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E' fatta, sottoscritto l’accordo poche ore fa

Ce l’hanno fatta. Un travaglio durato sei mesi. Sì perché il tutto, a nostro parere, è cominciato all’epoca della commissione di inchiesta sui tributi (settembre 2013), nella quale hanno lavorato, gomito a gomito, Oronzo Valentini, Mimmo Gigante e Filippo Masotti. Un’attrazione fatale iniziata a bassa tensione, alimentata poi dagli incontri segreti di San Maderno, da lì la forza magnetica dell’inciucio si è fatta sempre più intensa. Si è affievolita un attimo durante la breve pantomima del tavolo di centrosinistra ed è ripresa, con vigore, dopo la calcolata rottura di quello stesso tavolo fino a concludersi ieri sera con l’accordo. L’inciucio, dunque, è fatto, fissato in una specie di contratto politico tra le parti: la dichiarazione di intenti.

A sottoscriverlo, l’accordo, sono NCD e PD con le firme di Oronzo Valentini e Francesco Tarulli, le due forze principali, il resto è truppa: Rutigliano Protagonista, firmatario Lanfranco Di Gioia; Realtà Italia, firma in calce del commissario (nominato appena tre giorni fa) Giovanni Redavid; Nuova Frontiera, sigla di Vito Antonicelli; Nuovo Centro Sinistra, firmatario Mimmo Gigante. Una coalizione di sei partiti che sta lavorando per inglobare l’Arcobaleno di Pinuccio Valenzano e Rutigliano 2.0 vicina ad Angelo Radogna. Lo specchio delle allodole per quest’ultima lista civica è la pomposa sigla della lista di Gigante, che evoca un “centro sinistra” nuovo frutto della sola fantasia del suo fondatore.
Il candidato sindaco non è ancora ufficializzato ma è molto probabile che sia il dott. Minguccio Altieri, le sue quotazioni crescono di giorno in giorno.

Ora il quadro politico elettorale -nei suoi fondamentali- è completo, con la coalizione appena siglata e la coalizione avversaria composta da FI, I Moderati, Impegno per Rutigliano e la lista civica che gli assessori fedeli al sindaco, in modo particolare Nicola Mastrocristino, stanno confezionando. Alla guida di quest'ultima coalizione, come è noto, c'è Roberto Romagno. Una coalizione, quella del sindaco uscente, che potrebbe arricchirsi del prezioso apporto del MAR nel caso Franco Delliturri volesse farla pagare al PD per il "tradimento" del tavolo del centrosinsitra intorna al quale erano seduti fino a un paio di settimane fa.