Consiglio comunale, la maggioranza ha fatto il “13” tre volte
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- Pubblicato Domenica, 18 Aprile 2021 19:00
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
I consigli comunali spesso sono noiosi già visti dal vivo, in videoconferenza la noia decuplica ed è letale quando si tratta di una seduta di cinque ore. Ci sono stati poco più di una ventina di spettatori collegati al consiglio comunale del 6 aprile scorso, ma è difficile credere che siano rimasti davanti al computer fino alla fine. Io sono tra quelli che si è affacciato e che non ha resistito più di dieci minuti.
L'ho, però, scandagliato in differita quel consiglio comunale, con una certa profondità, sollecitato dai commenti dei lettori di Rutiglianoonline postati sotto l’articolo che ne ha annunciato la convocazione e i relativi dieci punti all’ordine del giorno. Commenti polemici più con l’opposizione che con la maggioranza, critici, in modo particolare, con due consiglieri, di opposizione, ai quali si contesta l’essere in qualche modo “entrati” in maggioranza.
«La discussione in Consiglio Comunale di mozioni, interpellanze ed interrogazioni è diventata occasione di scambio di ringraziamenti e complimenti. La maggioranza vota a favore quanto propone il consigliere d'opposizione e viceversa. (…) Una qualche opposizione nel Consiglio Comunale c'è, ma è sempre un’opposizione “zoppa” debole e poco incisiva. L'ultimo Consiglio Comunale ci fornisce una rappresentazione eloquente», si legge, appunto, in uno dei commenti.
Il consigliere di opposizione a cui si riferisce il lettore è Beppe Palmino, candidato sindaco nel 2019 del M5S e suo rappresentante in consiglio comunale. Palmino, però, è stato in buona compagnia nell’atteggiamento politicamente benevolo nei confronti dell’amministrazione Valenzano. Anche l’altro ex candidato sindaco della Lega, Carmine Iaffaldano, non ha lesinato voti favorevoli, anzi. I due ex candidati sindaco hanno votato con la maggioranza tre provvedimenti: il Piano triennale delle opere pubbliche 2021-2023, il regolamento per il “canone unico patrimoniale”, cioè l’affitto per l’utilizzo di spazi pubblici da parte delle agenzie pubblicitarie, e un altro regolamento, simile al primo. Su questi tre punti, in consiglio c’è stata una maggioranza di 13 consiglieri. Il resto dell’opposizione, cioè Donatella Lamparelli, Giuseppe Poli e Roberto Romagno, hanno votato contro il Piano triennale perché le opere pubbliche più importanti sono finanziate con milioni di euro di mutui, quindi, a debito. Sugli altri due punti, gli stessi tre consiglieri di opposizione, si sono astenuti.
Dei tre punti, è chiaro, il più importante è il Piano delle opere pubbliche, quello che, secondo il consigliere di maggioranza Francesco Paolo Valenzano, delinea la «visione» dell’amministrazione in carica «su quello che potrebbe essere il nostro comune». Insomma, sul punto dalla valenza politica più decisa, e rivendicata, i voti favorevoli sono stati 13, 11 scontati, due arrivati dall’opposizione.
Che io ricordi, non si è mai visto in consiglio comunale che punti di ordinaria amministrazione siano stati approvati a così larga maggioranza, coinvolgendo direttamente i due terzi dell’opposizione. E’ una cosa positiva? Può anche darsi. Dipende, forse, dal tipo di adesione: pedissequa, critica, acritica o costruttiva e critica allo stesso tempo. Dipende anche dal tipo di contropartita, politica ovviamente, che possa esserci dietro a una siffatta adesione ai provvedimenti della maggioranza. Contropartite che, in questo momento, mi risulta difficile scorgere perché l’amministrazione Valenzano sta tranquillamente dormendo su sette cuscini con una maggioranza fedele e compatta. Una maggioranza blindata che, pure, riesce a pescare voti dall’opposizione. Meglio di così…
Piano opere pubbliche a debito
Certo è facile impressionare con cinque opere pubbliche, che rappresentano finanziariamente un terzo di 15.432.000 euro, totale triennale del Piano delle opere pubbliche approvato il 6 aprile scorso. Se si esclude, però, la parte del Piano finanziata con l’apporto di capitali privati per attività edilizie dirette e indirette (8.000.000 di euro), le opere pubbliche a debito sommano il 74% del peso finanziario dello stesso Piano triennale 2021-2023. Si tratta dell’area mercatale (1.200.000 euro), dell’asilo nido (1.000.000 di euro), della villa comunale (II lotto 500.000 euro), della scuola materna di via Pitagora (adeguamento sismico 1.650.000 euro) e della grande viabilità (II lotto 1.150.000 euro). Opere pubbliche importanti, certo, le cui realizzazioni vengono a costare complessivamente 5.500.000 euro da reperire, appunto, con mutui della Cassa Depositi e Prestiti. Se l’amministrazione comunale dovesse davvero realizzare queste cinque opere pubbliche nei tre anni di vigenza del Piano, indebiterebbe il comune per decine, decine e decine di anni.
A debito si possono pianificare tutte le opere pubbliche che si vogliono, anche dieci, quindici nel triennio, non c’è nessun problema se non la capacità di contrarre mutui ed estinguerli nelle decine di anni a venire senza comprimere la spesa corrente e quella per i servizi forniti alla cittadinanza. Questa è stata la sostanza della critica che è venuta dai tre consiglieri di “Pensa a Rutigliano”.
In risposta alla critica, in modo particolare del consigliere Roberto Romagno, l’assessore Antonella Berardi ha precisato che, per esempio, l’asilo nido ora è a debito, ma potrebbe essere finanziato partecipando a dei bandi, così come si possono trovare finanziamenti sulle altre opere pubbliche. Sì, ma è la stessa assessora che ha detto che l’amministrazione ha quattro progetti per circa 3.000.000 di euro da candidare a finanziamenti -compartecipati dal comune- e che sono fuori dal Piano triennale delle opere pubbliche approvato in quel consiglio. Si tratta della riqualificazione della piscina comunale (970.000 euro con 270.000 euro di cofinanziamento), del centro comunale di raccolta dei rifiuti differenziati (450.000 euro cofinanziato con 100.000 euro), dei servizi di quartiere (spazi attrezzati, parco giochi, aree a sport, area sgambamento cani su via F. Giampaolo, 1.090.000 euro), dello spazio multifunzionale su via Madonna delle Grazie. Insomma, realizzare questi progetti e sottrarre al mutuo anche solo l’asilo nido, significa una pioggia di 4.000.000 di euro di finanziamenti su Rutigliano entro l’anno prossimo o entro i prossimi tre anni. Credo sia un tantino difficile, ma può succedere, ad essere inguaribili ottimisti.
Altre due cose, sulla grande viabilità e sulla futura area mercatale individuata. Prima, però concludo sui punti discussi e approvati.
Nel consiglio del 6 aprile ci sono stati anche punti approvati all’unanimità, come la domanda di permesso a costruire di una azienda insediata da anni nel PIP di via Conversano che vuole espandersi con la costruzione di un nuovo capannone. Quasi all’unanimità (Poli si è astenuto) è stata approvata anche la mozione presentata dal consigliere Palmino che chiede un regolamento sull’efficienza dei ripristini degli scavi stradali e sulle responsabilità delle ditte appaltatrici. Appresso si è discussa l’interpellanza, sempre del consigliere Palmino, sulla campagna di sensibilizzazione “Passo prima io”. Si tratta di una sorta di pass che si vorrebbe dare ai caregiver, a chi si occupa di persone gravemente disabili, per non aspettare la fila ai negozi, agli sportelli... Qui l’assessora al ramo si è detta disponibile e il consigliere visibilmente soddisfatto della risposta.
All’unanimità è stata approvata anche la mozione del consigliere F. P. Valenzano sulla cittadinanza onoraria all’egiziano Patrick Zaky; lodevole iniziativa.
Grande viabilità
Il Piano triennale in questione prevede per il 2023 la realizzazione del II lotto della Grande viabilità il cui I lotto (via Due Pozzi-via Paradiso), come è noto, è fermo da più di un anno. Mi sarei aspettato che, nella sua relazione, l’assessora Berardi illustrasse lo stato dell’arte, informasse sul perché quell’opera pubblica si sia “schiantata” contro un muro.
Quei lavori sono stati dal comune consegnati alla ditta appaltatrice a maggio 2019, la loro ultimazione era prevista a febbraio 2020, la prima richiesta di proroga di ultimazione degli stessi lavori è stata fatta dalla ditta a gennaio 2020 a causa della “presenza di interferenze”, cioè la strada che va a sbattere contro quel muro. Da allora, “a causa del perdurare della presenza di interferenze”, ci sono state altre due proroghe di ultimazione dei lavori, l’ultima -di 120 giorni- a febbraio scorso; una proroga, dunque, che scade a giugno prossimo.
Ora, dopo tutta questa storia, fatta anche di contenziosi amministrativi, civili e accordi tra le parti, l’assessore in consiglio comunale se ne è uscita a questa maniera: «I lavori del primo lotto proseguono e… ci troveremo a dover ovviamente appaltare il secondo lotto» punto. Tutto qui? Sì, per l’assessora sì, e anche per l’opposizione che non ha proferito parola e neanche chiesto spiegazioni su una vicenda di grande interesse per i cittadini.
Una opposizione muta, una assessora prolissa nell’illustrazione del libro dei sogni -anche con effetti speciali in PowerPoint-, fulminea nel riferire su un’opera pubblica importantissima ferma da oltre un anno e dai contorni tecnici e politico-amministrativi tutti da scandagliare sul piano dell’analisi.
Area mercatale su area "problematica"
La perplessità sull'area individuata è grande. Sulla destinazione nessun problema, si tratta di un’opera davvero utile per la città: un’area omogenea sulla quale spostare il mercato settimanale in modo da liberare la viabilità nella parte centrale del paese. Sul lato destro di via Dante, tra via Paisiello e il Todis, ci sono due aree, una privata, l’altra acquisibile alla proprietà del comune perché è uno standard frutto di una lottizzazione di un’area più grande presentata tempo addietro dal suo proprietario. E, come si sa, le aree a standard vengono cedute al comune gratuitamente dopo, però, la stipula di una convenzione col proprietario lottizzante.
Nonostante l’amministrazione comunale sia nelle condizioni di sfruttare uno standard con quelle caratteristiche, per l’area mercatale ha, invece, individuato un’altra area, quella immediatamente prima, sulla quale sorgono i vecchi campetti di calcetto, ora in disuso e degrado. L’area scelta non è uno standard, andrebbe espropriata e pagata al privato proprietario il quale, mi risulta, circa una decina di anni fa, ha presentato la richiesta di un permesso a costruire per la realizzazione di una RSA. Se questo privato ha ancora intenzione di dar seguito alla sua richiesta di permesso a costruire, richiesta ad oggi inevasa dal comune, alla sua intenzione di realizzare una struttura socio-sanitaria, potrebbe profilarsi all’orizzonte un altro, importante, contenzioso amministrativo. Che fine farebbe l’area mercatale di fronte a un simile contenzioso è difficile dirlo; quello che, nel caso, è certo è l’allungamento del tempo di realizzazione o, addirittura, l'impossibilità di realizzare lì l'area mercatale.
A complicare ancora di più la vicenda c’è anche la strada che il progetto prevede di realizzare tra le due aree in questione, una strada che si collegherà a via Paolo Borsellino, che attualmente non ha sbocco. Anche l’area sulla quale è stata realizzata via Borsellino è portatrice di una problematica irrisolta che si trascina da anni. Il problema è che su quell’area insiste un decreto di occupazione d’urgenza mai convertito in esproprio, un’area sulla quale i proprietari pare continuino ancora a pagare l’IMU nonostante sia diventata “pubblica” e sia l’unica via di accesso al quartiere di case in cooperative realizzate oltre vent’anni fa.
Non si capisce per quale motivo l’amministrazione Valenzano abbia fatto una simile scelta, si sia infilata in una situazione così problematica e carica di potenziali contenziosi, invece di riprendere l’iter della convenzione che farebbe acquisire al patrimonio pubblico l’area a standard già disponibile.
Non mi risulta, per quello che ho sentito, che l’assessora Berardi abbia accennato ai motivi per cui si è scelto di realizzare quell’opera pubblica su un’area così potenzialmente problematica e non su una già urbanisticamente e gratuitamente disponibile. Una slide in più di PowerPoint su questa vicenda sarebbe stata apprezzata, anche senza particolari effetti speciali.