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La pioggia non ferma i grillini, l'on. D’Ambrosio a Rutigliano

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di Michele Pesce

Rutigliano risponde “presente” all’invito al confronto del Movimento 5 Stelle.
Ieri sera alle 20:00, un centinaio di persone hanno affollato uno dei locali attigui la centralissima piazza Cesare Battisti, per seguire l’intervento di uno dei portavoce M5S alla Camera, l’onorevole Giuseppe D’Ambrosio, membro della I Commissione Parlamentare Affari Costituzionali e Presidente della giunta per le elezioni.

L’introduzione è stata affidata a Pierpaolo Di Gioia, dottore in scienze politiche e attivista M5S, il quale ha illustrato brevemente le diverse attività che il Movimento fondato da Beppe Grillo ha avviato sul nostro territorio, tra cui la richiesta di sorteggio per gli scrutatori in luogo dell’ormai anacronistica nomina, la richiesta dell’installazione di una pulsantiera sulla fontanina di piazza XX settembre, la richiesta di introduzione di prodotti biologici a km zero nelle mense scolastiche, la presentazione di un progetto per la piattaforma decoro urbano fino ad arrivare alla petizione, partita in questi giorni, per l’istituzione di un registro delle unioni civili. Iniziative lodevoli, ma che in gran parte non hanno ancora trovato un riscontro da parte delle istituzioni rutiglianagora-5-stelle-3esi.

La parola è quindi passata all’onorevole Giuseppe D’Ambrosio, che in perfetto stile Agorà, senza palco e con un contatto diretto con la gente quasi a voler azzerare la distanza spesso troppo marcata tra cittadini e istituzioni, ha illustrato peculiarità e scopi del movimento, soffermandosi sugli aspetti di criticità che attualmente caratterizzano il nostro territorio, non solo a livello nazionale ma anche a livello locale.

Scopo dell’Agorà, per il parlamentare andriese, è insinuare un dubbio negli elettori, tentando di risvegliare delle coscienze ormai assuefatte alle inerzie ed alle inettitudini dell’attuale classe dirigente: «Bisogna smettere -ha tuonato D’Ambrosio- di andare a votare senza consapevolezza. I rappresentanti eletti che non rispettano gli impegni del proprio mandato devono andare via e solo il cittadino, attraverso il voto, è in grado di spostare gli equilibri verso la giustizia e l’equità. Il compito di un politico è lavorare per la comunità, non si può considerare come un favore quello che in realtà è un dovere».

D’Ambrosio non ha poi risparmiato critiche all’attuale maggioranza di governo, rea di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale («Il PD non ha abolito il finanziamento per gli F35») e di aver illuso gli italiani con gli 80,00 euro in busta paga («Una misura a carico dell’INPS, che per questa ragione presto non sarà più in grado di erogare pensioni»), a fronte di continui tagli ai servizi essenziali e di una pressione fiscale sempre più insoagora-5-stelle-1stenibile.

Sul tavolo, anche la questione legata al reddito di cittadinanza, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l’insolvenza della pubblica amministrazione e la legge elettorale: «Il governo continua ad abusare dello strumento della fiducia spogliando il parlamento della sua funzione legislativa. Se questo paese non cambia la sua mentalità siamo destinati ad estinguerci come popolo».

L’impegno dei cittadini per D’Ambrosio, però, deve partire dal territorio: «L’attenzione deve essere rivolta innanzitutto a quello che succede qui, non si può pensare di vivere preoccupandovi soltanto di quello che succede a Roma. Bisogna trasformare la rabbia in proposte concrete. E’ ora che i cittadini prendano coscienza e si assumano le responsabilità delle proprie scelte, perché chi governa qui è stato votato dagli stessi che oggi si lamentano».

Tema caldo della serata, oltre all’annoso problema legato all’inquinamento atmosferico dovuto all’uso (e all’abuso) di fitofarmaci ed alla scarsa valorizzazione di comparti come il turismo e l’agricoltura, la sempre più frequente tendenza delle istituzioni a considerare il sud come un «grande immondezzaio» piuttosto che un territorio da valorizzare.

A tal proposito, per D’Ambrosio, la questione della raccolta differenziata a Rutigliano rappresenta un’anomalia sistemica: «Non è possibile che il comune premiato come il più riciclone decida di destinare i proventi derivanti dalla differenziazione dei rifiuti soltanto all’azienda che se ne occupa e non alla comunità, continuando a pesare sulle tasche dei cittadini con una tassazione asfissiante. Il sindaco Romagno rinegozi l’appalto per lo smaltimenagora-5-stelle-2to dei rifiuti».

Il portavoce pentastellato si è quindi soffermato sulla questione legata alla parziale riforma delle province e sul tema della città metropolitana: «Stiamo preparando un ricorso alla Corte Costituzionale per far saltare la legge Del Rio. I comuni non possono essere completamente esautorati a favore di enti territoriali governati senza lo strumento della democrazia partecipata». A margine dell’incontro, va sottolineata la partecipazione attiva dei cittadini presenti, molti giunti anche dai comuni limitrofi, che hanno incalzato D’Ambrosio con domande e interventi rendendo la discussione accesa ed estremamente interessante.

Terminato il dibattito aperto, durato quasi 3 ore, sorrisi e soddisfazione sui volti dei rappresentanti di “Rutigliano 5 stelle”, che tuttavia alla nostra redazione non hanno mancato di evidenziare la totale assenza in sala di esponenti e rappresentanti locali del PD: «Dopo aver partecipato attivamente alla festa dell’Unità, rivolgendo domande ad Emiliano e Minervini, ci aspettavamo una discreta presenza da parte loro, ma a quanto pare ci sbagliavamo».

Al di là degli schieramenti, va riconosciuta l’importanza che occasioni come quella di ieri sera rivestono in funzione del percorso di crescita di una comunità: solo attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, il cittadino è messo nelle condizioni di formare la propria coscienza critica, responsabilizzandosi e prendendo consapevolezza dei propri diritti ma anche dei propri doveri.
Del resto il dubbio, auspicato dallo stesso D’Ambrosio, altro non è che «l’origine della conoscenza» (cit. Cartesio).


 

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