Ancora fermo il cantiere del palazzetto dello sport e non si sa bene per quale motivo
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- Pubblicato Lunedì, 05 Giugno 2023 21:53
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Il cantiere del palasport è fermo da prima di Pasqua. Stamattina i lucchetti del portone precario che chiude il cantiere li ho trovati rigorosamente serrati come da circa due mesi. Quello che è stato realizzato è solo la base in cemento sulla quale poggeranno le fondamenta del palazzetto dello sport, dopodiché il portone si è chiuso e, da allora, non è stato più riaperto, neanche per far cambiare aria al cantiere.
La domanda che qui, classicamente, nasce spontanea è la seguente: come è possibile fermare un cantiere di un’opera pubblica di 2,1 milioni di euro senza un’ordinanza, o un verbale, di sospensione dei lavori?
All’albo pretorio del comune di Rutigliano non ho trovato nessuna ordinanza di sospensione dei lavori; nella pratica edilizia relativa al palazzetto dello sport, da me visionata in ufficio tecnico la settimana scorsa (tre faldoni), non ho trovato nessun verbale di sospensione dei lavori. Magari, sia l’ordinanza che il verbale, possono essermi sfuggiti, certo è che né l’ufficio tecnico, né il sindaco, né l’assessora ai lavori pubblici, hanno mai proferito parola sul fermo del cantiere.
Dei motivi, comunque, ci sarebbero. Ufficialmente, cioè da quello che mi è sempre stato riferito dall’ufficio tecnico, il fermo è dovuto alla revisione prezzi imposta da alcuni decreti legge risalenti al 2021. Ok, ma la revisione dei prezzi di un’opera pubblica può fermare il relativo cantiere per circa due mesi?
La revisione dei prezzi si dovrebbe fare tenendo presente il computo metrico e applicando la percentuale di aumento su ogni voce sulla base di non so quale calcolo. Fermare un cantiere per stabilire che il ferro, o il cemento, viene a costare il 30% in più non so se sia normale. Comunque, il fatto è che il cantiere stamattina era ancora fermo e nessuno sa, perché nessuno dei responsabili -tecnici e politici- lo dice, quando ripartiranno i lavori.
Se si tiene presente che quest’opera ha avuto una gestazione, tra approvazione del progetto e consegna dei lavori, di cinque anni, si capisce l’apprensione dei cittadini e, soprattutto, delle tante società sportive dilettantistiche presenti a Rutigliano che aspettano il palazzetto dello sport come la terra avvistata dopo il diluvio universale. Senza considerare l’ansia, o la paura, di ritrovarsi di fronte a un altro “palacultura”.
Neanche dalle imprese appaltatrici si riesce a sapere granché. E’ più di un mese che telefono, diverse volta la settimana, alla Caporale S.r.l. di Gravina, la ditta con la quota di partecipazione al raggruppamento di oltre l’82%; chi mi risponde mi dice sempre che il principale non c’è, che è fuori… Ho chiamato il direttore tecnico del cantiere, il cui numero di cellulare è stampato sul cartello di cantiere, mi ha dato appuntamento telefonico alle 15:00 di un pomeriggio senza rispondere, come non ha risposto tutte le altre volte in cui l’ho chiamato.
Con un tecnico, però, sono riuscito a parlare; un ingegnere della Holz Albertani S.r.l., la seconda ditta del raggruppamento. Quello che, il 5 maggio scorso, mi ha riferito l’ingegnere è che le ditte appaltatrici si stavano vedendo «col RUP e il direttore dei lavori anche nei giorni scorsi per mandare avanti e velocizzare la parte progettuale, che sta andando avanti».
Al mio interlocutore non risultava che il cantiere fosse fermo; gli ho ribadito che il cantiere era fermo anche quello stesso giorno in cui l’ho chiamato. Gli ho chiesto se il fermo fosse dovuto alla revisione prezzi in corso, la risposta è stata che la revisione prezzi è «a prescindere, c’è un decreto aiuti, è un binario che va per conto suo; indipendentemente dal progetto, è la legge che lo dice. Non è fermo per una revisione prezzi, è fermo perché stanno, da quello che mi risulta, stanno riaggiornando un po’ la progettazione, sta seguendo l’iter progettuale normale come è giusto che sia».
Ho chiesto come mai fosse necessario riaggiornare o rivedere la progettazione, se fosse successo qualcosa o se ci fosse qualche problema al progetto. La risposta è stata no, «non in particolare, però come in tutti i progetti, noi adesso abbiamo fatto anche Fasano, un attimino è stato rivisto, è stato risistemato, è stato riadattato, insomma è stato ottimizzato per quanto riguarda i fissaggi; si sta facendo una vera e propria progettazione esecutiva, si sta entrando proprio nel vivo della realizzazione dell’opera dopodiché i tempi tecnici sono quelli normali». Il tecnico con cui ho interloquito è della Holz Albertani, quella che -delle due ditte- sovrintenderà all’acquisto del materiale e alla costruzione della copertura lamellare del palasport. La cosa interessante che ha detto, e che si è capita bene, è che la revisione dei prezzi non c’entra nulla con il fermo del cantiere.
Insomma, siamo di fronte a un’opera pubblica appena cantierizzata sul cui progetto esecutivo, per quel che mi è stato riferito, si è resa necessaria una revisione o un aggiornamento. Certo è strano che un progetto esecutivo messo a gara d’appalto, la cui realizzazione viene appaltata alle due ditte in questione a dicembre del 2020, venga rivisto, aggiornato o adeguato ad aprile del 2023, dopo l’attivazione del cantiere e a lavori già cominciati.
Mi sembra di capire che il problema riguardi la copertura in legno lamellare del palasport, il tetto. Un problema noto agli addetti ai lavori, e forse anche alla parte politico-amministrativa, sin da gennaio 2019. Allora era in corso la prima gara d’appalto per la costruzione del palasport, avviata a dicembre del 2018. Nelle more della prima gara, poi dal comune annullata in autotutela per mancanza del parere dell’Autorità di Bacino, sono venuti fuori problemi circa il progetto esecutivo, incongruenze tra i grafici e i calcoli strutturali, la forma e le dimensioni dei pilastri. Non solo. Alcuni tecnici delle ditte partecipanti a quella prima gara, in fase di sopralluogo, avevano evidenziato che il calcolo della copertura in legno non soddisfaceva i requisiti richiesti per quel che riguardava il dimensionamento. A maggio del 2019 è stata bandita e si è svolta la seconda gara d’appalto, quella che, alla fine, ha aggiudicato la costruzione del palasport alla Caporale e alla Holz Albertani.
Sono passati due anni e due mesi dall’aggiudicazione della gara (dicembre 2020) alla consegna dei lavori (febbraio 2023); non vorrei che si sia aspettato l’inizio dei lavori per risolvere problemi noti sin da gennaio 2019.
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E io pago.