«Se il sindaco dimette Gigante noi passiamo all’opposizione», parola di Diego Difino
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- Pubblicato Lunedì, 21 Novembre 2022 18:31
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Era nell’aria da tempo che Mimmo Gigante non fosse più nelle grazie del sindaco e della maggioranza, che nella maggioranza, o in una parte di essa, serpeggiasse il desiderio di dimetterlo da assessore, quindi, da vicesindaco. Non si conoscono i reali motivi per i quali Gigante non sia più gradito alla maggioranza, forse centrano alcuni provvedimenti molto discutibili promossi dall’assessore al contenzioso e al cimitero, come la famosa transazione con alcuni privati tutta schiacciata sugli interessi di questi ultimi piuttosto che su quelli del comune; come anche la maldestra gestione della vicenda comune/Purgatorio sull’assegnazione di un suolo per la costruzione di loculi, pratica arrivata quasi all’assegnazione e poi archiviata scatenando un contenzioso legale tra comune e la Pia associazione ancora in corso. Può c’entrare la gestione del contenzioso e dell’igiene urbana -altre deleghe nelle mani di Gigante- la cui gara d’appalto è stata annullata a luglio scorso e ancora non se ne sa nulla. Può c’entrare anche, o solo, il fatto di essere assessore espressione di una lista, Libertà e Progresso, il cui capogruppo Diego Difino da sempre procura un sacco di problemi alla maggioranza con i suoi voti contrari ai bilanci di previsione e la sua posizione spesso critica in consiglio comunale. Atteggiamento critico sul quale, dall’ultimo consiglio comunale, vediamo posizionarsi anche la consigliera Maria Palagiano che, pure, fino a qualche tempo fa era più vicina all’amministrazione e sodale più con l’assessore Gigante che con il capogruppo Difino.
Da qualche tempo, dunque, il sodalizio politico Difino/Palagiano si è ricostituito e nell’ultimo consiglio comunale -quello di venerdì scorso- la maggioranza ne ha avuto una prova. Sulla importante variazione di bilancio in discussione la Palagiano ha fatto una dichiarazione di voto che ha sorpreso tutti. «La dichiarazione di voto è dettata da due motivi» ha esordito la consigliera. «Primo. Nel precedente consiglio comunale, sul punto avente ad oggetto “la casa del carabiniere 2030”, nonostante l’impegno profuso dal vicesindaco Domenico Gigante, nessun componente della maggioranza ha preso la parola per ringraziarlo pubblicamente. Secondo. Le tematiche proposte dal gruppo consiliare, come gli interventi sulla pubblica illuminazione o gli interventi sulle attività commerciali e artigianali nel centro storico, non sono stati presi in considerazione dal resto della maggioranza». «Pertanto -ha concluso la consigliera Palagiano-, il gruppo Libertà e Progresso decide che, in merito al provvedimento in discussione, il voto sarà di astensione. Inoltre, invito il sindaco a rispettare anche i pareri del nostro movimento. Grazie».
Il sindaco, nella risposta alla consigliera ha, in qualche modo, confermato che Gigante non sia stato specificatamente ringraziato per il lavoro svolto sulla casa del carabiniere dicendo che lui ringrazia sempre tutti i componenti della giunta per il lavoro che svolgono, così come fanno i consiglieri di maggioranza. Ma è fin troppo chiaro che quello del mancato ringraziamento sia un pretesto, un modo per lanciare un preciso messaggio al sindaco e alla maggioranza: non toccate l’assessore Gigante se no i due voti di astensione possono diventare due voti contro.
«Lo puoi scrivere a caratteri cubitali: il gruppo è compatto su Gigante» mi ha detto stamattina Diego Difino. «Se tu mi chiedi che cosa farete nel caso Gigante, in maniera unilaterale, venga meno, noi andiamo all’opposizione, non ci sono dubbi su questo». In sostanza «se lo dimettono il nostro gruppo va all’opposizione». E’ quanto mi ha riferito Diego Difino stamattina nel suo ufficio, dove sono andato a chiedergli conto dell’astensione sua e della Palagiano sulla variazione di bilancio.
Se non siamo alla crisi amministrativa certo siamo alla sua anticamera; tutto dipenderà dalla presenza o meno di Mimmo Gigante in giunta. Per evitare di spingere i due consiglieri all’opposizione, sindaco e maggioranza dovranno “ingoiare” questa presenza per un altro anno e mezzo.