Definizione agevolata, proroga al 16 e non al 30 novembre come voleva l’opposizione
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- Pubblicato Venerdì, 03 Novembre 2023 00:42
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Il consiglio comunale che ha discusso e approvato la proroga dei termini di scadenza della definizione agevolata sugli accertamenti esecutivi dei tributi si è tenuto d’urgenza alle ore 12:30 del 31 ottobre scorso. D’urgenza perché, a quella data, scadevano i termini per proporre modifiche al regolamento che disciplina l’accesso alla definizione agevolata.
La delibera di proroga è stata discussa e approvata all’unanimità; delibera con la quale si è modificato l’art. 3 del regolamento spostando la data entro cui chiedere la definizione agevolata dal 31 ottobre al 16 novembre. Quindi, i contribuenti rutiglianesi avranno tempo fino a giovedì 16 novembre per pagare i tributi accertati senza l’aggravio della penalità e degli interessi.
Perché prorogare al 16 e non al 30 novembre così come ha chiesto l’opposizione in consiglio comunale? Sindaco e responsabile dell’ufficio tributi -presente in consiglio quel giorno- non hanno addotto nessun motivo tecnico per cui non fosse possibile prorogare i termini al 30 novembre in modo da dare più tempo ai contribuenti. L’unica motivazione addotta dal sindaco è stata che la data del 16 novembre gli è sembrata “congrua”; ma per Giuseppe Valenzano era “congrua” la stessa data regolamentare, quella del 31 ottobre, così come ha detto nella prima commissione consiliare convocata il 23 ottobre scorso proprio sulla definizione agevolata.
Dalla lettura del verbale della commissione e della delibera che l’amministrazione ha portato in consiglio viene fuori un comportamento politico, di maggioranza e sindaco, contraddittorio e di chiusura a prescindere nei confronti dell’opposizione.
Nel verbale si legge che “I consiglieri Romagno e Maggiorano, in considerazione dei tempi ristretti avvallano la proposta di prorogare il termine” per agevolare i cittadini. Il sindaco “dichiara -si legge nel verbale- che sono stati effettuati tutti gli adempimenti per agevolare i contribuenti attraverso un sistema che facilita cittadini e operatori”, tutto a posto quindi. “Inoltre -si legge ancora- occorre porre in essere una serie di adempimenti successivi e pertanto ritiene (il sindaco, n.d.r.) congruo il termine del 31 ottobre”. Il sindaco si è riservato, poi, di “verificare il corretto svolgimento della procedura”.
I consiglieri di maggioranza presenti -Francesco Tarulli e Raffaella Redavid- in quella commissione hanno dichiarato “di essere contrari alla proroga rifacendosi alle dichiarazioni del sindaco”. Il 23 ottobre maggioranza e sindaco, quindi, erano contrari alla proroga e il termine del 31 ottobre per il sindaco era addirittura “congruo”.
Nella delibera portata in consiglio leggiamo, invece, che dei problemi c’erano e anche abbastanza importanti. La scadenza del 31 “è coincisa in larga misura con ulteriori adempimenti e scadenze di natura tributaria e fiscale”, quindi, sia i commercialisti che i contribuenti erano alla prese con diverse incombenze che complicavano la situazione. La delibera riferisce anche che ci sono stati giorni “in cui si sono verificati problemi di natura tecnica correlati ai collegamenti telematici con la piattaforma individuata dall’Ente per la presentazione delle richiamate istanze di definizione agevolata”. I problemi, dunque, c’erano ed erano stati portati alla conoscenza dell’intera commissione del 23 ottobre da Diego Difino -presidente della stessa commissione- da Roberto Romagno, Beppe Palmino e Michele Maggiorano.
Da quello che è successo si possono ricavare alcune considerazioni. Sindaco e maggioranza non erano al corrente dei problemi, tant’è che la data di scadenza del 31 ottobre era congrua per Giuseppe Valenzano e i due consiglieri di maggioranza erano contro la proroga. Sollecitati dall’opposizione si sono informati, hanno visto che i problemi c’erano e sono addivenuti alla proroga non al 30 novembre, come chiesto dall’opposizione, ma ravvicinata al 16 novembre probabilmente per non darla vinta alla stessa opposizione su tutta la linea. Infine, se il problema non fosse stato sollevato dall’opposizione, oggi i contribuenti non godrebbero della proroga dei termini entro cui presentare la richiesta della definizione agevolata degli accertamenti esecutivi dei tributi.
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