Scarico della fogna depurata a Rutigliano, la regione insiste col “troppo pieno”
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Luglio 2019 19:06
- Scritto da Gianni Nicastro
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“Il recapito finale dell’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato urbano di Casamassima, già individuato nel vigente 'Piano di Tutela delle Acque' (…) nel 'Corpo Idrico Superficiale Non Significativo Lama San Giorgio', deve intendersi modificato nel recapito costituito da “trincee drenanti e dalla Lama San Giorgio, quest’ultima, quale scarico di troppo pieno in situazioni di emergenza…”. Questa è la decisione deliberata dalla giunta regionale il 3 luglio scorso; la delibera è stata pubblicata ieri 23 luglio. La decisione è stata presa nell’ambito della modifica del PTA (Piano di Tutela delle Acque della regione Puglia).
Per il territorio di Rutigliano e i suoi cittadini è l’ennesimo pugno nello stomaco che la regione infligge dall’aprile del 2011, quando l’Acquedotto pugliese stese i circa sei chilometri di tubazione in HDPE sul territorio di Rutigliano, collegando il depuratore di Casamassima con il vallone Guidotti situato nella lama San Giorgio.
Vanificati anni di battaglia civile e pacifica dei cittadini non solo di Rutigliano, impegnati -in tutti questi anni- nella difesa della parte di territorio più importante dal punto di vista ambientale, naturale, storico, culturale e archeologico. Ricordiamo le tante manifestazioni che bloccarono i lavori nel 2011 e nel 2013, i presidi a Rutigliano, a Bari e alla regione, le assemblee cittadine, le tante pronunce del consiglio comunale, sempre contrarie allo sversamento della fogna depurata nella lama a Rutigliano, dal 2009 al 2016. Tutto svanito? Dipende, da come reagirà la città di Rutigliano a cominciare dalla nuova amministrazione.
C’è da dire che la mobilitazione suscitata dal comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio, e l’atteggiamento di contrasto, ma anche di proposta, dello stesso comitato, ha sortito la riduzione del danno, cioè l’esclusione di lama San Giorgio a Rutigliano come recapito finale principale del depuratore di Casamassima, sostituito dalla trincee drenanti e dal loro, futuro, ampliamento. Ma la riduzione del danno non ci basta. Il comitato è preoccupato dal fatto che i reflui della fogna “depurata”, col “troppo pieno”, arrivino a Rutigliano “in situazioni di emergenza”. Nessuno ha mai spiegato cosa significa “situazioni di emergenza”. Se l’emergenza è la valanga di acque meteoriche che arrivano al depuratore quando piove a dirotto, nei casi delle famigerate “bombe d’acqua”, acque meteoriche che “non sono compatibili con il processo depurativo di acque reflue urbane”, come ogni anno l’AQP scrive ai comuni della provincia di Bari, allora è probabile, se non sicuro, che a Rutigliano, nella lama San Giorgio località Cicco Severini, arriverà il “troppo pieno” carico di acque reflue non depurate, cioè la fogna tal quale diluita con acqua piovana.
In merito allo scarico in questione, tutte le pronunce del comune di Rutigliano sono state contrarie, fermamente contrarie. L’unico punto su cui fa forza la giunta regionale, nella decisione di insistere con lo scarico a Rutigliano, glielo ha fornito l’ex sindaco nel 2014, quando, in Prefettura, al cospetto di tutti gli enti decisionali e del prefetto Antonio Nunziante, capitolò firmando un verbale che spostava il punto di scarico dal vallone Guidotti a Cicco Severini, circa tre chilometri più a valle, ma sempre sul territorio di Rutigliano. Lo si legge bene nelle premesse della delibera di giunta regionale del 3 luglio scorso prima citata, la n. 1196: “Nel corso del 2014, su iniziativa del Commissario Delegato, si sono svolti presso la Prefettura di Bari svariati incontri con le diverse amministrazioni interessate, finalizzati ad individuare le più utili soluzioni per il superamento della fase di stallo determinatasi nella realizzazione della condotta di scarico in Lama S. Giorgio. Detti incontri (…) si sono conclusi nel luglio del 2014 come da verbale della Prefettura di Bari del 21 luglio 2014 con l’intesa raggiunta tra le parti:
− di spostare, lungo l’asse della Lama San Giorgio, sempre in territorio di Rutigliano, il punto di recapito finale dello scarico del nuovo impianto di depurazione di Casamassima, dando mandato all’AQP di definire il nuovo tracciato e la relativa progettazione entro dicembre del 2015”.
Questo verbale ha sottoscritto la capitolazione dell’amministrazione comunale. E’ stata la forte sollecitazione del comitato Salviamo Lama San Giorgio a spingere, da ottobre del 2015 a gennaio 2016, amministrazione e consiglio comunale a rimettere in piedi la posizione del comune di Rutigliano con un ordine del giorno, approvato all’unanimità, che ribadiva il no assoluto e incondizionato allo sversamento della fogna depurata sul territorio di Rutigliano. Ma, ormai, il danno era fatto e la regione ha avuto buon gioco a ritenere “contraddittorio” l’atteggiamento del comune di Rutigliano, contraddizione che ha fortemente indebolito la battaglia contro lo sversamento dei reflui. Quel verbale della Prefettura è alla base della decisione di modificare il PTA nel senso non voluto dalla comunità di Rutigliano.
Il comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio già da domani si attiverà, chiederà al sindaco, all’amministrazione e al consiglio comunale, un incontro per discutere e decidere le iniziative da prendere in difesa della salute del territorio e dei cittadini.
Gianni Nicastro
portavoce del comitato intercomunale
Salviamo Lama San Giorgio