Il bilancio dell’opposizione: molte ombre, poche luci e "mediocrità”
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- Pubblicato Sabato, 29 Novembre 2014 14:22
- Scritto da Michele Pesce
di Michele Pesce
Interessante dibattito giovedì sera nella sede di “Vuoi vedere che Rutigliano”, comitato elettorale dell’ex candidato sindaco alle amministrative 2014 per la coalizione Pd-Ncd Minguccio Altieri.
L’assemblea, organizzata per fare il punto della situazione in relazione al lavoro fatto dall’opposizione nei primi 180 giorni del governo Romagno-bis, ha visto protagonisti 4 dei 5 consiglieri di minoranza ed ha fatto registrare la presenza di un folto numero di cittadini, alcuni dei quali hanno anche offerto diversi ed interessanti spunti di riflessione.
«Questi incontri servono a rendere edotti i cittadini di cosa succede a Rutigliano». Ha aperto così i lavori l’ex sindaco di Rutigliano Lanfranco Di Gioia, giovedì nell’insolita veste di moderatore, spiegando il significato dell’evento, quasi a voler mettere in guardia la cittadinanza: «I rutiglianesi devono sapere cosa questa “amministrazione”, se così si può definire, sta facendo a loro danno. Perché se è vero che per costruire servono anni, a distruggere basta un attimo, anzi, un atto».
Un monito ripreso e rilanciato di lì a poco da Oronzo Valentini, consigliere comunale in quota Ncd, che nell’elencare le diverse mozioni, interpellanze e interrogazioni sottoposte in questi mesi in sala consiliare, ha rincarato la dose e ha puntato il dito contro l’attuale maggioranza di piazza Kennedy: «E’ un elogio alla mediocrità. I consiglieri si trincerano dietro il muro dell’inesperienza, non studiano le carte, non intervengono e non rispondono. Per non parlare del sindaco Romagno, del quale ormai conosciamo solo le spalle, visto che fugge da tutto e da tutti».
Terreno dello scontro, i debiti del comune non rinegoziati e spalmati per i prossimi 30 anni con un aggravio di spesa di circa 2 milioni di euro, la famigerata delibera n. 90/2014 (poi ritirata) che prevedeva la realizzazione di una rete idrica a servizio di un privato a spese del comune, la deprecabile vicenda dell’approvazione sotto diffida prefettizia del bilancio di previsione e l’aumento di imposte come TARI e TASI, dietro il quale, secondo Valentini, rispetto alla sbandierata necessità di coprire i minori trasferimenti statali, si celerebbero ben altri scopi: «Probabilmente stanno mettendo da parte un tesoretto per le elezioni dell’anno prossimo...».
Il riferimento, neanche troppo velato, è all’ammissione da parte del TAR di Bari del ricorso amministrativo proposto in seguito al contestato risultato dell’ultima tornata elettorale. Solo uno dei tanti capitoli della querelle tra l’opposizione e il sindaco Romagno, a cui Valentini rimprovera soprattutto la scarsa inclinazione alla progettualità: «Si continua a navigare a vista. Non esiste una pianificazione, si buttano soldi per cose inutili e non si lavora per individuare le priorità».
L’esponente di Ncd non le manda di certo a dire anche in relazione alla scellerata decisione della giunta di costruire un centro polifunzionale proprio all’interno del parco urbano di via Conversano, tuttora in fase di realizzazione: «L’oscar del refuso non glielo toglie nessuno. Prima si lavora per creare del verde, subito dopo si decide di cementificare nella stessa area».
E sull’argomento non si è mostrata tenera neanche la consigliera Pd Antonella Berardi: «La piantumazione degli alberi è stato solo uno spot. Che senso ha adesso togliere 1700 metri quadrati all’unico parco della città?».
La Berardi, che non ha lesinato critiche anche ai consiglieri di maggioranza («Pensano che le nostre proposte siano contro l’amministrazione, quando invece basterebbe leggerle per capire che lo scopo è tutelare la collettività»), interrogata dal pubblico in merito ad evidenti carenze strutturali del paese, ha individuato nell’inerzia dell’attuale amministrazione l’unica vera ragione del problema: «Abbiamo un piano urbanistico obsoleto, ormai neanche la manutenzione delle strade viene fatta a dovere. Il fatto stesso che a volte basti una pioggia di 10 minuti per allagare un intera zona ne è la prova. Manca del tutto una strategia».
La carente programmazione è parso essere il leitmotiv della serata. Anche Giuseppe Valenzano, consigliere comunale Pd nonché neo consigliere della città metropolitana di Bari, ha individuato nella mancanza di una pianificazione l’origine di tutti i mali: «Il fatto che Tasi e Tari siano state approvate l’ultimo giorno utile senza la possibilità di un dibattito è uno schiaffo al buon senso. Questo modo approssimativo di fare politica si ripercuote sui cittadini, che sono i primi a pagarne le conseguenze».
E sull’entità dell’imposizione fiscale decisa dall’amministrazione Romagno, Valenzano non ha nascosto i suoi dubbi: «A conti fatti, per la sola TASI la tassazione imposta è di 600 mila euro in più rispetto al necessario, ma il perché non è dato saperlo. Le nostre proposte per la rinegoziazione dei mutui e l’abbattimento della spesa sono state bocciate, e il tutto senza che nel bilancio siano state individuate delle priorità».
Non poteva mancare, quindi, l’intervento del padrone di casa, Minguccio Altieri: «La politica dovrebbe essere l’espressione più alta per una società civile, uno strumento attraverso il quale produrre e costruire… invece la maggioranza la confonde con una passerella. E intanto il paese aspetta...».
Altieri, che si è detto fiducioso per l’esito del ricorso amministrativo, ha anche criticato l’ormai diffusa cultura del “favore”, sempre più in voga nel nostro paese («E’ assurdo vedere aziende schierare i propri dipendenti in segno di riverenza verso un candidato sindaco»), ed ha auspicato un ritorno al dialogo con i cittadini e al concorso di idee nell’ottica della riqualificazione di alcune aree come quella dell’ex mercato coperto: «Decidere cosa fare di un’area di 3 mila metri quadrati senza dare la possibilità alla cittadinanza di dire la propria sarebbe un grave errore».
A fare da contraltare, con uno degli interventi più significativi, l’avv. Gianni Lorusso, esponente del neonato movimento politico “Rinascita Civica”: «Onestamente non vedo un’utilità nel convocare un’assemblea dopo 180 giorni di governo. Ho sentito solo critiche e nessuna proposta concreta. Sembra quasi di essere tornati ai comizi di maggio. Certe questioni andrebbero affrontate prima che possano produrre un danno, non raccontate dopo, quando ormai è troppo tardi».
Pronta la replica di Oronzo Valentini, che ha immediatamente teso la mano all’ex candidato consigliere di “ItaliaVirtuosa.it”, una delle famose 12 liste civiche di Nicola Giampaolo: «Alcune problematiche sorgono senza che ci sia nemmeno il tempo di discuterne. Siamo pronti a collaborare con chiunque nell’interesse di Rutigliano. Stasera abbiamo invitato Rinascita Civica proprio per questo. Per quanto mi riguarda, possiamo iniziare già la settimana prossima».
Ed in questo senso, forse, è davvero ora che qualcosa si faccia. L’immobilismo e l’inerzia della pubblica amministrazione possono essere curati solamente dall’attivismo e dall’iniziativa dei cittadini, il che è auspicabile soprattutto in ragione del fatto che il quadro emerso giovedì sera non è per nulla rassicurante.
Sicuramente quello dell’opposizione è solo un punto di vista, e, in quanto tale, è di per sé opinabile da chiunque; ad onor del vero, però, va detto che alcuni consiglieri di maggioranza ultimamente non brillino certo per loquacità e partecipazione.
In merito all’utilizzo del denaro pubblico, il consigliere Valenzano giovedì, tra le righe, ha auspicato l’adozione di una misura analoga a “Cantieri di cittadinanza attiva - comunità al lavoro”, l’iniziativa promossa a Bari dall’amministrazione Decaro che ha offerto un reddito di 450 euro al mese a 400 disoccupati in cambio di una prestazione di lavoro.
In tal senso, se è vero che non ci si può aspettare un colpo di genio da un’amministrazione appena insediatasi, quanto meno è legittimo augurarsi che possano essere seguiti degli esempi virtuosi, anche per evitare, per dirlo alla napoletana, che mentre il medico è impegnato a studiare il malato ci lasci le penne.