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Un monumento all’abbandono, al degrado e allo spreco di denaro pubblico

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di Gianni Nicastro

Non si è mai svolta una partita, di nessun tipo, in quel campo da tennis. Una sola palla che abbia rimbalzato, anche una sola volta, da un parte all’altra della rete, quel campo da tennis non l’ha mai vista. L’impianto in questione è quello di via Favale, stretto tra una scuola dell’infanzia, una strada chiusa al traffico e le abitazioni della zona “167”. Il primo handicap di questo impianto sportivo è stata, ed è, proprio l’ubicazione, non adatta ad ospitare nessun impianto, né del tipo playground, né amatoriale né -tantomeno- del tipo agonistico. Perché, allora, la prima amministrazione Romagno l’ha costruito?

Non si capisce bene, non c’è una precisa giustificazione neanche nelle delibere di giunta che sono a monte di quell’opera pubblica. Non c’erano allora, e non mi risulta ce ne siano oggi, società dilettantistiche specializzate nello sport del tennis, uno sport che a Rutigliano si è praticato fin quando erano in auge i due campi da tennis situati a ridosso del campo di calcio di via Gorizia, fino a una trentina di anni fa e forse più. Quei due campi erano impegnati tutti i giorni da sportivi che campo-tennis-degrado-1praticavano il tennis in modo amatoriale. A un certo punto, la mancata manutenzione, il deterioramento anche strutturale, ne ha scoraggiato l’utilizzo fino ad essere completamente abbandonati.  Andati via via sempre più in malora, quei due campi da tennis, nel 1997, sono stati abbattuti. Da allora il tennis, qui da noi, non si è più praticato alla stessa maniera.

Due "infrastrutture" abbandonate
Il comune, dunque, nel 2012 ha costruito l’impianto di via Favale senza che, dal mondo sportivo dilettantistico, fosse pervenuta una domanda in tal senso. L’unica motivazione che si intravede nella delibera di approvazione del progetto definitivo “sistemazione impianto sportivo con giardino” (la n. 207 del 25 novembre 2010),  è che quel campo da tennis fosse il contributo infrastrutturale del comune al PIRP (Programmi integrati di riqualificazione delle periferie) approvato dalla regione con un campo-tennis-degrado-4contributo di 2milioni di euro a fondo perduto. L’altra “infrastruttura” è stata la pista ciclabile -spesa preventivata di 90.078 euro- che si interrompe all’altezza della circonvallazione, un’opera per niente utilizzata, inservibile perché in alcuni punti invasa dalle auto in sosta; se la rimuovessero non se ne accorgerebbe nessuno.

Due infrastrutture (254.000 euro) su cinque, progettate e realizzate con fondi comunali nell’ambito del PIRP, sono risultate inutili, abbandonate e distrutte nel caso del campo da tennis di via Favale.

Il mutuo e le rate
Un deterioramento, quello del campo da tennis in questione, causato dall’abbandono e dall’incuria e cominciato qualche anno dopo la sua costruzione, avviata il 17 maggio 2012, data del verbale di consegna dei lavori. La cosa inaccettabile di questa storia non è solo che si sia lascata deperire in quel modo un’opera pubblica, è che il comune si sia indebitato per costruirla. Ha dovuto fare un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di 145.702 euro, un costo che è il risultato della spesa preventivata di 163.949 euro meno il ribasso del 20,50% fatto in sede di gara dalla ditta che ha vinto l’appalto. L’ammortamento, cominciato l’1 gennaio 2016, finirà a giugno del 2044; 57 rate semestrali dell’importo di 3.972 euro. Alla fine dei 28,5 anni di ammortamento, alla collettività, quel campo da tennis, oggi distrutto, verrà a costare 226.000 euro.

La gara deserta
Nel 2014 la Romagno1 ha messo a gara l’affidamento e la gestione di quell’impianto, una gara rivolta in modo particolare a “società sportive, associazioni, enti di promozione sportiva affiliati alla Federazione Italiana Tennis, al CONI, al C.I.O. o ad altra federazione sportiva nazionale o di altro paese dell’Unione europea che abbiano lo sport del Tennis tra le proprie finalità statutarie/costitutive”.

A maggio, sempre del 2014, l’ufficio comunale preposto non ha potuto far altro che determinare la “Presa d’atto di gara deserta”. A quella gara non ha partecipato nessuna società, associazione o club sportivo, a dimostrazione che allora non c’era niente che riguardasse il tennis a Rutigliano e scarsissima, se non nulla, era la possibilità che a quella stessa gara rispondesse una società sportiva da altri comuni che avesse le caratteristiche indicate nel bando.

Un campo da tennis solitario, quand’anche attrezzato di spogliatoi, strettamente recintato e con un muro a ridosso, non ha fatto gola a nessuno anche solo alla cifra simbolica di 1.000 euro di canone all’anno, tanto è stato il prezzo che ha offerto il comune. Da allora il campo da tennis di via Favale è stato lasciato a sé stesso, abbandonato. La fine che, poi, ha fatto è quella che si vede nelle foto qui sotto pubblicate scattate stamattina.

La riqualificazione
Ora, so che l’amministrazione comunale ha intenzione di riqualificare il campo da tennis di via Favale con un progetto su cui arriverà un finanziamento di 100.000 euro e per il quale è stato chiesto un parere al CONI. Siamo, dunque, di fronte a una situazione che vede un’opera pubblica costruita e abbandonata al degrado e alla distruzione, per cui è in corso il pagamento di un mutuo a lungo termine, opera sulla quale si sta progettando di spendere altri soldi. Situazione piuttosto paradossale. Il problema, ovviamente, non è che oggi si voglia riqualificare quell’impianto sportivo, il problema è di chi ha indebitato il comune per costruirlo abbandonandolo, poi, all’incuria e alla distruzione. Interessante sarebbe conoscere l’opinione della Corte dei Conti su una simile situazione.

La tribuna scomparsa
Un’ultima cosa. Poco più di un mese dopo la consegna dei lavori è stata presentata, e approvata, una variante al progetto esecutivo dell’impianto sportivo di via Favale dal costo di 17.083 euro. La variante ha introdotto, tra altre cose, una “tribuna gradonata nell’area del campo da tennis”, tribuna che io ho fotografato nel 2013 e che oggi non c’è più. Se si fa un giro su Google Earth, quella tribuna nel 2013 c’è ancora perché visibile dal satellite; seguendo la cronologia, nel 2015 scompare dalle immagini satellitari. Che fine ha fatto la “tribuna gradonata”? E’ stata rubata? Spostata da qualche altra parte o cosa?

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