Il ritorno di Lanfranco Di Gioia, candidato sindaco per la terza volta. Intervista
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- Pubblicato Martedì, 19 Settembre 2023 00:07
- Scritto da La Redazione
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di Gianni Nicastro
Volevo semplicemente scrivere sui vari scenari politico-elettorali in previsione delle elezioni amministrative di giugno prossimo qui a Rutigliano e ho chiamato Lanfranco Di Gioia, già sindaco decennale del paese dell’uva da tavola e dei fischietti in terracotta, per semplicemente chiedergli della sua candidatura a sindaco e della sua ufficializzazione programmata -sapevo- dopo la Sagra dell’Uva del 7 e 8 ottobre prossimo. Lanfranco ha risposto, abbiamo cominciato a parlare e, da una semplice telefonata, la chiacchierata ha preso i contorni di una vera e propria intervista per nulla preparata.
Lanfranco è stato disponibile, si è lasciato intervistare, ha risposto a tutte le domante smentendo poche cose e confermando quasi tutto quello che già sapevo.
Certo la sua candidatura a sindaco più che una novità è una sorpresa, si può dire che nessuno se l'aspettasse. Una vita in politica, prima nella Democrazia Cristiana, poi in Rinnovamento Italiano dopo lo scioglimento dei grandi partiti di massa, fino al 1999 candidato sindaco di uno schieramento di centrodestra con liste civiche e Alleanza Nazionale. Allora vinse al ballottaggio contro Oronzo Valenzano, la seconda volta -nel 2004- al primo turno contro i candidati sindaco Saverio Ciavarella e Angelo Radogna. Rieccolo ricandidato sindaco nell’ultimo scorcio di consiliatura di Giuseppe Valenzano e del suo Partito Democratico. Al di là della passione politica, che può essere duro mollare, il fatto che Di Gioia si ricandidi è un segno della debolezza elettorale dell’attuale sindaco, della sua ricandidatura e della sua coalizione, o di quello che ne rimane dopo cinque anni al governo della città.
Ma non aggiungo altro. Vi lascio alla prima intervista al primo politico la cui candidatura a sindaco è ormai certa.
So che ti stai muovendo da mesi e che ufficializzerai la tua candidatura a sindaco alle prossime amministrative dopo la Sagra dell’Uva. E’ così?
«No no, non c’è tutta questa fretta, tanto, alla fine, siamo molto distanti dalle elezioni. Non è che possiamo fare una campagna elettorale di un anno. Adesso stiamo ancora completando il quadro e, poi, quando il quadro sarà completo, naturalmente, ufficializzeremo alla cittadinanza la scelta… Quindi sì”.
Ti prenderai un altro po’ di tempo. E la coalizione, ce l’hai già?
«La sto costruendo. C’è una base, ovviamente, dopodiché… Ho avuto diversi contatti con diversi esponenti politici. Quando avrò chiaro il quadro e potrò ufficializzare la cosa, a quel punto uscirò con la coalizione, è ovvio. Però, diciamo, in linea di massima l’idea è quella di avere delle liste civiche che abbiano all’interno persone che vogliano lavorare per il paese, volenterose, che si vogliono impegnare e, soprattutto, persone nuove perché dobbiamo cercare di trovare qualcuno a cui passare il testimone. Perché, non è che io posso pensare di fare, diciamo…».
Il sindaco a vita…
«Di essere io il futuro, no? Io sono uno che cercherà di traghettare… visto che, comunque, non è stato possibile negli anni passati. Abbiamo visto quelli che sono stati i fallimenti delle amministrazioni passate, e quindi…».
Anche il fallimento di questa amministrazione? Qual è il tuo giudizio sull’amministrazione attuale che, tra l’altro, tu in qualche modo hai sostenuto politicamente.
«Mah, io l'ho solo retta al secondo turno, al primo turno c’era mio figlio nella lista del M5S e lì, chiaramente, ho dato una mano a lui».
Sì, ma dal momento che ti candidi a sindaco qual è il tuo giudizio.
«Senti, non c’è stato… Secondo me la gente si aspettava un cambiamento nel modo di fare, alcuni segnali che non ci sono stati. L’impressione è che non agisca per conto proprio, agisca per grazia ricevuta nel senso che le cose che vengono fatte non vengono decise probabilmente qua, vengono decise altrove. E ci sono tante cose che, invece, erano importanti da fare e che erano già state avviate da noi quindici anni fa e che sono rimaste…».
Quali, dimmene una…
«Te ne posso dire una e… potrebbe essere, ad esempio, il piano di lottizzazione, il piano particolareggiato di via Madonna delle Grazie, quella è una cosa sulla quale noi avevamo già cominciato a lavorare. Te ne ho detto una, ma te ne posso dire altre… Ce ne sono. Diciamo che il paese è fermo a quindici anni fa su certe cose. Poi, le scelte fatte su alcune cose… Ti dico un’altra cosa, la piscina ad esempio. Me ne hanno dette tante, però in realtà io sono stato quello che l’ha costruita e la fatta funzionare: sono andato via e funzionava ancora, questi l’hanno fatta demolire senza che nessuno sappia di chi è la responsabilità».
L’operazione piscina, Lanfranco, non è proprio un fiore all’occhiello, anche quando ha funzionato lo ha fatto senza…
«Era una operazione legale e legittima, prevista dalle leggi, sulla quale abbiamo avuto dei ricorsi alla Corte dei Conti, Corte dei Conti che ha detto che era perfettamente legittima. Noi siamo riusciti a costruirla, poi…».
Certo, l’hai costruita e l’hai fatta funzionare senza autorizzazione sanitaria, tu sai che…
«No no no…».
Tu sai che una mia inchiesta pubblicata nel 2009…
«No no, c’era un problema del pozzo e dell’acqua, non sapevamo e che non conoscevamo e stavamo risolvendo anche quello».
Quel problema è stato risolto dall’amministrazione Romagno dopo una mia inchiesta, Lanfranco…
«Dovremo confrontarci, ma non lo farò adesso, non ho intenzione di farlo adesso…».
Certo, certo.
«Lo faremo a giugno, a maggio giugno…».
Vabbè, sappi che sarai chiamato dai tuoi concorrenti anche a queste responsabilità…
«E voglia… Non ci sono problemi a confrontarsi sulle cose fatte e quelle che si potevano fare…».
Torniamo all’attualità. Stai mettendo su, quindi, una coalizione civica, non politica.
«Sì, sto cercando di evitare… poi, chiaramente, vedremo insomma…».
Posso chiederti dei politici che hai chiamato o con cui ti sei visto?
«Ti dico subito. C’è una rincorsa da parte di qualcuno, che non è vicino a noi, che è una rincorsa subito a contattare tutti quelli che contattiamo noi per cercare di fare terra bruciata intorno a Lanfranco Di Gioia».
E’ un tuo avversario politico, uno dei futuri candidati sindaco?
«No no… E’ uno che comanda a Rutigliano vicino a questa amministrazione».
Ah… ho capito, è di un altro comune, diciamo così. So che hai chiamato anche Franco Delliturri che sta in amministrazione, almeno così è attualmente.
«Delliturri l’ho sentito prima, tanto tempo fa, poi non l’ho più sentito. Non immaginavo che facesse una scelta del genere; avrà avuto le sue buone ragioni…».
Ma non demordi su Delliturri, magari tornerai all’“attacco”.
«Allora ascoltami, io non è che demordo, non è che sto dietro… Io Franco Delliturri, dopo di allora, della sua scelta, l’ho sentito, poi non l’ho più sentito. Non è che io vada alla rincorsa delle persone; se qualcuno ha intenzione di accodarsi, di fare questo progetto nuovo che mira a rivolvere i problemi ancora annosi che ci sono a Rutigliano, cercare di dare una svolta, cercare anche di formare qualche giovane. Perchè questi giovani... Quando facevo io il sindaco si facevano i preconsigli, si parlava, si svisceravano i problemi. Quindi, chiaramente, si formavano anche quelli che stavano in consiglio. Adesso vanno lì, alzano la mano, non parlano, il consiglio comunale non ci sta più nessuno che va a vederlo… voglio dire. Cercare anche di riportare la politica a un livello decente. Questo è il progetto: formare dei nuovi giovani, cercare di trovare persone nuove che si vogliono impegnare… Molto difficile, perché i giovani, se non gli dai entusiasmo non fanno niente insomma. Se qualcuno si vuole accodare».
So che due sono, in modo particolare, i politici che tu non hai contattato: Roberto Romagno e Diego Difino. Cos'è, incompatibilità assoluta?
«Vabbè scusami, Diego Difino sappiamo che ha fatto in questa amministrazione. Se io devo stare a combattere con le persone che ogni giorno devono mettere in discussione la coalizione assolutamente… Romagno è incompatibile, perché Romagno deve a me la sua prima elezione, ha preso degli impegni, non li ha mantenuti, quindi, figurati se posso anche di lui avere fiducia».
Un'altra cosa. Come area voi avete un consigliere, Alessandro Milillo che è presidente del consiglio comunale, e forse anche Raffaella Redavid …
«Quando dici “voi” a chi ti riferisci…».
Alla tua area politica.
«Milillo sì, è vicino… Io sono stato un po’ fuori dal discorso politico questi cinque anni».
Pero, diciamo, Milillo è nell’area che era intorno a te nei tuoi anni da sindaco.
«Va bene sì, è un amico certo, sì…».
E' quello che in questa amministrazione rappresenta, in qualche modo, la vostra area. Se i giudizi sull’amministrazione Valenzano sono negativi non sarebbe più coerente una operazione politica tipo ritirare la fiducia e mettere in crisi l’attuale compagine amministrativa? Come spesso si fa in politica?
«Ascolta, Alessandro Milillo è autonomo, non è che dipende da me che, ripeto, in questi cinque anni sono stato completamente fuori, non è che abbiamo mai fatto incontri, né io ho mai partecipato a decisioni politiche che ha preso il gruppo di Alessandro Milillo. E’ uno di quelli che io ho contattato per vedere… Sarà lui che deciderà eventualmente, se deciderà, di fare questo percorso insieme a me, che dovrà valutare gli atteggiamenti politici da avere. E’ chiaro, faremo un po’ di chiarezza, però -voglio dire- non sarò io che gli dirò fai questo o fai quest’altro. Per me, ripeto, il mio obiettivo è quello di candidarmi e fino a maggio quello che succede non dipenderà da me, dipenderà da quelli che, ovviamente, in questo momento stanno in amministrazione».
Io ritengo che Milillo stia con te, quella è la sua area, anche ideologica.
«Sicuramente».
Sta con te.
«Sì sì, ma -voglio dire- non sono io che detto la linea politica ad Alessandro Milillo, è chiaro. Perché quel gruppo faceva parte di una lista, che tu sai benissimo…».
Mondo Sociale certo…
«La mia liste era Rutigliano Protagonista».
Riproporrai la lista Rutigliano Protagonista?
«Quasi certamente, quasi certamente sì, farò una mia lista ed è probabile che usi ancora quel simbolo, non ci sono problemi».
Va bene Lanfranco, volevo alcune informazioni da te, fare, insomma, una chiacchierata ma ne è venuta fuori una intervista vera e propria.
«Ma figurati, non è un problema. Io dico le cose come sono, spero sia stato chiaro».
Chiarissimo, hai confermato su tutta la linea quelle che erano le informazioni che io già avevo.
«Quello che smentisco assolutamente è che ci sia stato un incontro tra me e Matteo Colamussi, una cosa che si è detta ma che non è mai esistita».
Matteo però lo hai contattato, so.
«L’ho sentito, sì».
Gli hai proposto di entrare nella coalizione o di appoggiare la tua candidatura?
«No, io a nessuno ho proposto di entrare… Io ho solamente comunicato a quelle persone che conoscevo la mia decisione di scendere in campo».
Ma, è stata una tua personale decisione, o sei stato chiamato, tirato in ballo.
«A me nessuno mi tira per la giacchetta Gianni, tu mi conosci bene. E’ stata una decisione sofferta; veramente non è facile rimettersi in discussione dopo tanto tempo. Però, siccome c’è una caterva di persone che incontravo, che mi stimolavano, che mi spingevano… Per cui, ho resistito fino a un certo punto poi, alla fine, ho detto vabbè, forse… Quando qualcuno me lo ha detto io gli ho chiesto: scusate ma perché lo dovrei fare? Per il bene di Rutigliano. Allora, a quel punto se è per il bene di Rutigliano facciamolo».
Se si vuol fare il bene di Rutigliano bisogna rivolgersi a Lanfranco Di Gioia, questa è la sostanza insomma…
«Non lo so, questo bisogna chiederlo alla gente, e allora ti devi chiedere come mai la gente vuole tornare indietro anziché, magari, puntare di nuovo su qualche giovane; evidentemente non si sente garantita, non si sente soddisfatta. Ci sono tante cose. Me lo sono chiesto anch’io, però la realtà è che sono anni che trovo persone, anche che conosco, così, di vista, che mi dicono: ma Lanfranco perché non ti metti, che fai… Quasi tutti i giorni. E tu che vivi in mezzo alla gente queste cose le sai».
Commenti
Può accorparsi i leghisti ..
Ah no.. Sn Imbarcati con valenzano
Vuoi la distruzione totale del paese e della collettività!
Di Rutigliano sa poco e niente.
GIU' IL SIPARIO
PAURAAAA!!!
Resta a casa fammi il piacere
Dovete stare a casa, largo ai giovani!
Per favore rimani a casa!
Di danni ne hai fatti tanti.
.
Un ultra-settanten ne.
Vai Lanfranco RUTIGLIANO e con te.