Il sindaco rinvia la Fiera del Fischietto prima a causa di un “dpcm” poi di un “decreto”
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- Pubblicato Martedì, 04 Gennaio 2022 18:32
- Scritto da Gianni Nicastro
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Anche l'anno scorso il sindaco l'ha rinviata a primavera o in estate, ma la Fiera del Fischietto non si è fatta nè a gennaio, nè in primavera, nè in estate
di Gianni Nicastro
Ieri alle ore 20:00 il sindaco ha postato, sul suo profilo Facebook, la sua decisione di rinviare a giugno prossimo la Fiera del fischietto in terracotta che si svolge tradizionalmente il 17 gennaio e il sabato e la domenica successivi insieme al Concorso nazionale del Fischietto in Terracotta. Questo dopo aver il 10 dicembre scorso approvato in giunta il disciplinare “edizione 2022” del "Concorso Nazionale Fischietti in Terracotta” in occasione di “Sant’Antonio Abate 2022”.
“La fiera del fischietto -ha scritto ieri Giuseppe Valenzano- non si farà perché non ci sono le condizioni previste dalla legge per poterla fare. Nello specifico il dpcm vieta ogni evento all’aperto per il quale è presumibile una situazione di assembramento e la fiera lo è, perché ha sempre avuto forte eco, richiamando visitatori non solo dai paesi limitrofi”. Qui il sindaco non specifica a quale DPCM si riferisce, l’unico DPCM che Draghi ha emanato, da che è presidente del consiglio dei ministri, è quello del 2 marzo 2021, che vieta “le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi” nelle regioni a Zona gialla, tant’è che quel divieto è all’art. 16 del “Capo III. Misure di contenimento del contagio che si applicano in Zona gialla”. Ma la Puglia oggi è in Zona bianca” ed è molto lontana dall'entrarci, per cui, anche se il riferimento fosse a questo "dpcm", a Rutigliano, che si trova in Puglia, le sagre e le fiere sarebbero concesse.
Non esiste nessun’altro DPCM che Draghi abbia emanato dopo quello citato. Forse qualcuno, stamattina presto o stanotte, avrà chiamato il sindaco per informarlo che, oltre quello, di DPCM non ne esistono altri. E stamattina il sindaco ha corretto il suo post, al posto di “dpcm” ha scritto “decreto”, senza specificare a quale decreto legge si riferisce, così come non ha specificato il “dpcm”. La versione di stamattina è questa: “Nello specifico il decreto vieta ogni evento all’aperto per il quale è presumibile una situazione di assembramento e la fiera lo è…”
Ora, qual è il decreto a cui il sindaco ci rimanda? Sappiamo che fino al 10 dicembre scorso la Festa di Sant’Antonio Abate e la fiera del fischietto si sarebbero tenuti, tant’è che -a quella data- la giunta ha approvato il disciplinare prima citato e, il 25 novembre precedente, la nuova composizione della commissione esaminatrice dello stesso concorso dei fischietti. Quindi si deve trattare di un decreto legge intervenuto dopo il 10 dicembre; e in effetti, il governo ne ha approvati ed emanati due di decreti, quello del 24 e quello del 30 dicembre.
Il decreto del 30 dicembre è incentrato sul super green pass e l’accesso a tutti gli esercizi, eventi e attività; ha modificato la quarantena per chi contrae il Covid dopo la terza dose senza nulla dire sugli “assembramenti”. Il decreto, non correttamente citato dal sindaco, dovrebbe essere quello del 24 dicembre, quello che “Proroga” lo stato di emergenza nazionale e impone “ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19”. L’unico riferimento agli “assembramenti” contenuto in questo decreto si trova all’art 6:
“Disposizioni in materia di eventi di massa o di feste all'aperto, nonche' in materia di sale da ballo, discoteche e locali assimilati
1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 gennaio 2022, sono vietati le feste, comunque denominate, gli eventi a queste assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti.
2. Nel medesimo periodo di cui al comma 1, sono sospese le attivita' che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.
Il divieto, come si legge, si riferisce alla “feste”, non alle fiere; le feste e “gli eventi a queste assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti”. Gli “assembramenti” sono citati solo in questo passaggio del decreto e sono riferiti specificatamente ai “concerti” e non in generale. La specificazione, cioè il riferimento ai concerti, qui è chiara; se il governo avesse voluto vietare gli assembramenti tu court avrebbe allargato il divieto a tutte le situazioni in cui si verificano assembramenti, come i mercati settimanali e le fiere, appunto, che altri decreti e DPCM in passato hanno vietato citandoli espressamente.
La legge va applicata alla lettera, non interpretata in modo personale o a seconda della convenienza del momento. Il sindaco, dunque, intanto deve dire o scrivere espressamente a quale decreto si riferisce nel suo post, e se il decreto è quello del 24 dicembre scorso, ci deve dire se c’è, oltre quello che si legge direttamente, una interpretazione autentica emanata dallo stesso governo, o dalla regione o dalla Prefettura di Bari che allarghi anche alle fiere quel divieto. E sarebbe strano che si vietassero le fiere e non anche i mercati settimanali e infrasettimanali, che hanno organizzativamente la stessa disposizione delle fiere (bancarelle sotto cui si vende di tutti o un solo prodotto come la fiera del fischietto) e inducono sistematicamente lo stesso, tipico, assembramento dovuto all’affluenza dei cittadini.
Sulla base del decreto del 24 dicembre, l’unico giorno da vietare è il 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate, la “festa”, appunto. La Fiera del Fischietto, o dell’artigianato in terracotta locale, che si tiene il sabato e la domenica successivi, dal mio modesto punto di vista, si può fare, sulla base di quello che si legge nello stesso decreto. Magari disponendo le bancarelle in modo più largo, tracciando percorsi che inducano a mantenere il più possibile il distanziamento, imponendo l’uso della mascherina, igienizzando le mani e contingentando gli ingressi ai varchi così come si è fatto tra il 2020 e nei primi mesi del il 2021 con il mercato del lunedì a Rutigliano.
Ma una organizzazione del genere avrebbe richiesto una capacità del comune, e della giunta comunale in modo particolare, almeno pari a quella del passato, quando c’era un responsabile dell’ufficio cultura rodatissimo nella organizzazione della Festa e della Fiera del Fischietto. A me, e non solo a me, sembra che il vero problema sia questo, non il decreto. L’impressione è che il vero problema sia la ormai conclamata assenza di un assessore alla cultura che da mesi non si presenta a quasi tutte le riunioni della giunta (e che starebbe per dimettersi); un assessore assente, in modo particolare, alle giunte che hanno approvato tutti i provvedimenti relativi proprio alla festa e alla fiera del fischietto edizione 2022.
L’impressione è che il problema sia anche un ufficio cultura piuttosto sguarnito di personale e con una responsabile, per quanto brava e competente, che probabilmente nulla sa, o sa poco, di come si organizza un evento di questo tipo, presente sul comune solo due giorni la settimana -credo- e che, magari, avrebbe dovuto essere affiancata da qualcuno che questo evento lo avesse già organizzato negli anni scorsi.
Il sindaco ha rinviato la fiera a giugno prossimo, ha dato anche delle date , “4 e 5 Giugno 2022”. Ha rinviato all’estate prossima così come l’anno scorso ha rimandato la stessa fiera del fischietto alla primavera o all’estate, cosa che non è successa. L’anno scorso la fiera del fischietto, o una manifestazione simile, non si è fatta né a gennaio, né in primavera e neanche in estate; non si è fatta e basta. Chi ci dice che quest’anno non succeda la stessa cosa?
Sarebbe il secondo anno di mancato guadagno per le botteghe figule DeCo che sono rimaste ancora attive, poche botteghe, se ne contano solo sei. Fino a quando possono durare a lavorare tutto l’anno per la fiera e a vedersela annullare anche quando sarebbe possibile farla?
L’economia delle botteghe figule sono la festa e la fiera del fischietto, tolte quelle, non avanza quasi nulla. Di certo nulla arriva dalle “galloforie” -se non la vendita di un solo fischietto al comune- e dalle belle parole sulla valorizzazione del fischietto e delle botteghe che gli amministratori sciorinano ad ogni piè sospinto.
Sindaco, se la fiera del fischietto 2022 ha deciso di annullare, dica alla cittadinanza, e ai figuli soprattutto, sulla base di quale input normativo lo ha deciso. Così, se è proprio come dice lei, ci mettiamo tutti l'anima in pace.