Martucci, la protesta dei cittadini il consiglio comunale e la "petizione". Video
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- Pubblicato Lunedì, 15 Novembre 2021 01:44
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
La questione “Martucci” è ritornata agli onori della cronaca. Il motivo è il nuovo Piano regionale dei rifiuti approvato dalla giunta di Michele Emiliano il 15 ottobre scorso. Un Piano che insiste sull’apertura delle due discariche (vasca A e B) a servizio degli impianti di selezione, biostabilizzazione e produzione di CDR che sono in contrada Martucci, sul territorio di Conversano, a ridosso dei territori di Mola di Bari, Rutigliano e Polignano a Mare. Discariche chiuse perché messe sotto sequestro nel 2012 a causa di un procedimento penale aperto nei confronti dei gestori di quegli impianti.
Venerdì scorso 12 novembre a Conversano, in Piazza XX Settembre, davanti al municipio, si è tenuta una manifestazione di cittadini e comitati ambientalisti contro la riapertura delle due discariche fissata da Michele Emiliano nel Piano regionale dei rifiuti. Contemporaneamente alla manifestazione, sul comune, in sala consiliare, si stava svolgendo il consiglio comunale congiunto Conversano-Mola di Bari proprio sulla riapertura delle discariche Martucci. Presenti in sala consiliare anche i sindaci di Rutigliano e Polignano a Mare.
Il consiglio ha approvato all'unanimità una petizione indirizzata al presidente del consiglio regionale con la quale si chiede lo stralcio di contrada Martucci -come sito di discariche e di impianti- dal Piano regionale dei rifiuti. In sostanza la petizione chiede la dismissione degli impianti della Progetto Gestione Bacino Bari Cinque, società che li gestisce sulla base di un contratto che scade nel 2027.
A quel consiglio comunale sono stati invitati il presidente Michele Emiliano e l’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio, che non si sono presentati e neanche hanno giustificato il mancato accoglimento dell’invito. Insomma, Emiliano ha completamente snobbato l’invito e questo è un chiaro segnale di indisponibilità a discutere una decisione presa non certo il 15 ottobre scorso. Intanto nella delibera di approvazione del Piano si legge: “Rilevato che con riferimento all’impianto di discarica sito in Contrada Martucci nel Comune di Conversano:
- sono stati svolti degli incontri (...) al fine di valutare con i rappresentanti degli Enti locali e della Provincia l’iter tecnico-amministrativo per l’utilizzo delle vasche A e B - prevedendo contestualmente, con il supporto di Regione Puglia, AGER Puglia ed ARPA Puglia la chiusura definitiva dell’intero complesso impiantistico, comprensivo dei vecchi lotti di discarica, e dei lotti A e B a scadenza della concessione, ovvero al 2027, o, in alternativa l’individuazione di un nuovo sito di smaltimento nella provincia di Bari, rispondente ai criteri localizzativi di riferimento”. Dal momento che non ci sono i tempi e che è difficile individuare una nuova discarica in un territorio, la provincia di Bari, fortemente bucato dalle discariche, rimane la scadenza naturale della concessione.
Ma prima che la giunta regionale la fissasse nella delibera di approvazione del Piano, la “scadenza della concessione” era chiara sin dal 2018, come si legge nel “resoconto di riunione” del "tavolo tecnico" che si è tenuto il 7 agosto di quell’anno proprio sul “Sistema impiantistico complesso” e “discarica di servizio/soccorso (…) Comune di Conversano”: “Lo stralcio dalla pianificazione di settore della discarica a servizio dell'impianto di biostabilizzazione appare allo stato inattuabile alla luce dell'assenza di motivazioni tecniche/ambientali che giustifichino una rescissione contrattuale e della sostanziale funzionalità della stessa discarica all'attività dell'impianto di biostabilizzazione al cui servizio è stata progettata. Ulteriori valutazioni potranno essere formulate alla scadenza naturale della concessione ed in esito alla conclusione del procedimento penale che ha di fatto reso indisponibile per alcuni anni il sito di discarica”.
L’orizzonte della ragione, dunque, era ed è, la “scadenza naturale della concessione”, cioè il 2027. L’unica possibilità di anticipare la chiusura di Martucci era rappresentata dall’esito del processo per disastro ambientale che si è concluso, nel 2018, con l’assoluzione di tutti gli imputati, quindi senza il disastro ambientale.
Ora, alla luce di tutto questo, c’è da chiedersi cosa può muovere, cosa può ottenere la tardiva petizione approvata venerdì scorso dal consiglio comunale di Conversano non solo sulla chiusura delle discariche, anche sulla dismissione degli impianti. Petizione che sarà approvata pure dai comuni di Mola, Rutigliano e Polignano.
Quattro amministrazioni, quattro consigli comunali che rappresentano un territorio di 86mila abitanti avrebbero potuto mobilitarsi prima, avrebbero potuto loro mobilitare i propri cittadini o, almeno, sforzarsi di fare richieste più credibili. Chiedere il massimo -e anche a tempo quasi scaduto- sapendo che, con molta probabilità, non si otterrà nulla, non è un buon servizio.