Consiglio. Il NO unanime allo scarico della fogna depurata sul territorio di Rutigliano
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- Pubblicato Venerdì, 13 Dicembre 2019 11:20
- Scritto da la redazione
Consiglio comunale al completo quello del 5 dicembre scorso. Diciassette voti a favore di un ordine del giorno contro lo sversamento dei reflui del depuratore di Casamassima nella lama San Giorgio a Rutigliano. Per l’ennesima volta il consiglio comunale, all’unanimità, esprime la decisa contrarietà allo scarico della fogna depurata anche in forma di “troppo pieno”, che si attiverebbe nei casi di emergenza, cioè di piogge abbondanti che mettono in crisi i depuratori per l’afflusso di grandi quantità di acque meteoriche.
Una seduta consiliare specifica sulla questione dello scarico dei reflui in lama, monotematica, quindi, e aperta agli interventi dei cittadini.
Dopo la lettura dell’ordine del giorno, approvato preventivamente dalla quarta commissione consiliare, il presidente del consiglio comunale Alessandro Milillo ha dato subito la parola agli interventi dei cittadini che si erano prenotati nei giorni precedenti presso l’Ufficio Organi Istituzionali del comune. Sono intervenuti Gianni Nicastro, portavoce del comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio, Domenico Damascelli, consigliere regionale, Oronzo Valenzano, presidente del Comitato Pro-Annunziata, Peppino Sorino, rappresentante dell’Archeoclub e Vitangelo Radogna, presidente dell’ASP “Monte dei Poveri”. La parola, poi, è passata ai consiglieri comunali.
Ha parlato anche l’assessore all’ambiente Tonio Romito, che ha insistito sul riutilizzo in agricoltura dei reflui dopo un ulteriore passaggio in impianti di affinamento, proposta che il comitato Salviamo Lama San Giorgio ha fatto all'assessore regionale Giovanni Giannini nel 2014, presente nella maggior parte degli ordini del giorno che il consiglio comunale ha approvato sin dal 2008. Ha parlato, ovviamente, anche il sindaco Giuseppe Valenzano, che ha ringraziato tutto il consiglio e la stessa quarta commissione per il lavoro svolto nel mettere a punto il documento approvato. Ha ringraziato anche i cittadini che sono intervenuti.
«Cercherò di far valere in ogni sede quelle che sono le posizioni del comune di Rutigliano, del comitato e di tutta la cittadinanza» ha detto il sindaco in riferimento alla contrarietà dello sversamento dei reflui nella lama. Ha accolto l’invito del consigliere regionale Domenico Damascelli ad una audizione nella commissione ambiente del consiglio regionale. «Sono disponibile sin da subito -ha, infatti, ribadito il sindaco- a partecipare ad una audizione in commissione regionale accompagnato, chiaramente, dal responsabile del comitato e dai consiglieri comunali che mi vorranno accompagnare e ad attivare tutti quei percorsi tesi a difendere il nostro territorio».
Il sindaco, dunque, è deciso a fare tutto quello che è necessario per scongiurare quel “troppo pieno” che, in casi di emergenza, potrebbe far arrivare sul territorio di Rutigliano reflui non adeguatamente depurati o, addirittura, “liquami”, fogna tal quale mista ad acqua piovana. Non è esagerazione o allarmismo, il rischio liquami legato all’emergenza esiste, lo si legge nel progetto di ampliamento del depuratore e delle trincee drenanti di Casamassima che l’AQP ha sottoposto, a febbraio scorso, alla procedura di assoggettabilità VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
Nella “Relazione illustrativa generale” di quel progetto, al paragrafo “3.1.7”, denominato “LINEA DI EMERGENZA”, si legge: “(…) è prevista la realizzazione di una linea di emergenza che si attiva allorquando intervengono eventi meteorici che determinano un afflusso al presidio con una portata eccedente la portata di punta (…). Come già precisato nel paragrafo relativo alla stazione di equalizzazione, il secondo gruppo di sollevamento di progetto, si attiverà ed invierà una portata massima, pari a 2,5 volte la portata media e pari a 328,90 m3/h, alla vasca di accumulo (…) della volumetria massima di 1.000 m3 . Allorquando la vasca sarà piena, il liquame per il tramite del calice, posizionato al livello del pelo libero, sarà inviato, a gravità, ad una nuova stazione di disinfezione che sarà realizzata nell’immediata adiacenza della vasca (…). Dopo una disinfezione con ipoclorito di sodio, il liquame sarà avviato al recapito finale costituto da trincee drenanti da realizzarsi nell’area situata a destra dell’impianto di depurazione…”.
L’ampliamento presentato dall’AQP riguarda, dunque, l’emergenza nei casi di piogge abbondanti con una linea dedicata fatta di ulteriore vasca di accumulo e due nuove trincee drenanti, linea che tratterà il liquame, cioè la fogna tal quale, perché posta nel depuratore, a monte delle trincee drenanti già realizzate e in funzione che ricevono, invece, il refluo depurato in “tabella 4”.
Ora, se si progetta, e si vuol costruire, una linea di emergenza vuol dire che, in determinate situazioni, i depuratori vanno in emergenza; senza quella linea c’è da chiedersi come se la cava il depuratore di Casamassima in quelle situazioni. Senza le trincee drenanti di emergenza che fine fanno i “liquami” semplicemente disinfettati? Vanno nel recapito finale, cioè trincee drenanti/lama San Giorgio?
E a proposito del progetto di ampliamento in questione, il portavoce del comitato, quella sera, in consiglio comunale, ha dato una notizia non proprio buona.
Il 30 ottobre scorso la sezione Autorizzazioni Ambientali della regione ha "respinto" e "archiviato" l’istanza di avvio della procedura di verifica di assoggettabilità VIA del progetto di ampliamento che interessa il depuratore e le trincee drenanti di Casamassima presentato dall’AQP. Il motivo è che il comitato VIA e la sezione Risorse Idriche della regione Puglia non hanno potuto fare una valutazione complessiva degli impatti ambientali senza il collettore di scarico nella lama previsto nel PTA (Piano di Tutela delle Acque). I due enti hanno, dunque, chiesto all’AQP di integrare il progetto di ampliamento del depuratore e delle trincee con il collettore di scarico a Rutigliano.
L’AQP “non ha provveduto a trasmettere la documentazione integrativa richiesta” e “non ha fornito informazioni in merito agli interventi connessi al completamento della condotta di scarico di emergenza in Lama San Giorgio, per le portate eventualmente eccedenti la capacità di assorbimento delle trincee drenanti”, si legge nella determinazione del 30 ottobre scorso prima citata. Per questo la sezione Autorizzazioni Ambientali regionale ha respinto e archiviato il progetto che amplia le trincee drenanti e attrezza il depuratore con un modulo di affinamento dei reflui.
A questo punto, o l’AQP integra il suo progetto con lo scarico a Rutigliano e ripresenta l’istanza di assoggettabilità VIA, oppure la giunta regionale rimodifica il PTA eliminando lo scarico di troppo pieno a Rutigliano. La seconda opzione è, chiaramente, quella auspicata dai cittadini, quella che interessa più di ogni altra soluzione e, con l’approvazione dell’ordine del giorno del 5 dicembre scorso, dovrebbe interessare ed essere l'obiettivo anche dell’amministrazione e dell’intero consiglio comunale del comune di Rutigliano.