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Pinuccio Valenzano con Roberto Romagno, l’accordo è fatto

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pinuccio-roberto-alleati


di Gianni Nicastro

Si sono incontrati ieri sera tardi, una delegazione della lista civica Arcobaleno con a capo Pinuccio Valenzano e il sindaco Roberto Romagno con qualche rappresentante della sua coalizione. Non c’è ancora la firma, ma l'accordo è acquisito. Si può dire che Pinuccio Valenzano abbia scelto. Tra Minguccio Altieri-NCD-PD... e Roberto Romagno-FI... ha scelto il sindaco uscente e la sua coalizione.

Rutiglianoonline ha già l’altro ieri fissato, con il consigliere comunale presidente di Arcobaleno, una videointervista per dopodomani, sabato mattina 12 aprile, per cui non facciamo qui nessuna considerazione di merito, rinviamo all’intervista programmata le spiegazioni e le riflessioni su questo accordo.

Due cose, però, possiamo dirle sullo scenario politico elettorale, ora più chiaro e definito. La scelta di Pinuccio Valenzano mette il sindaco uscente in posizione di vantaggio, se non altro per numero di liste, rispetto al suo diretto concorrente, il dott. Altieri, anche perché c’è chi, nell’area Romagno, sta allestendo un’altra lista civica che probabilmente si chiamerà “Lista Schittulli”.

Gli schieramenti, dunque, attualmente sono questi:
Roberto Romagno con Forza Italia, I Moderati, Impegni per Rutigliano, Insieme, Città Futura, MAR, Arcobaleno e, nel caso, Lista Schittulli, otto liste.
Minguccio Altieri con NCD, PD, Rutigliano Protagonista, Gigante-Antonelli, Redavid-Antonicelli, Progetto Città, sei liste. Sembrerebbe che la coalizione di Altieri sia quella che abbia più problemi a fare le liste. Realtà Italia di Giovanni Redavid va in “bicicletta” con Nuova Frontiera di Vito Antonicelli; così anche il NCS (Nuovo Centro Sinistra di Mimmo Gigante) raggrupperà quella che un tempo era la lista Risvegli di Mimmo Antonelli. Quindi anche qui, le due ruote del tandem (e pare che il simbolo sia proprio una bicicletta) porteranno la dicitura “Lista Antonelli” e "Lista Gigante”.

Poi c’è il terzo candidato sindaco, Nicola Giampaolo, il quale -come è noto- è partito con dodici liste ma, in realtà, non si sa bene con quante ne arriverà al capolinea. Una cosa è certa, Giampaolo è quello più messo male quanto a lavoro burocratico, un lavoro pesante: ricerca dei candidati, allestimento tecnico delle liste, presentatori, sottoscrittori, deposito simboli.

Il 25 e 26 aprile prossimo sono i giorni in cui si depositano le liste, i simboli, le candidature a sindaco e  i programmi. Ci vogliono minimo 100, massimo 200, firme di cittadini per ogni lista che si presenta e chi firma per una lista non può farlo per qualsiasi altra. Dodici liste significano 1200 firme, ma, per essere sicuri, ce ne vogliono di più perché qualcuna, attraverso i controlli, può venir meno. Raccogliere 1200-1400 firme non è uno scherzo. Non è uno scherzo per tutti, non solo per l’outsider Giampaolo.

Se si arriva a quelle due date così come si configura in questo momento il quadro politico-elettorale avremo 3 candidati sindaco, 26 liste e 416 candidati consiglieri comunali a fronte di una rappresentanza istituzionale che la legge ha ridotto alquanto. I seggi in consiglio da 20 sono passati a 16 (10 di maggioranza, 6 di minoranza), gli assessori da 7 si sono ridotti a 5. Questi sono elementi che rendono più difficile la quadra dell’organigramma amministrativo, perché restringendosi le poltrone aumentano i competitor e aumentano, quindi, le tensioni nei partiti di maggioranza.

Ma questi sono problemi che verranno. Oggi i candidati sindaco e le liste che li appoggiano hanno da risolverne altri. Convincere i cittadini della bontà della loro offerta politica, devono spiegare quale futuro hanno in mente per Rutigliano, un futuro che sia diverso dal passato recente e anche un po’ più remoto. Perché senza un’offerta di cambiamento credibile, anche nelle persone, senza programmi, anche piccoli, ma altrettanto credibili, candidati sindaco e relative forze politiche non vanno da nessuna parte, la città non va da nessuna parte.


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