Intervista a Diego Difino sul consiglio del 12, ricorso al Tar e maggioranza
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- Pubblicato Lunedì, 22 Maggio 2023 21:08
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Ho più volte, in passato, sollecitato il consigliere Diego Difino, capogruppo della lista civica Libertà e Progresso, a farsi intervistare sulla posizione, sua e del suo movimento politico, in relazione al sindaco Giuseppe Valenzano e alla maggioranza che lo sostiene. Mi ha sempre risposto che non era il momento e che, prima o poi, l'intervista l’avrebbe fatta. Ma più di me, a sollecitarlo verso l’intervista è stato Francesco Sorino col suo intervento nel consiglio comunale del 12 maggio scorso, quello in cui, con la sola sua presenza in aula consiliare, la maggioranza ha approvato il bilancio di previsione 2023-2025, intervento su cui Rutiglianoonline ha scritto giovedì scorso (qui). Sorino ha attaccato, politicamente, i due consiglieri di Libertà e Progresso, Diego Difino e Maria Palagiano, perché non si sono presentati sia al consiglio del 5 che a quello del 12 maggio. Un attacco politico abbastanza forte che si è spinto fino a mettere fuori dalla maggioranza i due consiglieri e la loro lista precludendo finanche una futura alleanza. A questo punto Diego Difino non ce l’ha fatta più ed ha accettato di farsi intervistare.
La sera del 19 maggio scorso sono stato nel suo ufficio e, alla presenza di quasi tutto il gruppo dirigente del movimento Libertà e Progresso, Diego Difino, che ne è leader indiscusso, ha risposto alla mie domande.
Un’intervista a tutto campo che parte dal ricorso al Tar contro la validità del consiglio comunale del 5 maggio, passa attraverso le dichiarazioni del consigliere Sorino e tutta la vicenda del rapporto col sindaco e la maggioranza fino ad arrivare agli scenari politico-elettorali futuri e alla collocazione del movimento «civico-moderato» Libertà e Progresso. Siamo stati un paio d’ore, quindi, l’intervista che ne è venuta fuori è molto lunga e parecchio interessante sul piano politico. Data la lunghezza, ho deciso di dividerla in due parti. La prima parte, pubblicata qui sotto, riguarda la vicenda delle dichiarazioni di Sorino e il rapporto col sindaco e la maggioranza. La seconda parte dell’intervista si concentra su questioni più squisitamente politiche ed elettorali; seconda parte che sarà pubblicata a breve.
Non aggiungo altro, solo buona lettura.
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Consigliere Difino lei è stato assente, come la consigliera Palagiano, negli ultimi due consigli comunali, quello del 5 e quello del 12 maggio. Assenze giustificate da motivi di salute, come si evince dai due certificati che mi ha mostrato stasera. Nel consiglio del 5 maggio è successo quello che è successo, cioè una seconda convocazione validata dal segretario comunale con 9 presenze. La minoranza, completamente assente in quel consiglio, contesta la mancanza del numero legale, ritiene che quella seduta non sia valida e che, di conseguenza, tutti i provvedimenti votati siano illegittimi e, su quanto accaduto, ha mandato una lettera al Prefetto. Però, l’unico modo per far valere la loro tesi è il ricorso al Tar. Cosa ne pensa e se ritiene che il ricorso al Tar vada fatto.
«Sia il consiglio comunale del 5 maggio che il consiglio comunale del 12 maggio, per Libertà e Progresso sono illegittimi».
Quello del 12 come conseguenza…
«Come conseguenza. Sia il 5 maggio che quello del bilancio di previsione 2023-2025. Alla domanda se faremo ricorso, siccome Libertà e Progresso è un movimento civico a garanzia dei cittadini e dei principi democratici, farà ricorso sia al Tar ed eventualmente al Consiglio di Stato. Farà ricorso non da solo, ma con tutte le forze politiche che sosterranno quel ricorso. Qualora le altre forze politiche non vorranno sottoscrivere quel ricorso, Libertà e Progresso, a tutela e garanzia dei principi democratici, farà ricorso anche da sola».
Veniamo a quello che è successo nel consiglio comunale del 12 maggio scorso, alle dichiarazioni del consigliere Francesco Sorino. Ha detto che la maggioranza «è formata dal Partito Democratico, da Italia in Comune, da Amiamo Rutigliano e da Mondo Sociale». Libertà e Progresso, lista di cui lei è capogruppo, e che è nella coalizione di Giuseppe Valenzano, non c’è. Cosa pensa su quanto dichiarato da Sorino.
«Innanzitutto, sulla premessa che ha fatto Sorino io concordo, cioè, ritengo giusto quello che ha detto ed è giusto che anche il sindaco prenda una decisione. Non concordo quando lui dice che la maggioranza è formata dal Partito Democratico, Italia in Comune, Amiamo Rutigliano e Mondo Sociale, perché, innanzitutto, quando parliamo di Italia in Comune di chi parliamo, dei consiglieri comunali di Italia in Comune? Non mi risulta che Sorino abbia un ruolo politico all’interno del partito. E non mi risulta che la parte politica di Italia in Comune sia vicina, in questo momento, al sindaco. Poi si parla anche di Mondo Sociale, ma siamo sicuri che la lista di Mondo Sociale sia vicina a Giuseppe Valenzano? Se parliamo dei consiglieri di Mondo Sociale siamo pienamente d’accordo con lui; hanno dimostrato, sia Milillo che Redavid Raffaella, di essere molto vicini al sindaco. Se si parla di Libertà e Progresso, e qualcuno ci fa la domanda se Libertà e Progresso è in maggioranza, la risposta è chiara e palese…».
E qual è?
«Gliela sto per dare. Lo abbiamo dimostrato in questi giorni, lo abbiamo sempre dimostrato anche in passato: noi non siamo assolutissimamente in maggioranza. Noi siamo una forza, un movimento civico moderato che non può essere assolutissimamente collocato vicino a Giuseppe Valenzano, non per nostra volontà, ma per volontà sua principalmente. Perché, in più di un’occasione si è chiesto di avere un incontro pubblico, o privato, per poter chiarire le posizioni tra le parti. Questo incontro privato o pubblico non c’è mai stato».
Mi faccia capire. Voi avete chiesto di incontrarvi?
«Lo abbiamo chiesto all’inizio noi, ad aprile 2021, poi dal 2022 fino al 2023 loro hanno chiesto un incontro non direttamente, ma attraverso altri canali politici. Però, poi, quando c’era da fare l’incontro, puntualmente non l’hanno voluto fare».
Loro hanno chiesto l’incontro e loro stessi lo hanno snobbato?
«Esatto, l’ultimo risale a circa un mese fa. Siamo stati contattati da amici che ci hanno detto che Giuseppe Valenzano ha chiesto un incontro privato con Libertà e Progresso. Noi non abbiamo mai negato l’incontro al sindaco, abbiamo detto incontriamoci, chiariamo, vediamo quali sono le vostre posizioni, quali sono le nostre; cosa si può fare per il programma, per il bene del paese…».
Questo un mese fa.
«Circa un mese fa. Sul programma, e per il bene del paese, se abbiamo unione di intenti si va avanti, altrimenti no. A questa richiesta del sindaco, dopo neanche dieci giorni, loro stessi hanno chiamato questi amici ai quali hanno detto: guardate che abbiamo cambiato idea, non vogliamo avere più l’incontro. Ho chiamato successivamente Tarulli al quale ho detto di dire al sindaco che noi non abbiamo cercato nessuno, siete voi che avete cercato noi. Quindi, se voi cambiate idea ogni quindici giorni il problema non è nostro, è vostro».
Ma voi che rapporto avevate con la maggioranza, siete mai stati coinvolti nelle decisioni, convocati alle riunioni politiche di maggioranza?
«Non siamo mai stati convocati alle riunioni di maggioranza. Siccome Sorino ha detto che loro stanno lavorando in maniera positiva a “differenza di qualcun altro”, forse non è a conoscenza che noi non veniamo convocati alle riunioni di maggioranza e se io sto dicendo il falso mi dimostrassero il contrario. Se dico qualcosa che non è vera, non c’è problema, chiedo anche scusa; però devono dimostrare che sono stato convocato. Invece, non veniamo convocati da oltre due anni, ma di che stiamo a parlare… All’inizio convocavano la consigliera Palagiano ma non il capogruppo consiliare, lo facevano solo ed esclusivamente per dividere, non di certo per unire. Poi non hanno più convocato né la consigliera Palagiano né il sottoscritto, tra l’altro mai convocato».
Non siete mai stati convocati anche sella questione delle dimissione del vostro assessore e vicesindaco Mimmo Gigante?
«Nel momento in cui è venuto meno il vicesindaco ci aspettavamo un confronto politico, abbiamo anche mandato dei messaggi su WhatsApp che abbiamo, quindi, quando vogliono li possiamo far vedere anche alla cittadinanza, non c’è nessun problema. Abbiamo chiesto un confronto politico sul tema del vicesindaco e sul programma elettorale. E, di fatto, questo incontro politico non c’è mai stato. Quindi, di che cosa stiamo a parlare. Sorino parla, poi, di lealtà, ha detto: “questi consiglieri le stanno dando fiducia e lealtà (in riferimento al resto della maggioranza, n.d.r.)”, lealtà è la parola che mi ha ripetuto un’atra volta utilizzando il termine “onesta” sempre in consiglio comunale. La lealtà che intende Sorino è la lealtà di natura politica. Cioè, per Sorino, si va in consiglio comunale e qualsiasi provvedimento arriva dalla giunta si alzano le mani e si approva. Il concetto di lealtà di Libertà e Progresso è diverso, la nostra lealtà non è nei confronti del sindaco, è nei confronti dei cittadini. Se un provvedimento è meritevole di essere approvato Libertà e Progresso lo approva; se è un provvedimento è contrario agli interessi dei cittadini Libertà e Progresso non lo approva, che sia chiaro questo concetto. Quindi, il concetto di Sorino è di lealtà nei confronti del sindaco, il nostro pensiero è diverso: di lealtà nei confronti dei cittadini. Questo è il nostro punto di vista».
Sorino vi ha attaccato in relazione al fatto che non vi siete presentati negli ultimi due consigli comunali. Ha detto, testualmente: “… questo è il rispetto che hanno per la comunità e per i valori istituzionali e democratici di Rutigliano”.
«Di tutto l’intervento che ha fatto Francesco Sorino la parte che, francamente, mi è dispiaciuta di più è proprio questa. Non è una questione politica, perché uno può avere anche delle differenze politiche, vederla in modo differente, però, quella è la parte dell’intervento che mi ha offeso di più a livello personale. Lui dice che io in consiglio comunale non mi sono presentato, questa è la sostanza dei fatti. Vorrei far presente che il 9 maggio c’è stata la prima commissione consiliare. Come da verbale n. 3, alle 13:15, risultano presenti i consiglieri Difino Diego, Redavid Raffaella, Tarulli Francesco, Tagarelli Maria Antonietta (in sostituzione di Redavid Viriana). E, quindi, la commissione sul bilancio, che è forse l’atto più importante in assoluto per una amministrazione, va deserta. Va deserta perché sono presenti quattro consiglieri, compreso il presidente, e manca il quinto consigliere di maggioranza. Chi è il quinto consigliere di maggioranza? Non è Diego Difino, è Sorino Francesco. Quindi, lui mi viene a dire, in sostanza, che io non rispetto la comunità e i valori democratici della comunità e delle istituzioni quando è lui che sul bilancio non si è presentato…».
In commissione.
«In commissione, rendendola deserta. Inoltre, vorrei far presente, e quando vogliono glielo dimostro, che ci sono certificati telematici con data certa, 12 maggio 2023; certificano che Difino e Palagiano per motivi di salute quel giorno erano assenti. Fermo restando, e non lo nego perché io non lo nascondo, che quell’atto, quindi, il bilancio di previsione 2023-2025, da me non sarebbe stato assolutissimamente votato in data 12 maggio 2023, quell’atto per noi è un atto antidemocratico perché proveniva dalla seduta precedente, del 5 maggio, dove si è approvato il DUP, che è propedeutico all’approvazione del bilancio. Dal nostro punto di vista con quel numero di consiglieri presenti non c’era il minimo legale per validare quella seduta, che per noi rimane 10, come tu hai giustamente scritto, sia dal punto di vista aritmetico che dal punto di vista giuridico. Tu, Gianni, hai già espresso in maniera netta, dal mio punto di vista, quello che dice la giurisprudenza; il parere del Consiglio di Stato del 2021 e il parere del Ministero dell’Interno 2023 hanno ampiamente superato quello che si è detto in precedenza. Quand’anche fosse corretto quello che loro dicono, mi devono spiegare allora qual è la differenza tra il quorum della prima convocazione e quello della seconda convocazione. Altrimenti il quorum sarebbe costante, sarebbe 9 e 9. Allora, proprio perché ci tengo alla democrazia e ai valori democratici di una comunità, quel bilancio comunque non l'avrei mai potuto approvare. E dico al sindaco che manca una visione politica: come faccio a far parte di una maggioranza che non mi convoca, non c’è più il vicesindaco e non mi convocano. Sorino dice che noi abbiamo ricevuto fiducia, molta fiducia da parte del sindaco e da parte della maggioranza. Sorino, quando dici qualcosa la devi dimostrare».
Ha detto anche che vi hanno dato fiducia a “scapito di altre forse politiche”, presumo della stessa maggioranza.
«A scapito di altre forze politiche! Ci vuole spiegare di che cosa stiamo parlando? E quale fiducia! Ma stiamo scherzando, ma qui vogliamo ribaltare la realtà! Vogliamo dire addirittura che Libertà e Progresso ha avuto fiducia dal sindaco a scapito di chissà quale forza politica? Vorrei ricordare a Sorino che il vicesindaco non c’è, che gli accordi elettorali non sono stati rispettati, forse qualcuno se li è scordati; che noi non veniamo convocati, io personalmente da aprile 2021, Maria Palagiano da novembre 2022…».
Dalla sua dichiarazione di solidarietà a Gigante fatta in un consiglio di novembre scorso.
«Da quella dichiarazione, perfetto, non viene convocata e Sorino dice ancora che il sindaco ci ha dato fiducia? Quando il sindaco ci chiama per convocarci e dopo dieci giorni ci dice no, ci siamo sbagliati, abbiamo dei problemi interni non possiamo più incontrarvi… E chi vi ha chiesto niente! La nostra forza politica non ha mai chiesto nulla, e nonostante tutto, quando c’è stato un provvedimento che era per il bene della cittadinanza, noi responsabilmente lo abbiamo votato, perché la lealtà non è come la intende Francesco Sorino, la nostra lealtà è nei confronti dei cittadini, sia chiaro questo. E la vuoi sapere tutta? Ti racconto un aneddoto. C’era un consiglio comunale importante e gli mancava il numero legale, mi hanno chiesto di entrare in consiglio comunale; l’hanno chiesto a Mimmo Gigante e ad Andrea Saffi il segretario del nostro movimento civico, e Andrea Saffi è venuto giù a chiedermi: Diego per favore, per questa volta mantienigli il numero legale, su un provvedimento importante. E il sindaco, poi, mi ha chiamato per dirmi: per favore entra. E siccome era un provvedimento per il bene della cittadinanza, senza dire qual è, entro in consiglio comunale e gli garantisco il numero legale senza chiedere nulla in cambio, io non ho mai chiesto nulla e se Sorino pensa che io abbia chiesto qualcosa me lo dicesse, lo dicesse pubblicamente. Anzi, se la vuoi sapere tutta, caro Gianni, io ho chiamato Francesco Sorino, perché il mio modo di fare non è nascondersi e attaccare qualcuno anche quando non è presente. Il mio modo di fare è chiamare la persona, guardarsi negli occhi, mandarsi pure a quel paese, ma almeno cercare di capire qual è il tuo e il mio pensiero e cercare di andare avanti. Queste persone, con me, a tavolino non si sono mai sedute, e per che cosa? Perché ad aprile del 2021, per la questione Ronzulli, in merito all’ambiente, ho detto semplicemente che quel provvedimento non mi convinceva, perché c’erano dei termini che non mi piacevano, quindi, ho chiesto di rimandare il punto di quindici-venti giorni per maggiori approfondimenti. E quando un componente della giunta mi ha detto: o vota o sei fuori dalla maggioranza, io ho detto, per rispetto dei cittadini, un provvedimento di cui non conosco bene i termini, non lo voto. Nonostante tutto gli ho detto, per non mettere in difficoltà la maggioranza, il mio voto non l’avrete ma spegnerò la videocamera, eravamo nel periodo del Covid in un consiglio comunale online».
Non avendo, dunque, votato quel provvedimento, per quell'assessore lei è fuori dalla maggioranza sin da allora.
«Sì, perché, la logica di quell’assessore è quella che avrei dovuto votare i provvedimenti che mi venivano proposti senza un’ampia discussione. Forse questo comportamento lo assumeva solo nei miei confronti e non nei confronti degli altri. In sostanza, o lo voti il provvedimento o sei fuori. Siccome, per come sono stato educato, io studio il provvedimento, sono abituato a studiare, a leggere le carte, a interessarmi alle vicende e ai problemi dei cittadini. Poi la questione Matarrese, l’altro scontro tra me e il sindaco sulla questione Matarrese. Io non posso assolutissimamente permettere che una transazione…».
Caldeggiata molto dal vostro assessore, Gigante.
«Caldeggiata?».
Una transazione caldeggiata dal vostro assessore…
«Diciamoci la verità, non è proprio così la vicenda. La vicenda è che il nostro assessore… Perché si dimette, alla fine, Mimmo Gigante?».
Questo non lo ha voluto spiegare né lui, ne altri. Io a Mimmo Gigante ho chiesto un sacco di volte una intervista sui motivi delle sue dimissioni, ma sto ancora aspettando.
«Te lo spiego io, perché Mimmo Gigante è un uomo libero, ha autonomia di pensiero».
Insomma, si è dimesso perché è un uomo libero e autonomo?
«Ha rimesso le deleghe al sindaco, nel senso che lui non è che voleva abbandonare la giunta, glielo ha pure detto al sindaco. Gli ha detto: io ti rimetto le deleghe, adesso fate chiarezza tra di voi, se mi garantite l’autonomia di pensiero, allora ci incontriamo con tutto il gruppo politico. Perché l’obiettivo della maggioranza è sempre stato quello di dividere Libertà e Progresso, ma Libertà e Progresso c’è ed è viva. Libertà e Progresso, a differenza di quello che dice Francesco Sorino, è determinante; e secondo me, senza Libertà e Progresso il sindaco oggi, domani e in futuro, non vince più, al contrario di quello che dice Sorino. E se mi chiedi se Libertà e Progresso è nella maggioranza la risposta è NO! Non è nella maggioranza».
Per quale motivo siete fuori dalla maggioranza?
«Perché Libertà e Progresso ha una autonomia politica, ha una identità autonoma di pensiero e non vota i provvedimenti solo perché vengono calati dall’alto, dalla giunta. Libertà e Progresso vota i provvedimenti solo ed esclusivamente se sono nell’interesse della cittadinanza; se ne facesse una ragione il sindaco, se ne facesse una ragione Francesco Sorino, persona che stimo, ma politicamente ho una visione diversa dalla sua».
Concludiamo questa prima parte dell’intervista con quello che è successo oggi (19 maggio). Lei mi ha mandato un messaggio stamattina chiedendomi di fare da moderatore in un incontro pubblico con il sindaco Giuseppe Valenzano sul, diciamo così, attacco che voi avete subito nell’ultimo consiglio comunale. Questo incontro si farà, cosa le ha risposto il sindaco?
«Come tu ben sai ho mandato un messaggio al sindaco e all’amico Gianni Nicastro. Ti ho invitato a fare il moderatore in un incontro pubblico. Visto che in paese si dicono diverse cose è bene chiarire, è bene che la cittadinanza sappia la verità, e siccome non ho nulla da nascondere, mi sono comportato sempre in maniera coerente, penso, in consiglio comunale e anche con la cittadinanza, avevo piacere di fare un incontro pubblico con il sindaco e tu dovevi essere il moderatore di questa serata. Si dice che il confronto è il sale della democrazia, quindi è bene che le diverse posizioni politiche emergano. Avevo piacere di questo incontro pubblico. Dopo che ci siamo ricorsi per tutta la mattinata, con le chiamate, alla fine siamo riusciti a sentirci e gli ho detto: Giusè, ti ho inviato un messaggio, ho piacere di avere un incontro pubblico con te, un confronto politico. Lui mi ha risposto che, per lui, questo incontro non andava fatto, non si doveva tenere ma, se avevo qualche problema politico, lo dovevo affrontare con Francesco Sorino».
Le ha detto proprio così.
«Sì e che se c’era un problema politico me la dovevo vedere con Francesco Sorino. Il capo della coalizione non è Francesco Sorino, il capo della coalizione è il sindaco. Ed è giusto che ci sia un confronto pubblico così che i cittadini possano sapere la verità; e colgo qui l’occasione per invitare nuovamente il sindaco a questo incontro pubblico».
Però la prima risposta che le ha dato è quella della non disponibilità a questo confronto.
«Addirittura ha detto che lui non ci stava a questi giochetti. Quali giochetti? Bisogna chiarire alla cittadinanza perché Libertà e Progresso non è più in maggioranza, lei, caro sindaco, deve spiegare alcuni passaggi che avremo modo, in quella occasione, di rendere pubblici».
E ritiene che in un incontro pubblico del genere possa venir fuori una ricomposizione con il sindaco Giuseppe Valenzano? In altri termini: che scopo avrebbe questo incontro?
«Fare chiarezza nei confronti della cittadinanza dove chi viene deve fornire documenti a prova di quello che dice, come io oggi ti hi dimostrato che parte di quello che ha detto Francesco Sorino non corrisponde a verità… Inoltre faccio un ulteriore invito pubblico in questo momento: se Francesco Sorino ritiene che quello che io ho detto sia falso, benissimo, caro Francesco Sorino, portami delle prove, dei messaggi, degli scritti da dove risulta che il sindaco, o chi per lui, ci ha convocato alla riunione di maggioranza per il bilancio. Oppure altre prove che dimostrino che ci hanno convocato sulla questione delle dimissioni del vicesindaco...».
Consigliere Difino, se domani il sindaco la chiama e le dice fammi un nome perché ho bisogno di un nuovo assessore, cosa risponde?
«Rispondo di no, perché il sindaco deve…».
Quindi rifiuta l’assessorato.
«Il sindaco avrebbe dovuto chiamarmi, parlare di cronoprogrammi, di un patto di fine consiliatura. Ora siamo all'opposizione, non dobbiamo discutere di poltrone, non ci interessava e non ci interessa».
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