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Palacultura, si attende l’ispezione del CTU nominato dal giudice

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palacultura-CTU-ispezione

 

di Gianni Nicastro

Espunto ormai da tempo dal dibattito politico e dall’attenzione dei cittadini il palacultura è ancora lì con tutta la sua problematica, strutturale e legale. Opera pubblica non completata il cui cantiere è fermo dal 9 giugno 2017, data del verbale di sospensione dei lavori causata dalla “indeterminazione delle modalità esecutive dell’impianto interno di condizionamento così come proposto in corso d’opera dalla stazione appaltante”, come si legge nello stesso verbale sottoscritto dall’impresa e dal direttore dei lavori.

Un po’ di storia
Da allora sono successe tutta una serie di cose. Il collaudo statico -aprile 2018- che ha certificato problemi tecnici, anche piuttosto gravi, come la deformazione delle travi e degli arcarecci che reggono il solaio, le infiltrazioni di acqua piovana e altro; il “licenziamento”, a luglio 2018, del direttore dei lavori da parte del comune; la nomina, il mese successivo, del nuovo direttore dei lavori il quale ha relazionato sullo stato dell’opera. Una relazione che ha confermato tutti i problemi già noti e sulla base della quale l’amministrazione comunale, a febbraio 2019, ha deliberato la “risoluzione del contratto d’appalto” sottoscritto con l’impresa appaltatrice per “grave inadempimento contrattuale”. Il 28 febbraio 2019, poi, è arrivato al comune l’atto di citazione presso il Tribunale ordinario di Bari con il quale, l’impresa appaltatrice, ha chiesto circa 100.000 euro come risarcimento danni per la prolungata sospensione dei lavori.palacultura-CTU-ispezione-1

Da qui comincia il contenzioso legale che ha visto la sua prima udienza il 27 settembre 2019, l’ultima è stata quella del 22 aprile 2021, udienza con la cui ordinanza il giudice ha affidato a un CTU “l’incarico con i quesiti già formulati nell’ordinanza di nomina del 25.11.2020”, vi si legge. Nell'ordinanza del 22 aprile scorso il giudice ha fissato anche la data della prossima udienza: 10 dicembre 2021

Il 10 dicembre prossimo, quindi, è probabile che venga emessa la sentenza. Ma quali sono i quesiti che il giudice ha posto e sui quali si pronuncerà il CTU? Prima di rispondere diciamo che il consulente tecnico d’Ufficio del tribunale aveva fatto sapere che sarebbe venuto a Rutigliano ad ispezionare il palacultura, alla presenza delle parti, a settembre scorso, ma così non è stato. Le parti, cioè comune e impresa, stanno ancora aspettando che il CTU le convochi per l’ispezione al palacultura.

I quesiti
palacultura-CTU-ispezione-2Sono cinque i quesiti ai quali il CTU deve rispondere. Rispetto alla realizzazione dell’opera deve accertare la presenza, o no, di vizi o mancanze nel progetto esecutivo predisposto e approvato dal comune “appaltante” in modo da stabilire, in caso positivo, se la sospensione dei lavori sia dipesa da quei vizi e “carenze”. Sempre nel caso di “accertamento positivo”, il CTU deve quantificare “i maggiori oneri sostenuti dall’impresa appaltatrice” per la realizzazione dell’opera “a regola d’arte” insieme alle “maggiori spese” e costi “sopportati” dall’impresa appaltatrice “a causa del prolungamento dei lavori derivante dalla citata sospensione”.

L’altra cosa che il CTU deve accertare è “l’eventuale esecuzione da parte dell’impresa appaltatrice di opere non previste dal contratto o dalle previsioni progettuali”, quindi, se la realizzazione di queste opere “sia stata richiesta dal comune committente", oltre a quantificarne i costi di esecuzione. Il quarto quesito riguarda la verifica dell’eventuale realizzazione “da parte della impresa appaltatrice di opere difformi rispetto agli elaborati progettuali ed alle previsioni contrattuali”. L’ultimo quesito riguarda la quantificazione “in caso di accertamento positivo” dei “costi necessari per la rimozione delle predette opere e per l’adeguamento delle medesime agli elaborati progettuali ed alle previsioni contrattuali”.

Insomma, quello che si capisce dai quesiti è che il giudice abbia richiesto la verifica delle ragioni dell’una e dell’altra parte. Ovviamente nessuno sa cosa succederà il 10 dicembre prossimo, se sarà emessa la sentenza e a chi, alla fine, darà ragione. Ma è più che probabile che la vicenda giudiziaria del palacultura non si esaurisca con l’eventuale sentenza che potrà arrivare tra poco meno di un paio di mesi.

Nel caso, la parte che soccomberà potrà impugnare in appello la decisione e, in prospettiva, c’è anche il terzo grado di giudizio. Passeranno anni prima che l’agognato contenitore culturale sia completato e consegnato alla fruibilità dei cittadini? Sì, il timore è quello che il palacultura continui a versare in quelle condizioni per chissà quanti anni ancora.

 

 

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