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Momenti di “panico” in consiglio, il bilancio ha rischiato la mancanza del numero legale

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cons com 14-6-2022

 

 di Gianni Nicastro

Insolitamente è durato un paio d’ore il consiglio comunale sul bilancio di previsione dell’anno in corso. Cominciato alle 16:00, alle 17:30 circa ha finito i suoi lavori. E’ durato poco, rispetto alle quattro-cinque ore degli altri consigli sullo stesso tipo di provvedimento.

Dopo la lunga relazione del sindaco il presidente del consiglio Alessandro Milillo ha chiesto se ci fossero interventi e anche qui, insolitamente, nessuno è intervenuto, neanche l’opposizione. A questo punto il presidente è passato alle dichiarazioni di voto, nulla, nessun cenno dall’aula consiliare. Milillo stava per passare alla votazione quando è arrivata una richiesta di intervento da parte di un consigliere di maggioranza. La discussione sul bilancio di previsione si è aperta, dunque, con il rotto della cuffia, sulle dichiarazioni di voto. Mai successo.

Il motivo, con molta probabilità, son state le assenze di questo consiglio comunale, che hanno creato momenti, se non di panico, certo di preoccupazione tra maggioranza e amministrazione. Gli assenti sono stati tre, Carmine Iaffaldano, Viriana Redavid e Maria Palagiano; assenti, quindi, due consiglieri di maggioranza e uno di minoranza. Se si tiene presente che la maggioranza ne ha perso uno da parecchio tempo, il consigliere Diego Difino, l’assenza di altri due consiglieri poteva mettere seriamente in difficoltà l’amministrazione. Il bilancio di previsione è passato con sei voti contro, il voto contrario di Diego Difino si è aggiunto agli scontati cinque voti contrari dell’opposizione. Quello del 2022 è il secondo bilancio di previsione che ottiene il voto contrario di Difino, una posizione che pone di fatto il consigliere di “Libertà e progresso” fuori dalla maggioranza.

Al momento dell’appello la maggioranza poteva contare solo su otto presenze, se i sei consiglieri che hanno votato contro il bilancio fossero, in quel momento, usciti dall’aula chiedendo la conta del numero legale, il consiglio comunale, esperito il secondo appello dopo dieci minuti, si sarebbe sciolto. A quel punto, con il consiglio aperto, non sarebbe stata più valida la seconda convocazione e l’amministrazione sarebbe stata costretta a convocare un altro consiglio comunale avendo tempo fino alla fine di giugno per approvare il bilancio di previsione, quindi a convocarlo con grande urgenza.

L’opposizione, invece, ha perso tempo e dalla maggioranza, o dall’amministrazione, sono partite le chiamate alla consigliera Viriana Redavid che è arrivata dopo circa mezzora. E’ probabile che il sindaco si sia allungato nel suo intervento proprio per evitare di concluderlo prima che arrivasse la Redavid. In effetti, poi, la consigliera è arrivata mettendo così al riparo la seduta.

Quello che è successo nel consiglio comunale di martedì scorso fa capire che la perdita anche di un solo consigliere può mettere in crisi maggioranza e amministrazione, perché può succedere, appunto, che un altro consigliere sia assente e un altro ancora arrivi in ritardo. Alla fine il bilancio di previsione 2022-2024 è stato approvato con nove voti a favore e sei contrari. Ma nella maggioranza bolle qualcosa.

Terminato il consiglio in questione tutta la maggioranza è trasmigrata dall’aula consiliare alla sala giunta forse per discutere come procedere a una verifica politica al suo interno. Ebbene sì, una componente della maggioranza ha chiesto un “confronto” che ha tutta l’aria di essere una verifica politica quand’anche non dichiarata. E, in effetti, la settimana prossima la maggioranza si riunirà con sindaco e assessori, per fare cosa? Per discutere, confrontarsi. Su cosa? Non è dato sapere. 

C’è un malcontento che serpeggia in una parte della maggioranza, nessuno però si sbottona. Quando nel rapporto tra amministrazione e maggioranze le cose non funzionano così come dovrebbero, generalmente, la, o le componenti, di quella maggioranza chiedono in modo chiaro e trasparente una verifica politica, succede ovunque e anche spesso. A Rutigliano sta succedendo più o meno questo, ma non si ha il coraggio di chiamare le cose col proprio nome. Si chiama verifica politica, non è una brutta cosa, anzi. E se i problemi non sono particolarmente gravi, alla fine si potrebbe uscirne anche più forti di prima.

E allora perché chi ha mal di pancia non dice ai cittadini che ha mal di pancia, magari spiegando anche i motivi dei dolori addominali?

 

 

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