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Torre normanna e centro storico, ne hanno discusso cittadini associazioni e amministrazione

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Torre Normanna e centro storico, prospettive di valorizzazione
Cittadinanza e amministrazione a dibattito per
la riappropriazione dell’identità storica di Rutigliano


di Teresa Gallone

Riscoperta dell’identità storica e valorizzazione, queste le parole chiave dell’incontro dibattito che si è tenuto ieri 2 luglio presso la Sala Consiliare di Rutigliano. Agli estremi della tavola rotonda, moderata da Gianni Nicastro, il sindaco Giuseppe Valenzano, l’assessore alla Cultura Viriana Redavid e il professor Massimiliano Antonelli. Centro focale del dibattito che ha coinvolto la cittadinanza e la Giunta Comunale, la Torre Normanna e le future prospettive di valorizzazione «del più importante simbolo del centro storico».
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Simbolo, quello della Torre, di un passato storico che va conosciuto, approfondito e narrato senza prescindere dal contesto in cui si trova, quello del borgo antico, «luogo pieno di beni culturali a cui è necessario che si dia voce» ha detto Gianni Nicastro, organizzatore dell'incontro. Un tesoro che «grida vendetta» e che aspetta solo che gli attori principali del paese scendano in campo per dar vita a un percorso culturale che valorizzi e renda fruibile appieno ogni singolo elemento. Qui l’obiettivo della tavola rotonda: unire la cittadinanza, l’amministrazione, le associazioni culturali e la famiglia proprietaria della Torre per prendere in mano il bandolo della matassa e cominciare a sbrogliarla, cominciando ad affrontare i punti salienti della questione valorizzazione del borgo antico a partire dai suoi problemi «atavici»: igiene, traffico e viabilità selvaggia, abbandono dei rifiuti e istituzione della ZTL.

Si aggancia alla molteplicità dei temi in campo il sindaco Giuseppe Valenzano, parlando di «approccio multidisciplinare e multisettoriale alla problematica per il raggiungimento dell’obiettivo». In primis l’amministrazione ha avviato una serie di incontri di discussione sul disciplinare della ZTL e ne prevede altri con i professionisti e i commercianti attivi nel borgo antico per poi arrivare alla «quadratura del disciplinare» e all’avvio della ZTL a partire dal 1 settembre 2020, con una prima fase di sperimentazione di sessanta giorni fino al pieno regime. Ulteriore passo, l’avvio di un percorso di controllo degli immobili del centro storico, un progetto cheincotro-rutonline-torre-2 partirà nell’immediato e che dovrebbe condurre al raggiungimento dell’obiettivo di «rimettere ordine e far rispettare in maniera seria e chiara le regole del centro storico». Di qui il passaggio al punto della cultura: da un borgo antico riordinato a un borgo valorizzato attraverso l’interlocuzione fra pubblico e privato sulla fruibilità non solo della Torre ma anche dei palazzi storici e delle loro sale, in vista di un percorso culturale che comprende anche un museo a cielo aperto.
Interlocutore di eccezione al dibattito, il professor Massimiliano Antonelli, fautore assieme all’amministrazione di un progetto di valorizzazione che lega la Torre e le sale del Palazzo Antonelli e che punta a un globale riavvio culturale del borgo antico. Sottolinea il ruolo fondamentale delle associazioni culturali all’interno della realtà cittadina, auspica il ritorno «dell’energia positiva» affinché  «l’amore per il paese rinasca fra i giovani». Di qui la necessità di una connessione non solo fra amministrazione e privati ma che coinvolga anche le scuole, in un percorso che conduca alla conoscenza del borgo antico e della storia locale. Conoscenza, familiarità e attaccamento alla propria storia e a ciò che la rappresenta, indurrebbe i giovani naturalmente alla valorizzazione e al rispetto del contesto in cui vivono.
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Sul concetto di rete inclusiva punta Viriana Redavid, assessore alla cultura, che sottolinea l’importanza della partecipazione per «mettere insieme i pezzi della storia e riappropriarci dei luoghi e dell’identità del nostro paese». Il tutto possibile attraverso una progettualità che parte inevitabilmente dall’archeologia «pubblica e partecipata», con l’apporto di tutte le conoscenze che la cittadinanza può mettere in campo, dai cittadini all’Archeoclub e agli studiosi locali, sino alla partecipazione dell’Università degli Studi di Bari, del Politecnico di Bari e dell’Università del Salento per approfondire gli studi su Contrada Purgatorio. Il tutto si innesta nel quadro generale di recupero e valorizzazione della nostra storia locale, possibile anche attraverso la creazione di una rete fra le realtà museali presenti sul territorio. Una collaborazione del genere di certo contribuirebbe alla realizzazione del percorso artistico culturale che dalla Torre si dipana nel borgo antico sino a toccare i contenitori culturali, già legati dal filo rosso della terracotta come terreno in cui affondano le nostre radici.

E sulla importanza di una narrazione globale e inclusiva delle nostre radici e della nostra identità si è espressa anche la cittadinanza presente al dibattito, con una varietà di spunti sul turismo inclusivo ed esperienziale, sull’imprescindibilità del ruolo degli studiosi, delle scuole e delle associazioni culturali, con manifesta volontà di approfondire, mettersi in campo e portare avanti il percorso verso la valorizzazione del nostro prezioso patrimonio culturale.

 

 

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