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A Noicattaro il sindaco ordina di indossare mascherine, sciarpe o foulard

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mascherina-obbligo-noicattaro


di Gianni Nicastro

I nojani devono indossare la mascherina o, in mancanza, qualsiasi altra cosa che copra bocca e naso, quando vanno a fare la spesa, nei luoghi chiusi e frequentati da altre persone. L’imposizione Raimondo Innamorato l’ha codificata in una ordinanza pubblicata ieri.

Il sindaco ha, dunque, ordinato che “dalle ore 24:00 di domenica 5 aprile 2020 alle ore 00:00 di martedì 14 aprile 2020, e comunque fino alla scadenza di eventuale proroga del DPCM, a tutta la cittadinanza di indossare mascherine o altri sistemi di protezione della bocca e del naso (quali sciarpe, foulard e simili qualora non sia possibile reperirle), allorquando gli stessi cittadini accedono, negli orari di apertura, agli esercizi commerciali, farmacie, uffici pubblici, uffici postali, banche, e in ogni altro luogo chiuso in cui è previsto l’accesso generalizzato di persone, in modo da limitare la contaminazione dell’ambiente. Tale obbligo è imposto anche agli avventori che sostano lungo gli spazi esterni antistanti i predetti luoghi, al fine di eseguire la coda per l’accesso contingentato agli stessi”. E avverte “che la violazione delle disposizioni contenute nella presente ordinanza, salvo che il fatto non costituisca reato, è sanzionato ai sensi dell’art.4, comma 1, D.L n. 19/2020”, cioè con una multa da 400 a 3.000 euro.

«Nei prossimi giorni Noicáttaro sarà "BLINDATA"!» ha scritto ieri sul suo profilo facebook Raimondo Innamorato, aggiungendo che «non saranno consentite le gite "fuori porta", i pranzi tra amici e parenti e gli spostamenti immotivati. Abbiamo già programmato il piano di intervento inerente le giornate di Pasqua e Pasquetta, nelle quali le attività di controllo saranno intensificate. Bloccheremo anche le strade vicinali che conducono a poderi e a torrette di campagna consentendo il passaggio esclusivamente a chi dimostra di lavorare nella filiera agricola». Infine, minaccioso, ha concluso così: «Non credo convenga trasgredire le norme imposte pertanto...». I cittadini di Noicattaro sono, dunque, avvisati e, come si dice, uomo avvisato mezzo salvato.

«Siamo l'unico comune in Puglia ad aver provveduto a questa direttiva» ha postato sulla sua pagina facebook Andrea Lucatorto, comandante della Polizia Locale di Noicattaro, in riferimento all'ordinanza in questione.mascherina-obbligo-noicattaro-1

Insomma, l'impressione è che Innamorato stia trattando Noicattaro come fosse uno dei comuni in stretta quarantena della prima zona rossa della Lombardia. Eppure, nella diretta di sabato scorso ha, in qualche modo, sminuito i casi Covid a Noicattaro, dicendo che «abbiamo semplicemente sei casi positivi che afferiscono al paese Noicattaro». Per semplici sei casi, quindi, Innamorato “blinda” la sua città come nessun’altro sindaco ha fatto in Puglia.

Intendiamoci, che i cittadini indossino la mascherina quando sono nei supermercati e nei luoghi chiusi frequentati da altre persone, è buono, è una buona pratica che, però, protegge il prossimo più che sé stessi. La mascherina chirurgica blocca il droplets, le micro goccioline che emettiamo quando parliamo e, soprattutto, quando starnutiamo, ma non proteggono dal virus chi la indossa.

Sul piano squisitamente tecnico-giuridico, un sindaco, in relazione all’emergenza Sars-Cov-2, può imporre ai suoi cittadini quello che neanche il governo, con i suoi decreti, ha imposto a tutti gli italiani? “A seguito dell'adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 non possono essere adottate e, ove adottate sono inefficaci, le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza predetta in contrasto con le misure statali”, è quanto statuisce al comma 1 l’art. 35 del decreto legge 2 marzo 2020 n. 9.
Il Ministero della Sanità e l’ISS raccomandano l’uso dei DPI (dispositivi di protezione individuali) agli operatori sanitari e le mascherine chirurgiche alle persone contagiate, con sintomi influenzali o che sospettano di aver contratto il virus; sconsigliano l’uso delle mascherine a tutte le altre persone. Le uniche raccomandazioni per tutte le persone sono la distanza sociale di almeno un metro e il frequente lavaggio delle mani, anche con l’utilizzo degli igienizzanti.

L’ordinanza di Noicattaro pone un’altra questione, legata alla insistente penuria di mascherine su tutto il territorio nazionale; in una simile situazione, un sindaco può obbligarne l’utilizzo?

Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi qualche giorno fa ha emanato la stessa ordinanza -così come hanno fatto la Lombardia e il Veneto- ma, per attivarla, sta attendendo che arrivi una fornitura di milioni di mascherine per consegnarne tre pezzi a persona in tutta la regione. Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell’ANCI, ha dichiarato oggi all’ANSA che «ci sono le linee guida nazionali che non obbligano a utilizzare la mascherina. Se nella propria autonomia una Regione o un Comune decide di obbligare a usarla, è opportuno che tutti i cittadini vengano dotati di mascherina, per chi non se lo può permettere ma anche per chi se lo può permettere ma non ha la possibilità di acquistarle, perché non ce ne sono». Decaro ha detto anche di non sapere se sciarpe e foulard siano scientificamente capaci di trattenere il droplet, quindi mettano al sicuro il prossimo dall’eventuale contagio.

Insomma, a Noicattaro, data l’introvabilità delle mascherine, tutti -o gran parte dei cittadini- rischiano di andare in giro con sciarpe, foulard o cose simili sulla bocca e sul naso a fronte dell'incertezza scientifica circa la loro efficacia a fermare le goccioline e l’aerosol che tutti emettiamo.

 

 

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