Primarie CS. “Rutigliano per Emiliano”, l’ultima chiamata
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- Pubblicato Martedì, 25 Novembre 2014 08:40
- Scritto da Michele Pesce
di Michele Pesce
Aperitivo politico domenica mattina nella sala Mons. Di Donna, teatro dell’ultimo appuntamento relativo alla mini-campagna elettorale che porterà il centrosinistra pugliese alle primarie del prossimo 30 novembre in vista delle regionali 2015.
E così, dopo la presentazione del “Nodo per Minervini” di settimana scorsa, domenica è stata la volta di “Rutigliano per Emiliano”, il comitato a sostegno della candidatura dell’ex sindaco di Bari oggi segretario regionale del Partito Democratico. Ad animare i lavori, tra gli altri, anche il segretario provinciale del PD Ubaldo Pagano e l’attuale primo cittadino del capoluogo pugliese nonché sindaco metropolitano Antonio Decaro.
«"Il sindaco di Puglia” non è uno slogan, ma un modello di governo». Inizia così la sua introduzione la giovane dem rutiglianese Annarita Defilippis, individuando il cuore della proposta rappresentata da Michele Emiliano per il nuovo corso della regione: «L’obiettivo è quello di instaurare un filo diretto tra l’amministrazione decentrata e i cittadini, in particolare con le zone più remote del territorio pugliese. In questo senso, l’esperienza maturata da Emiliano alla guida del comune di Bari rappresenta un valore aggiunto». L’ex “sindaco sceriffo”, quindi, trasferirebbe la propria competenza dal capoluogo alla regione, riducendo la distanza spesso troppo marcata tra i cittadini e il principale ente territoriale autonomo.
Un concetto che di lì a poco è ripreso anche dal segretario Pagano: «Abbiamo bisogno di un governatore che viva a stretto contatto con le diverse realtà del territorio, che ne conosca problemi e che abbia il coraggio di affrontarli. Questioni di preminente interesse generale come l’Ilva e il dissesto idrogeologico non possono ancora essere trascurate o procrastinate».
Per Pagano, secondo il quale la figura di Emiliano incarna l’essenza stessa del Partito Democratico e della cui comunità egli è degno portavoce, quello delle primarie rappresenta uno strumento fondamentale nell’ottica della partecipazione attiva da parte dei cittadini, un modello che a destra si fa tuttora fatica a mutuare: «Anche quest’anno il popolo del centrosinistra avrà la possibilità di scegliere il suo candidato. Il centrodestra? Probabilmente in queste ore a Palazzo Grazioli stanno decidendo chi sarà il proconsole di Puglia».
«Ha reso la mia vita un inferno, ma l’ha resa anche indimenticabile». Ha esordito così Antonio Decaro, neo sindaco di Bari che a giugno scorso ha ereditato la poltrona di primo cittadino proprio da Michele Emiliano, al termine di un percorso politico di 10 anni vissuto da assessore alla mobilità e al traffico del comune di Bari prima e da consigliere regionale poi.
Un passaggio di testimone carico di significato per il Sindaco della Città metropolitana, che riferendosi all’indagine per tentato abuso d’ufficio che lo vide coinvolto nel 2011 nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità, si è detto grato ad Emiliano per le sue straordinarie qualità umane («Mi ha aiutato nel periodo più difficile della mia vita») ed ha sottolineato l’importanza di dare seguito a un modo di fare politica che già dai tempi di Palazzo di Città aveva segnato una decisa inversione di tendenza: «Emiliano è stato l’unico a credere nel rinnovamento della classe dirigente. La sua prima vittoria 10 anni fa rappresentò l’inizio di un cambiamento per Bari e per la Puglia intera».
Fu proprio l’ex magistrato antimafia nel 2004, infatti, ad inaugurare seppur solo “di fatto” la stagione delle primarie, proponendosi come il rappresentante della società civile contrapposto a quegli uomini di partito e dei partiti che proprio ad Emiliano dovettero inaspettatamente cedere il passo. Un uomo del popolo e per il popolo dunque, un “cavallo” sul quale lo stesso Decaro scommette ad occhi chiusi: «Se Emiliano vince le primarie vince anche le regionali. E’ inutile perdere tempo a lamentarsi di ciò che non va, bisogna preoccuparsi di costruire un futuro diverso».
E una regione targata Emiliano è probabilmente quello che si augura anche tutta la rappresentanza locale del PD Rutigliano che, dopo aver disertato l’incontro-dibattito pro-Minervini, domenica mattina si è presentata all’evento a ranghi completi.
Certo, in un momento storico delicato come quello che viviamo, testimoniato dallo sconcertante dato negativo registrato due giorni fa alle regionali in Emilia-Romagna (ha votato solo il 37% degli aventi diritto) sembra comprensibile la scelta di puntare su un “usato sicuro” come Emiliano: con il suo bagaglio d’esperienza, agli occhi dell’elettore rappresenta sicuramente una figura rassicurante, senza contare il fatto che una sua elezione alla guida della regione darebbe un chiaro segnale di continuità ad una linea politica interna al partito di cui Emiliano è a tutti gli effetti sintesi e del quale lo stesso Decaro è indubbiamente espressione.
In questo senso, anche il consigliere comunale in quota PD nonché neo consigliere metropolitano Giuseppe Valenzano, evidenziando la rilevanza e il peso che oggi la posizione di Decaro non può non avere per un paese come Rutigliano («Senza nulla togliere a Roberto Romagno, ma adesso il Sindaco metropolitano è anche il sindaco di Rutigliano»), ha sottolineato l’importanza di avere un Emiliano in più nel motore: «Emiliano non potrà che fare il bene della regione Puglia, raccordandosi al meglio con il Consiglio metropolitano per lo sviluppo di tutto il nostro territorio. La nostra filosofia non prevede un uomo solo al comando, ma un gruppo che agisca nell’interesse di tutti. Ed è a tutti che adesso chiediamo impegno, a partire dalle primarie di domenica».
A poco meno di una settimana, dunque, nessun dubbio, bensì una certezza, una posizione netta che non lascia spazio ad interpretazioni: per il quartier generale del Partito Democratico Michele Emiliano deve essere il candidato del centrosinistra alle regionali, con buona pace della forza di Gu.
Buone primarie a tutti.