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Pratiche edilizie, il diritto di accesso agli atti costa fino a € 60

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Qualche tempo fa abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti presso l’Ufficio tecnico del comune di Rutigliano per esaminare una pratica edilizia relativa a una costruzione che ci lascia alquanto perplessi. Si tratta di vani realizzati ex novo, con regolare permesso di costruire, a ridosso di un immobile storico vincolato dal PUTT vigente.

Un impiegato dell’ufficio tecnico, quando siamo andati per prendere visione della pratica, ci ha informato che, trattandosi di una pratica del 2008, ci sono da pagare 35 euro di diritti di segreteria. E chi lo ha stabilito? Una delibera di giunta, la n.52 del 23 aprile 2010 con il seguente oggetto: “Rideterminazione dei diritti di segreteria per le attività di competenza dell’area edilizia privata ed urbanistica”.

La giunta, con questa delibera, ha praticato aumenti, sui diritti in questione, che vanno dal 50, 100, fino a più del 300% come nel caso dei certificati di destinazione urbanistica fino a 5 particelle cha passano da 6 a 20 euro. C’è un aumento considerevole anche per la “ricerca e consultazione” che può essere richiesta non solo da professionisti come ingegneri, architetti, geometri o dai proprietari lottizzanti, ma anche da giornalisti o da cittadini rappresentanti di associazioni portatrici di interessi diffusi di tipo ambientale che vogliano approfondire, nell’interesse della legalità e della tutela del patrimonio storico, culturale e architettonico, casi particolari di edilizia.

Ora, la delibera non fa nessuna distinzione tra liberi professionisti che svolgono una attività economica e rappresentanti di associazioni o giornalisti che svolgono attività senza scopo di lucro. A quest’ultima categoria di soggetti fare una ricerca, o una consultazione, su pratiche degli ultimi 5 anni viene a costare 20 euro (7 euro in più rispetto a prima della delibera 52/2010), da 6 ai 10 anni 35 euro (+ 9 euro), oltre i 10 anni 60 euro (+ 8 euro). Giornalisti e associazioni pagano, dunque quanto proprietari, ingegneri, geometri e architetti.

Non vogliamo qui mettere in discussione i diritti di segreteria, che sono legittimi da parte di un comune, ma riteniamo che diritti di segreteria così alti applicati in modo indiscriminato rendano, di fatto, estremamente limitato il diritto di accesso agli atti amministrativi da parte di soggetti “deboli”, disinteressati sul piano economico.

Ci sembra, anche, che questa imposizione economica al diritto di accesso agli atti cozzi con l’art  25 della 241/1990 che, al primo comma, recita così: “Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e con i limiti indicati dalla presente legge. L’esame dei documenti è gratuito. Il rilascio di copia è subordinato soltanto al rimborso del costo di riproduzione, salve le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché i diritti di ricerca e di visura”.

Infine un interrogativo: un consigliere comunale che, nello svolgimento del suo mandato elettorale, volesse ricercare o consultare una pratica edilizia è tenuto a pagare sulla base dello stesso critierio indicato nella delibera?


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