Consiglio comunale e numero legale, giocare con le convocazioni è pericoloso
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- Pubblicato Mercoledì, 03 Maggio 2023 01:00
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Dopo 24 minuti dall’apertura il presidente del consiglio Alessandro Milillo, assistito dal dipendente comunale Nicola Palumbo e dal vicesegretario comunale Donato Pasqualicchio, ha chiesto a quest’ultimo di formulare l’appello in assenza di sindaco, assessori e di tutti i consiglieri comunali. L’appello è stato, quindi, scandito in una sala consiliare completamente vuota.
«Presenti uno, assenti sedici» ha detto il segretario alla fine dell’appello; unico presente, ovviamente, il presidente del consiglio. «Con sedici assenti e un solo presente la seduta non è valida» ha detto Milillo, aggiungendo che, «non essendosi costituito il numero legale la seduta è dichiarata deserta, la stessa sarà rinviata in seconda convocazione. Grazie».
Tutto questo è successo sabato scorso 29 aprile alle ore 9:00, in apertura della prima convocazione di un consiglio comunale programmato anche in seconda convocazione per venerdì prossimo 5 maggio alle ore 16:30, con un paio di punti all’ordine del giorno propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione: il DUP e le tariffe Tari per l’anno 2023.
Perché convocare un consiglio comunale per poi mandarlo deserto?
Al di là della proroga al 31 maggio prossimo del termine entro cui approvare il bilancio di previsione, intervenuta il 26 aprile scorso, il vero motivo, ritengo, sia il fatto che un consigliere di maggioranza non poteva partecipare a quella prima convocazione. Con un consigliere in meno e i due consiglieri di “Libertà e Progresso” liberi di fare quello che vogliono in consiglio comunale, l’amministrazione avrebbe potuto avere seri problemi di numeri sia nell’approvazione dei punti all’ordine del giorno che nel raggiungimento e mantenimento del numero legale indispensabile per la validità della seduta consiliare.
Sono anni che la maggioranza ha un problema politico al suo interno: la posizione critica, spesso contraria, di un suo consigliere comunale, Diego Difino e, da novembre corso, anche di Maria Palagiano, tutti e due della lista "Libertà e Progresso". Il capogruppo della lista civica che ha permesso a Giuseppe Valenzano di arrivare in vantaggio al primo turno e contribuito a fargli vincere le elezioni nel 2019, dopo il primo anno di amministrazione, ha cominciato a votare contro tutti i provvedimenti qualificanti dell’azione e del programma politico dell’attuale amministrazione, compresi i bilanci di previsione, i consuntivi e gli equilibri di bilancio e, da novembre scorso, come già riferito, su questa linea si è posizionata anche la consigliera Maria Palagiano.
I due continuano a votare contro gli atti politicamente qualificanti per la giunta Valenzano, come è successo nell’ultimo consiglio comunale, quello del 27 aprile scorso, col loro voto contro il piano triennale delle opere pubbliche 2023-2025, contro le alienazioni e valorizzazioni del patrimonio comunale e contro l’autorizzazione all’acquisto di un immobile. Quindi, due consiglieri su dieci sono fuori linea rispetto alle posizioni della maggioranza, spesso votano contro atti importanti, si comportano -di fatto- come fossero consiglieri di opposizione. La maggioranza e il sindaco, tra l’altro, li considera fuori da sempre, tant’è che non vengono mai convocati quando la maggioranza si riunisce, sono tenuti fuori dalle dinamiche interne alla stessa maggioranza. E il fatto che non ci sia mai stata nessuna dichiarazione ufficiale, da ambo le parti, circa l’uscita dalla maggioranza dei due consiglieri critici, non cambia la sostanza delle cose: Difino e la Palagiano sono di fatto fuori dalla maggioranza.
In una simile situazione la maggioranza è a rischio numero legale sia nella prima convocazione, nel caso un consigliere sia assente per qualsiasi ragione, come è successo il 29 aprile scorso, sia -soprattutto e in modo strutturale- nella seconda convocazione del consiglio comunale, come quella che si terrà venerdì prossimo 5 maggio.
Il quorum del numero legale è fissato nel “Regolamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari” all’articolo 45, denominato “Validità delle sedute”. Questo articolo statuisce che “Il Consiglio non può deliberare su alcuno degli argomenti iscritti all’ordine del giorno se, alla seduta di prima convocazione, non intervenga almeno la metà dei consiglieri assegnati al Comune. Alla seduta di seconda convocazione (…) le deliberazioni sono valide, purché intervenga almeno la metà più uno dei Consiglieri assegnati”.
I consiglieri assegnati a Rutigliano sono 17, la metà è 8,5; “nel caso in cui il risultato della divisione del numero dei componenti l'organo collegiale (o dei consiglieri assegnati) dia un resto in decimali, deve optarsi per l'arrotondamento in eccesso alla cifra intera superiore”, si legge sul sito del Ministero degli Interni Dipartimento per gli affari interni e territoriali in un parere del 27 Marzo 2023 (qui). Questo parere si basa su una giurisprudenza abbastanza consolidata (TAR e Consiglio di Stato) che ha stabilito l’arrotondamento in eccesso perché “la soluzione contraria dell’arrotondamento per difetto all’unità inferiore, con il troncamento delle cifre decimali, ridurrebbe la soglia di maggioranza al di sotto di quella normativamente richiesta” (parere Consiglio di Stato n.129 1 febbraio 2021).
Ora, non so cosa succederà venerdì prossimo, se i due consiglieri di “Libertà e Progresso” si presenteranno. Nel caso non si presentassero per maggioranza e amministrazione si potrebbe mettere male perché, in seconda convocazione, come prescrive il regolamento, il quorum è della metà più uno dei consiglieri assegnati, cioè 10. Senza i due di Libertà e Progresso la maggioranza non ha 10 consiglieri, può mantenere il numero legale solo col soccorso della minoranza, anche di uno solo dei consiglieri di minoranza. Di fronte a una situazione del genere, e ad una opposizione che chieda, compatta, la verifica del numero legale mentre abbandona l’aula, il consiglio comunale di venerdì prossimo non ha chances.
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A breve pubblicherò l'articolo su quello che è successo ieri.