Via Nicola Ciavarella, stamattina la cerimonia di scopertura della targa
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- Pubblicato Domenica, 22 Dicembre 2019 19:42
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Stamattina alle 10:30 pioveva già da un’ora e c’era il rischio che la cerimonia di scopertura della targa non si svolgesse. Ma, verso le 11:00, ha smesso di piovere e il vento ha aperto il cielo; la cerimonia si è potuta tenere.
Dal Museo Civico Archeologico, dove era già in corso, la cerimonia si è spostata sulla via dedicata a Nicola Ciavarella, strada che costeggia la villa comunale dall’angolo di Corso Garibaldi fino a via Vittorio Veneto, strada che fino a stamattina era inclusa in Piazza XX Settembre.
Una cerimonia partecipata da tante persone alla presenza dell’intera famiglia Ciavarella, del sindaco Giuseppe Valenzano e di assessori e consiglieri comunali. Presenti anche quattro ex sindaci del comune di Rutigliano, in ordine cronologico decrescente: Roberto Romagno, Lanfranco Di Gioia, Vito Antonicelli e Vitangelo Radogna.
Della famiglia ha parlato Saverio, che sin da un paio d’anni ha tenacemente perseguito l’obiettivo di intitolare una via della città al fratello “Lillino”, come tutti amichevolmente lo chiamavano e lo chiamano ancora oggi.
Nicola Ciavarella era uno stimato avvocato con due grandi passioni: l’associazionismo e la politica. E’ stato sindaco due volte. Fuoriuscito dalla Democrazia Cristiana, agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso fondò la lista civica “Progresso” con altre importanti personalità politiche: Vito Vittorio Berardi e Pietro Valenzano (padre dell’attuale sindaco). Nel 1973 due dei fondatori del "Progresso", insieme ad alti due fuoriusciti dalla DC, Tonino Meliota (ex sindaco) e Giovanni Borracci, in consiglio comunale elessero Lillino Ciavarella sindaco con i voti dei consiglieri del PCI e del PSI. Per la prima volta a Rutigliano, dunque, una amministrazione di centrosinistra in qualche modo antesignana, per la parte che riguarda il PCI, di quella stagione politica perseguita di lì a poco da Aldo Moro e da Enrico Berlinguer, che va sotto il nome di “compromesso storico”. In realtà, poi, il governo DC-PCI -cattolici e comunisti-, che insieme rappresentavano i due terzi dell’elettorato italiano, a livello nazionale non si è mai realizzato perché quella interessante stagione politica è stata violentemente stroncata dal rapimento e dall’omicidio di uno dei suoi due principali artefici, Aldo Moro.
Saverio ha ringraziato tutti, l’attuale sindaco e il suo predecessore, per l’impegno che hanno profuso perché Rutigliano annoverasse, nella sua odonomastica, via Nicola Ciavarella. «Mio fratello, Lillino, è stato precursore, lungimirante su tanti campi» ha detto Saverio. «In modo particolare -ha aggiunto- nel campo della lotta alle ingiustizie sociali e a quella che Papa Francesco definisce la politica dello “scarto”», la politica che “scarta”, che toglie, che non considera, il «nero», il «piccolo», l’«anziano»… «La cultura dell’excludendum» l’ha definita Saverio. «Mio fratello alla cultura dello “scarto” ha contrapposto la cultura dell’ “incarto”, cioè della inclusione». Inclusione e accoglienza, attenzione verso la parte più debole della società e dell’umanità, temi di straordinaria attualità.
Il sindaco ha parlalo subito dopo la scopertura della targa. «Lillino, insieme a mio padre, ha rappresentato una figura guida del mio impegno politico, del mio impegno sociale», a questo punto del suo discorso Giuseppe Valenzano si è commosso e, dal pubblico, è scrosciato un affettuoso applauso.
L’intera cerimonia è stata ripresa, una sintesi video sarà pubblicata a breve su Rutiglianoonline.