenzione straordinaria delle strade», ha motivato l’assessora Diciolla. «Questo perché è risaputo -ha aggiunto-, grazie anche al suo quotidiano lavoro di informazione, che molte delle strade comunali necessitano di interventi urgenti di manutenzione straordinaria sia per tutelare l’incolumità dei cittadini che per risparmiare risorse che si spendono nel risarcimento danni a causa delle condizioni delle strade». «Ci tengo anche a precisare -conclude- che nel corso degli anni sarà valutato se destinare le risorse provenienti dalla rinegoziazione all’estinzione dei mutui».

L’amministrazione, dunque, vuole spendere queste risorse in primis per la manutenzione delle strade senza escludere a priori l’eventualità che i 160.000 euro che si libereranno dal 2015 in poi possano essere utilizzati per estinguere i mutui, così come vuole l’opposizione.
Il bilancio economico della rinegoziazione così come l’ha concepita l’amministrazione, cioè il rapporto tra costi e benefici, sembra propendere a favore dei benefici. Se si valuta, infatti, solo l’interesse in più che il comune pagherà alla CDP, cioè 1,9 milioni, e lo si divide per i 29,5 anni di ammortamento, il costo annuale dell’operazione è di poco più di 64.000 euro a fronte di circa 160.000 euro che si libereranno ogni anno.

La questione da porre qui è un’altra. Gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione delle strade fanno parte di quei servizi indivisibili che i cittadini hanno in parte già pagato per il 2014, e pagheranno ogni anno, con la TASI. E’ vero anche che nel 2013 su 692.000 euro di spesa relativa al capitolo “viabilità e illuminazione pubblica”, solo poco più di 37.000 euro sono stati spesi per “manutenzione strade” recuperati, tra l’altro, dai proventi delle concessioni edilizie.

Con i 105.000 euro disponibili al 31 dicembre 2014 ci aspettiamo, dunque, un 2015 molto attivo sulla manutenzione delle strade. Perlomeno, strade e marciapiedi più “sani”, abbasseranno l'esorbitante spesa del contenzioso per sinistri stradali, una spesa che, secondo alcuni, sembra essere diventata una specie di ammortizzatore sociale.


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