Amministrative e Giuseppe Valenzano, non poteva esserci vittoria più netta
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- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2024 17:36
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Dopo aver visto la coalizione che lo sosteneva ho scritto, un mese prima delle elezioni (qui), che Giuseppe Valenzano avrebbe vinto al primo turno. Ma Se un anno fa qualcuno in paese mi avesse detto che il sindaco uscente, ricandidato, non solo avrebbe vinto al primo turno, ma anche con quelle percentuali, non gli avrei, come non gli avrebbe, creduto nessuno. Perché l’indice di gradimento dell’amministrazione comunale, allora, era basso, tra l’opinione pubblica e nell’ambiente politico. Per questo il risultato delle amministrative 2024 è apparso ancora più sorprendente.
Negli ultimi tre anni, con chiunque si parlasse, al bar, nei negozi, in piazza, si sarebbero sentite critiche all’indirizzo del sindaco e della sua amministrazione. Le strade dissestate, i cittadini inascoltati, zero partecipazione, grande viabilità ferma, piscina ancora più devastata e abbandonata, problema ferrovia irrisolto, ZTL non gradita, quindi, residenti del centro storico molto contrariati, se non imbestialiti, i problemi al palazzetto dello sport che hanno fermato il cantiere per mesi poco dopo la consegna dei lavori e altro ancora. Le critiche serpeggiavano finanche dentro alla maggioranza al di là dell’atteggiamento oppositivo di Diego Difino.
E allora? Come è potuto accadere quello che è accaduto?
Secondo me per un insieme di fattori, una sorta di congiuntura astrale, che posso sintetizzare così:
- la quindicina di milioni di euro del PNRR piovuta su Rutigliano e le opere pubbliche che, con quei fondi, si stanno realizzando a cominciare dal parco lineare e dall’asilo nido su via F. Giampaolo, poi la riqualificazione degli ex tribunali e così via, opere e lavori cominciati nell’ultimo anno di amministrazione se non pochi mesi prima delle elezioni;
- l’aver messo su una coalizione incorporando tre liste importanti sul piano elettorale (MAR, M5S e Impegno per Rutigliano) cinque anni fa dirette avversarie di Valenzano e del centrosinistra, una strategia elettorale vincente che ha portato al candidato sindaco 1636 voti altrimenti irraggiungibili;
- l’aver fatto, Valenzano, una campagna elettorale massiccia sul web e anche sul campo, nel paese, dando l’immagine di un candidato presente e vincente a differenza della sua diretta competitor;
- la divisione del campo avverso in due coalizioni;
- la debolezza politica della candidata del centrodestra, Antonella Nacherlilla, che la campagna elettorale sostanzialmente non l’ha fatta, tranne i comizi dell’ultima settimana. Una candidatura debole, lasciata a se stessa da una coalizione assente durante quasi tutta la campagna elettorale, cose che hanno dato sin da subito l’idea che neanche loro credevano di potercela fare, di vincere. Hanno buttato la spugna prima di “combattere”;
- in ultimo, la straordinaria performance elettorale di Antonio Decaro e del PD alle europee che, in qualche modo, si è riverberata sul centrosinistra alle comunali o, perlomeno, ha ben disposto una parte degli elettori a fare quella scelta.
Penso che questi sei fatti, messi insieme, contemporaneamente dispiegati nello stesso arco di tempo, abbiano agito da propellente per la volata elettorale verso quasi il 60% del candidato Giuseppe Valenzano e della sua coalizione.
I candidati sindaco
C’è, dunque, da prendere atto della straordinarietà del risultato di Valenzano, 6395 voti 58,60% e non al ballottaggio, al primo turno; ma bisogna altrettanto prendere atto che 6050 voti sono la dote elettorale che la coalizione gli ha portato. Valenzano ha preso 336 voti in più delle sue sette liste, gran parte dei quali sono stati voti al solo candidato sindaco, senza voti di lista e preferenze, almeno così mi hanno riferito i rappresentanti di lista ai seggi l’8 e 9 giugno scorso. Questo indica un certo, personale, appeal elettorale del candidato Valenzano rispetto alla coalizione, ma è stato Roberto Romagno che ha beneficiato più degli altri del voto disgiunto, ne ha presi 361 in più delle sua liste (1914 voti). Tutt’altra cosa per la candidata Antonella Nacherlilla, che ha preso 264 voti in meno della coalizione che la sosteneva, a dimostrazione di un fatto già evidente nella fase di discussione sui candidati nel centrodestra, quando la sua candidatura è stata accettata ma obtorto collo da una parte della coalizione, soprattutto da Rutigliano per Bene, che aveva -durante quella fase- proposto la candidatura di Roberto Romagno. Gran parte, se non tutti, i voti disgiunti sul candidato dei Moderati per Rutigliano sono arrivati da quella parte, da chi non era entusiasta della candidata sindaco.
Le liste
Centro sinistra
Il PD è il primo partito a Rutigliano con 1563 voti (14,91%), cinque anni fa questo primato era della colamussiana Rutigliano Prima (1430 voti 13,15%), la lista che nel 2024 ha dato vita a FdI senza che il partito della Meloni abbia avuto lo stesso risultano, anzi, è stato -complessivamente- un tracollo, come vedremo più giù.
Tornando al PD, il risultato è stato buono ma non ha eguagliato i 1676 voti del 2009. Alle ultime comunali Il PD ha comunque aumentato i suoi voti, molto rispetto al 2019, quando ne ha presi 1178, meno rispetto al 2014, quando ne ha avuti 1363. L’aumento dei voti è dovuto a una lista di candidati più performanti rispetto a cinque anni fa quando non c’è stato nessun candidato di 200 e più voti, le preferenze più alte, 190, sono state quelle di Antonella Berardi e solo cinque candidati hanno allora superato i 100 voti. Nel 2024 tre canditati hanno superato i 200 voti, uno di questi ne ha preso 310; complessivamente sono nove i candidati che hanno superato, e di molto, i 100 voti rispetto ai cinque del 2019. Il merito del risultato elettorale del PD alle amministrative appena trascorse è, quindi, dovuto a una lista elettoralmente più competitiva.
Il paradosso
Questa migliore prestazione elettorale ha, però, sortito una maggioranza molto diversa da quella di prima, diciamo meno organica all’area Valenzano-PD. Si è rotto, in sostanza, quello che ho chiamato “il cerchio magico”, cioè i consiglieri comunali e l’assessora del PD che, nei cinque anni scorsi, hanno egemonizzato l’intera attività amministrativa di fronte a una maggioranza gregaria, plaudente e fan a prescindere dell’amministrazione comunale.
La maggioranza che viene fuori dalle ultime elezioni ha consiglieri con più autonomia intellettuale e politica rispetto alla maggioranza precedente, e mi riferisco a Franco Delliturri, all’eletto e alla prima dei non eletti tra i ranghi di Rutigliano Attiva sui quali Alessandro Milillo non ha -immagino- lo stesso ascendente che aveva sull’ex consigliere Raffaella Redavid e, con l’entrata in giunta -come è prevedibile- dello stesso Milillo, in consiglio arriverà Rosanna Tangorra, la prima dei non eletti, appunto, che ha già contestato, con una lettera inviata al sindaco e alla commissione elettorale centrale, il fatto che le mancano 10 voti dal seggio 17, voti che dovrebbero, secondo la candidata, aggiungersi ai soli 8 indicati nei verbali di seggio.
Lo stesso discorso, un po’ più attenuato, si può fare per gli stessi eletti del PD, tra i quali ci sono due consiglieri estranei a quel “cerchio magico”; ma l’assessorato che, sicuramente -ritengo-, sarà dato a Tonio Romito farà entrare in consiglio Francesco Paolo Valenzano che di quel “cerchio” faceva parte.
Amiamo Rutigliano ha regalato due eletti fedelissimi al sindaco, Lorenzo Diomede -che, mi dicono, sia pure un suo parente- e Milena Palumbo, politicamente inventata da Giuseppe Valenzano circa tre anni fa nominandola assessora alla cultura. Immagino che la Palumbo rientri in giunta allo stesso assessorato, questo porterebbe in consiglio Leonardo Lioce, ex M5S, quindi, non “organico”. Insomma, siamo di fronte a una maggioranza con caratteristiche diverse, per metà politicamente meno “intruppabile” su direttive imposte. Non so se questa novità possa, nel tempo, creare tensioni nella maggioranza o problemi a Giuseppe Valenzano; lo vedremo in itinere.
Le altre liste di Valenzano
Straordinaria è stata anche la performance elettorale di Amiamo Rutigliano, che ha preso 1161 voti rispetto ai 751 di cinque anni fa, un incremento di 410 voti che porta la liste del sindaco ad essere il secondo partito più votato a Rutigliano. Anche la lista di Alessandro Milillo ha avuto successo con i suoi 1094 voti raggiunti grazie alle centinaia di preferenze di sei candidati, lista capeggiata da Milillo (394 voti). Rutigliano Attiva è il quarto partito più votato a Rutigliano dopo i Moderati per Rutigliano, lista terza più votata. Insomma, i primi due partiti più votati a Rutigliano stanno tutti e due nel centrosinistra. Anche questo è un risultato non da poco nel giro di una sola tornata elettorale.
Alle altre quattro liste del campo progressista non è andata proprio bene rispetto al 2019. Denominatore Comune-Mondo Sociale ha preso 602 voti, quasi tutti rispetto al potenziale di 637 voti del 2019, che sono i voti di Italia in Comune e della stesa lista Mondo Sociale meno i voti di Milillo e Redavid confluiti in Rutigliano Attiva. Un travaso di voti da una lista all’altra della stessa coalizione come è successo al M5S, che nel 2019 aveva totalizzato 1410 voti, 617 li ha presi nel 2024. Il M5S ha preso 793 voti in meno che sono quasi gli stessi della somma dei voti in più presi dal PD e da Amiamo Rutigliano, rispettivamente 385 e 410 (795). Un travaso vertiginoso di voti dal locale partito di Giuseppe Conte alle due liste più forti della coalizione.
Ci sono altre due liste che hanno perso voti rispetto al 2019, Impegno per Rutigliano, che ne ha preso 419 sui 512 voti di cinque anni fa, un calo di soli 93 voti che, probabilmente, non ha fatto scattare il consigliere comunale alla lista storica di Pasquale Redavid.
La lista a cui è andata proprio male sul piano dei numeri è il MAR di Franco Delliturri, che per la prima volta è scesa sotto i quasi 800 voti che generalmente ha preso negli ultimi vent’anni. L’8 e il 9 giugno scorso il MAR ha ottenuto 600 voti rispetto ai 786 di cinque anni fa, un calo di 186 voti che, comunque, non ha impedito a Delliturri di entrare in consiglio; ma non sarà piaciuto allo storico leader del MAR prendere 2 voti in meno di Denominatore Comune.
Centrodestra
Qui la catastrofe elettorale non poteva essere più chiara, come testimoniano i numeri. Tutte le liste riconducibili al centrodestra nel 2019 hanno totalizzato 4393 voti, nelle ultime amministrative i voti si sono ridotti a 2507, 1889 voti in meno nonostante l’apporto delle tre liste civiche di Diego Difino. Voti in meno che sono quasi gli stessi che ha preso la coalizione dei Moderati, 1914, appena 25 voti di differenza. E’ stato, dunque, Roberto Romagno a dissanguare elettoralmente il centrodestra, dentro cui, però, le tre liste di Diego Difino hanno raccolto 1231 voti senza i quali, il risultato della coalizione “Meloni” (FdI, FI e Rutigliano X Bene-Lega) sarebbe stato molto più magro: 1276 voti, parecchio meno dei voti che ha preso il solo PD.
Un crollo i cui motivi risiedono nell’assenza di opposizione, in consiglio comunale e nel paese, durante i cinque anni della Valenzano1, nell’aver confidato parecchio sul ritorno elettorale, in loco, del governo Meloni-FdI che non si è visto neanche col telescopio; nell’aver pensato che bastasse mobilitarsi tre mesi prima delle elezioni per prendere voti, come se i voti piovessero dal cielo. Un fallimento politico dovuto a una candidatura accettata non per convinzione, ma per imbarcare tre liste civiche, quelle di Diego Difino, che non solo è riuscito ad “imporre” al centrodestra la sua candidata, è riuscito -con le sue tre liste civiche- anche ad ottenere un apprezzabile risultato elettorale totalizzando quasi gli stessi voti (soli 45 in meno) dei tre partiti di centrodestra.
La débâcle elettorale della coalizione di FdI si nota anche nelle preferenza di quelli che, fino a cinque anni fa, erano grandi portatori di voti, preferenze quasi tutte col segno - : Michele Maggiorano ha preso solo 217 voti rispetto alle 543 preferenze di cinque anni fa, Donatella Lamparelli è scesa a 168 preferenze su 209 che aveva, Rosa Romito aveva 182 voti ne ha preso 123, Michele Martire 175, ne aveva 203. Per contro, nel centro sinistra ci sono le 310 preferenze di Peppino Amodio, le 241 di Tommy Romagno, le 239 preferenze di Tonio Romito, ne aveva addirittura 63 cinque anni fa; le 211 preferenze di Francesco Paolo Valenzano su 115 che ne aveva la volta scorsa. Francesco Sorino aumenta le sue preferenze, 210 su 183 di cinque anni fa, anche Giuliana Creatore si porta a 160 su 100 voti presi la volta scorsa. Per non parlare dei 398 voti di Milena Palumbo e delle 221 preferenze di Lorenzo Diomede, delle 394 preferenze di Alessandro Milillo, ne aveva 305… La forza del centrosinistra nel 2024 si è vista anche dall’aumento delle preferenze dei suoi candidati rispetto al 2019 e dalle tante preferenze prese da chi si è candidato per la prima volta. Esattamente il contrario di quello che è successo nel centrodestra, dove l’unico che ha brillato è stato Diego Difino con le sue irraggiungibili 521 preferenze. Anche alla lista Rutigliano Bellissima-Libertà e Progresso non gli è andata male, ha preso 755 voti, poco meno dei 789 voti presi cinque anni fa, dimostrando una certa tenuta elettorale.
In ultimo, imparagonabile è il risultato di FdI rispetto alla lista Rutigliano Prima; FdI ha preso 811 voti alla amministrative della settimana scorsa, non sono pochi, certo, ma sono molto meno dei voti presi da Rutigliano Prima cinque anni fa (1430), la colamussiana lista civica che ha fornito al partito della Meloni il bacino elettorale da cui attingere.
Oltre a non aver funzionato nulla nel centrodestra, dal candidato sindaco al risultato elettorale, quest’area politica a Rutigliano ha un serio problema: la mancanza di una classe dirigente, politicamente preparata e presente sul territorio. Una classe dirigente che faccia emergere una o più candidature a sindaco spendibili per caratura politica e preparazione. Sotto questo aspetto, il centrosinistra venuto fuori dalle ultime elezioni amministrative, promette meglio, decisamente meglio.
Coalizione Moderati
Roberto Romagno ci ha creduto davvero di arrivare al ballottaggio con Giuseppe Valenzano e da diverse parti, nel paese, durante la campagna elettorale, si sentivano opinioni in tal senso. Era evidente, invece, come ho sempre sostenuto, che l’ex sindaco non avrebbe fatto nulla e la sua coalizione avrebbe preso meno di 2000 voti. Così è stato e non poteva essere diversamente perché, le cinque liste civiche allestite nell’ultimo mese e mezzo prima delle elezioni non promettevano nulla di concreto sul piano elettorale. La lista più votata delle cinque ha preso 250 voti, ma, complessivamente, hanno totalizzato un risultato -812 voti- che ha permesso alla sesta lista, Moderati per Rutigliano (1102 voti) di portare in consiglio comune addirittura tre consiglieri, incluso Romagno in qualità di candidato sindaco.
L’operazione di Roberto Romagno è stata, con le dovute differenze di caratura e serietà politica, simile a quella del candidato sindaco Nicola Giampaolo nel 2014 con le sue dodici liste piene di “zeristi” (0 voti) che, comunque, hanno permesso al Giampaolo di entrare in consiglio comunale con 1156 voti come candidato e 1056 voti di coalizione. In tutte e due i casi, più che sulla qualità, si è puntato sulla quantità di liste, una operazione che, come si è visto, funziona.
Per Romagno ha funzionato alla grande perché metà dell’opposizione è sua ed è successo avendo preso meno voti del centrodestra, coalizione che gli ha fornito lo scranno di sindaco per dieci anni.
Una opposizione a trazione politica Romagno-Difino quella che esce dalle ultime amministrative, rinnovata al 50% con la presenza di due donne, a differenza della maggioranza che ne ha una sola.
Infine, quella di genere è la questione dolente delle elezioni 2024. Nel consiglio comunale scorso le elette sono state cinque, più nutrita era, dunque, la presenza delle donne che arrivava a sette calcolando due donne in giunta, insieme alla Berardi passata dal consiglio all’amministrazione. Il consiglio comunale appena eletto vede la presenza di sole tre donne su sedici consiglieri.
Commenti
E a Rutigliano, come la dividono la torta?
Lontano dal dire che questo sindaco è amato.
Appena 1161 voti - 11,08% votanti. Amore?
Vada al link qui sotto e clicchi su "Preferenze per sezione" dove potrà scaricare il pdf con tutte le preferenze per lista, candidati e sezione:
https://www.comune.rutigliano.ba.it/novita/elezioni-comunali-2024-liste-e-preferenze-per-sezione/
Il link purtoppo non funziona, almeno a me. Se non non riesci a scaricare al link, manda una mail in redazione e io su quella mail ti invio le preferenze ( redazionerutiglianoonline.it ). Oppure vai sul sito del comune, è tutto li seguendo i vari link.
Hai ragione, grazie per avermelo fatto notare. Corretto.
Quando la finite di imbrogliare la gente?